Iniziata la battaglia dei periti al processo del medico accusato di uxoricidio Forse sarà decisa la superperizia per accertare se Ombrella morì con una iniezione di curaro di Guido Guidi

Iniziata la battaglia dei periti al processo del medico accusato di uxoricidio Forse sarà decisa la superperizia per accertare se Ombrella morì con una iniezione di curaro Iniziata la battaglia dei periti al processo del medico accusato di uxoricidio Forse sarà decisa la superperizia per accertare se Ombrella morì con una iniezione di curaro (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 6 novembre. La sorte di Carlo Nigrisoli finirà presumibilmente per rimanere legata all'esito di una superperizia. Esiste un sistema di recente realizzazione per accertare l'eventuale presenza di sincurarina nei resti della sventurata Ombretta Galeffi: quello basato sulla gascromatografia. I giudici non hanno ancora preso alcuna decisione in proposito e si pronunceranno sull'argomento soltanto in una delle prossime udienze che potrebbe essere, teoricamente, anche domani al termine dell'esame dei periti d'ufficio e dei consulenti tecnici della difesa. Ma talune domande del presidente della Corte dottor De Gaetano rivolte ai tossicologi prof. Pietro Niccolini di Firenze e al prof. Emilio Trabucchi di Milano sono apparse molto sintomatiche se non addirittura indicative. Inoltre il magistrato si è Informato non soltanto sulla attendibilità dell'indagine compiuta con questo modernissimo sistema basato sulle rilevanze che le sostanze danno se trattate con taluni gas, ma si è informato soprattutto sul tempo necessario per condurre a termine l'esame. E per giustificare questo suo interessamento non ha nascosto il fine che si riprometteva di raggiungere: <E' necessario che la Corte sappia tutto su questa gas-cromatografia se dovesse prendere una decisione*. E per la prima volta, questa sera, i difensori di Carlo Nigrisoli sono usciti dal Palazzo di Giustizia palesemente soddisfatti. Sin dall'inizio del processo non hanno mai fatto misteri sugli obiettivi che intendevano raggiungere: che, cioè, il ri' trovamento della sincurarina nei resti della sventurata Ora bretta Galeffi con il metodo adottato dal perito d'ufficio prof. Pietro Niccolini non può considerarsi tranquillante; che è necessario compiere una su perperizia per accertare se davvero la signora è morta in seguito ad una iniezione di curaro. Oggi è cominciata la polemica fra periti d'ufficio e con aulenti tecnici della difesa giunti a conclusioni completamente opposte: gli uni di¬ cono che Ombretta Galeffi stata uccisa con una dose di sincurarina, gli altri obiettano che questa certezza non si è affatto raggiunta. Nella sedu ta odierna è stato il turno soltanto dei due tossicologi: prof. Pietro Niccolini della Università di Firenze, incaricato di compiere l'indagine dal giudice istruttore e prof. Emilio Trabucchi al quale la difesa si è affidata per sostenere che ogni conclusione del perito è da ritenersi inatten dibile. Il prof. Pietro Niccolini — un illustre scienziato fiorentino di 69 anni al quale è stata affidata, nell'ultimo quarto di secolo, la soluzione dei casi giudiziari italiani più clamo rosi di veneficio oltre quello del doping sui cinque giocatori di calcio bolognesi — aveva detto nella sua perizia che non vi potevano essere dubbi sul ritrovamento della sincurari na nei resti di Ombretta Galeffi e nella siringa da 10 ce. sequestrata nella stanza da bagno nell'appartamento di Car lo Nigrisoli; che ha trovato nelle urine della signora alcu ne tracce di micoren alle quali però non ai dovrebbe attribuì re alcun valore perché questa indicazione può essere anche la conseguenza di altre sostan ze provenienti dal processo di decomposizione del cadavere; che ha escluso la eventualità che la signora possa essersi tolta la vita con dei barbitu rici. Ed ha confermato oggi queste sue conclusioni. Il prof. Emilio Trabucchi — anche lui è un illustre scien ziato, è nato cinquantacinque anni or sono a Verona, è fratello dell'ex ministro delle Finanze — ha replicato muoven do al prof. Niccolini tre cri tiche sostanziali: 1) non avere compiuto l'indagine gas-cromatograflca che a suo dire, è decisiva e defi nitiva sull'accertamento se esi ste o non esiste il curaro nei resti della moglie di Carlo Ni grisoli 2) non avere ricercato nel le urine della signora lo iodio che è un elemento indicatore della sincurarina, cioè di una sostanza iodata; 3) non avere indagato sull'eventuale presenza della sin curarina nel sangue della si gnora ma avere limitato que sta indagine alle urine Impostata in questi termini la polemica fra i due tossico logi si è accesa subito vivace seppure mantenuta sempre ad un livello scientifico. Si è cominciato, questa mat tina, con una notizia portata ai giudici dal Pubblico Mini stero dottor Pier Luigi Leoni <I carabinieri di Bologna — ha detto — mi hanno avver tifo di avere interrogato un fornaio, certo Numa Bonora, il] qulapeqrecldevaqusinsttuntehteOavcosasuchteCvpaeMmntuleqmrqstfofecgfeinl'pprlasdqscsealdsgotrhcsnsssvsvvnuniTsnzznrltstfslm 1 La sottile polemica trovò tracce del veled ha consigliato udente della clinica degli scienziati sull'attendibilità degli esami - Il prof. Niccolini (perito del Tribunale) ha confermato la validità della perizia che rieno sui resti della povera signora - Il prof. Trabucchi (consulente della difesa) ha ribattuto che questa certezza non è stata raggiunta na nuova prova - In apertura di udienza il P. M. ha chiesto ed ottenuto la citazione di tre nuovi testi - Fra questi vi è una dipen Nigrisoli - Essa avrebbe affermato che le lenzuola del letto dove spirò la moglie del medico erano sporche e furono cambiate quale sostiene di avere avuto la confidenza di una sua dipendente Ines Maccagnanì la quale avrebbe saputo dalla sorella Amalia, dipendente della clinica Nigrisoli, che la notte del lk marzo 1963 furono trovate sporche le lenzuola sulle quali giaceva il cadavere della signora Galeffi. Chiedo che siano interrogati questi nuovi testimoni ». Per avere un'idea dell'eventuale importanza di questa nuova indagine è necessario tener presente che il curaro ha un effetto rilassante su tutte le masse muscolari. E se Ombretta Galeffi fosse stata avvelenata con il curaro le conseguenze del rilassamento sarebbero risultate evidenti sulle lenzuola e sulla biancheria. E' per questo che a molti testimoni il presidente della Corte nei giorni scorsi ha rivolto una domanda soprattutto per sapere in quale condizioni avessero trovato il letto dove era stata distesa la signora. Ma tutti hanno risposto nel medesimo modo: nessuno ha notato qualcosa di anormale, tutti hanno spiegato che le lenzuola erano linde o comunque non sporche. I giudici in seguito all'informazione del Pubblico Ministero hanno deciso di convocare questi nuovi testi: la circostanza merita di essere approfondita. Poi, è stato il turno del professor Pietro Niccolini. Era al corrente delle critiche mossegli dal suo antagonista professor EmBio Trabucchi ed ha in sostanza spiegato: 1) che non ha compiuto l'esame gas - cromatografico perché non lo ritiene sicuro per la ricerca della sincurarina; 2) che non ha indagato sulla presenza dello iodio perché sarebbe stato necessario fare degli altri esperimenti e il liquido organico della signora a sua disposizione non era sufficiente; 3) che non ha cercato la sincurarina nel sangue perché era arrivato per altre vie ad accertare la presenza del veleno. Presidente — Lei nutre dei dubbi sull'attendibilità dell'esame gas - cromatografico suggerito dal prof. Trabucchi? Prof. Niccolini — Lo trovo ottimo. Ma non lo ritengo maturo per ricercare la sincurarina. E quindi sul sistema io ho da fare le mie riserve. Sono convinto che la molecola della sincurarina presente nelle urine della signora Galeffi possa scindersi perché riscaldata in seguito ai miei esperimenti. Io sono ben certo di avere trovato in quelle urine tracce di sincurarina. Comunque se si vuole procedere a questa nuova indagine nulla lo vieta: sono ancora conservati 5 co di urina. Presidente — Ma perché lei non ha voluto ricercare lo iodio t Prof. Niccolini — Il prof. Trabucchi sostiene che se non si trova lo iodio non esiste neanche la sincurarina. Innanzi tutto non avevo a disposizione una quantità tale di urina da giustificare questo esperimento. Poi debbo dire che la indagine non è determinante. Potrebbe risultare la presema di Iodio per cento altri motivi: sarebbe stato sufficiente che la signora fosse stata curata con delle pennellature anche molti giorni prima di morire. Comunque an¬ I periti prof. Trabucchi, a ieri in Corte d'Assise a che questa nuova indagine, se la Corte lo ritiene opportuno, può essere compiuta ora. Prof. Delitala — Lei ha compiuto 35 esperimenti per trovare le sincurarina. Dove sono gli elaborati dei risultati parziali ? Prof. Niccolini — Li ho portati con me e sono a disposizione della difesa. Prof. Dentala (battendo un pugno sul tavolo) — Ma i nostri consulenti avrebbero dovuto consultarli prima. Prof. De Marsico (Parte Civile) — Il prof. Trabucchi sostiene di avere eseguito una indagine sul sangue di una cavia alla quale era stata iniettata sincurarina e di avere raggiunto risultati positivi. Perché invece i suoi esperimenti hanno dato risultati negativi? Prof. Niccolini — Ho usato un metodo diverso che è meno sensibile di quello adottato dal prof. Trabucchi. Presidente — La ringraziamo prof. Niccolini. Lei domani dovrà dirci con precisione e nei dettagli tutte le operazioni che dovrebbero essere compiute se la Corte decidesse di procedere alla indagine gas-cromatograflca. E cosi si sono esauriti i chiarimenti del prof. Niccolini. Nel pomeriggio è stato il turno del suo antagonista, il consulente della difesa prof. Trabucchi. Prima sua spiegazione dopo che rapidissimamente il consulente tecnico della parte civile prof. Aldo Bolletti di Firenze aveva confermato le conclusio ni alle quali è giunto il perito d'ufficio prof. Niccolini: è ine satto che non esistano delle sostanze dal quadro chimico identico a quello del curaro « Inoltre debbo dire che non avere indagato sulla eventuale presenza della sincurarina nel sangue — ha proseguito — è una deficienza molto grave. Infine, il prof. Niccolini sostiene che la sincurina ha un r.f. che si ferma sulla indicazione 0,61 se non addirittura 0,65 Niente affatto: la indicazione della sincurarina è di 0,40 o al massimo di 0.50. < Abbiamo fatto l'esperimento e ci ha dato questo risul tato. Avremmo indagato anclic noi sulle urine della signora fliluiiiiiiiiuiimmMiiiiiiMimMiitiNiNiiMiiiri Il perito d'ufficio professor Galeffi se ce le avessero date. E' una critica, questa, molto severa; una osservazione molto importante. Ogni sostanza ha un indice fissato sulla carta cromatografica che raggiunge se trattata con un determinato solvente. Evidentemente il prof. Niccolini ha trovato nelle urine della signora Galeffi una sostanza che si è fermata ad un indice cos'i elevato. Questo vuol dire che ha miiiiiiiiiinMiiiiiimiiiin Niccolini interrogato dal pindividuato qualcosa che non è curaro ». Presidente — E cosa può dirci sull'eventuale ricerca dello iodio? Prof. Trabucchi — Avrebbe dovuto essere fatta. E' essenziale, determinante per la ricerca della sincurarina. Se si trova iodio si trova sincurarina. Perché il prof. Niccolini non l'ha fatto? Presidente — Mi dica qual¬ cffi presidente (Telefoto Moisio) cosa sull'indagine gas-cromatografica. Prof. Trabucchi — E' neces sario che la faccia chi la sa fare. Presidente — Lei ha molta fiducia in questo tipo d'indagine? Prof. Trabucchi — Posso di rs che è decisiva. Presidente — E perché il prof. Niccolini ha espresso dei dubbi? l i Prof. Trabucchi — .Non riesco a rendermene conto. Presidente — In quanto tempo si può procedere all'indagine? Prof. Trabucchi — In non mollo tempo. Cioè è necessario mettersi d'accordo sulla tecnica, bisogna adattare l'apparecchio perché evidentemente per suspicione... Lei capisce. Presidente — Ma una volta preparato tutto, quanto tempo è necessario? Prof. Trabucchi — Due giorni al massimo. Presidente — E per l'indagine sullo iodio? Prof. Trabucchi — Un altro giorno. Presidente — Quindi in tre giorni si può fare tutto. P. M. — Lei, prof. Trabucchi, ha mai chiesto al prof. Niccolini di ripetere la prova biologica per la ricerca della sincurarina? Prof. Trabucchi — Noi non dovevamo collaborare con lui. Dovevamo soltanto osservare Presidente — Io ritengo che lei avrebbe dovuto collaborare. P. M. — Si legge solo sui libri che la difesa collabora con la giustizia. L'esame del prof. T/abucchi era pressocché finito. Il consulente tecnico della difesa ha spiegato ancora che secondo lui ha molta importanza che sia stato trovato del micoren a conferma di quanto ha detto Carlo Nigrisoli sui suoi tentativi di rianimare la moglie la notte del 14 marzo ed ha confermato l'ipotesi che la signora potrebbe essere morta in seguito a questo tentativo. «Purtroppo — ha spiegato — nel no stro istituto noi adoperiamo dei cani come cavie. Due volte accaduto che siano morti dei cani ai quali avevamo praticato delle iniezioni di micoren per rianimarli. Gli anestesisti hanno persino smesso di usare questa sostanza*. Domani, la polemica conti nua. Il prof. Trabucchi dovrà ancora proseguire nei suoi chiarimenti, poi sarà il turno dei nuovi testimoni ed infine dovranno intervenire nella di scussione i medici legali pe dire quali possono essere state le cause della morte di Ora bretta Galeffi. Guido Guidi sinistra, e prof. Cattabeni Bologna (Telefoto Moisio)

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Milano, Verona