«Una Chiesa senza coraggio non può attirare le genti»

«Una Chiesa senza coraggio non può attirare le genti» «Una Chiesa senza coraggio non può attirare le genti» Al Concilio il vescoPaolo VI partecipa (Dal nostro corrispondente) | pCittà del Vaticano, 5 novembre'riPer la prima volta dall'ini zio del Concilio, il Papa discenderà domani mattina in San Pietro per presenziare allo svolgimento dei lavori. Altro carattere ohe non quello avuto in occasione di cerimonie di apertura e chiusura della sessioni o di definitiva approvazione di decreti avrà infatti l'intervento personale di domani al Concilio di Paolo VL Il Papa ha manifestato il desiderio di assistere all'inizio del dibattito sullo schema riguardante l'attività missionaria della Chiesa, che 3i avrà appunto domani, con la sospensione temporanea delle discussioni in merito alle varie parti dello schema 13 che tratta della Chiesa di fronte al mondo moderno. Paolo VI siederà non già in trono, come era avvenuto tutte le precedenti volte che aveva presieduto in San Pietro solenni cerimonie del Vaticano II, ma prenderà posto al tavolo del Consiglio di presidenza, posto ai piedi dell'altare della Confessione, avendo ai lati i porporati che ne fanno parte. Raramente nella stona era avvenuto che il Papa cadpPsdspgcl'mptodtemuleginel'ildddnttècs vo di Monaco chiede che si agisca in modo energico a favore dei poveri - Oggi ai lavori, in San Pietro, seduto al tavolo della presidenza accanto ai moderatori partecipasse ad una normale riunione di lavoro conciliare, come farà domani mattina, assistendo agii interventi, alle discussioni e alle votazioni in programma. A questo gesto di Paolo VI si dà per lo più il signilicato di un atto di riguardo verso le missioni ed i missionari cattolici, mentre è in preparazione l'annunciato viaggio pontifìcio in India. Stamane gli interventi conciliari hanno avuto per tema l'aiuto ai poveri, la fame nel mondo, la solidarietà tra i popoli. Ha iniziato uno degli uditori laici, il sig. Norris, presidente della Commissione internazionale cattolica per l'emigrazione, il quale ha letto un'ampia relazione. Egli ha rilevato che oggi un pìccolo gruppo di nazioni raggruppate intorno all'Atlantico del Nord e che sono abitate dal 16% dell'umanità, posseggono da sole il 70 per cento delle ricchezze del mondo. Queste nazioni, ha detto, sono cristiane per tradizione, anche se non sempre nella pratica. La differenza tra ricchi e poveri tonde inoltre a crescere rapidamente ed i è un fatto storico senza precedenti che < rappresenta una sfida alla coscienza cristiana delle nazioni occidentali». Ilsig. Norris ha concluso invitando il Concilio a lanciare un appello ad un'azione che comporti la creazione di un organismo destinato ad assicurare «to partecipazione dei cattolici ad una offensiva mondiale contro la povertà». Dei « padri » intervenuti successivamente nella discussione alcuni hanno chiesto la costituzione di organizzazioni episcopali per l'assistenza ai disagiati, altri hanno auspicato un nuovo ordine economico-sociale « basato su di una nuova etica internazionale ». Il cardinale olandese Alfrinck ha parlato del marxismo ateo e del seguito che trova tra gli uomini di oggi, ha detto essere necessario il < respingere con tutte le forze l'ateismo, rimanendo al tempo stesso disponibili al dialogo con gli individui ». ha sottolineato la inopportunità di ulteriori condanne: < E' compito del Concilio promuovere ed incoraggiare — ha concluso — il dialogo con tutti ali uomini di buona volontà, o non quello di emanare nuove condanne ». Intln i mons. Giovanni Rupp. vescovo di Monaco Principato, ha insistito perché il Concilio dia, in merito ai problemi posti i in discussione, una risposta chiara e < sensa diplomazia ». Si è fatte portavoce del desiderio di alcuni giovani della sua diocesi C« gente — ha precisato — non a '-isa come tanti ricchissimi uomini e donne, a spendere il denaro nei casinò») di un maggiore affidamento da parte della Chiesa sull'azione e lo spirito di sacrificio del laicato: s Una Chiesa senza coraggio — ha concluso — non potrà attirare a sé le genti » Questa sera Paolo VI ha ricevuto in successive udienze private l'osservatore della Chiesa ortodossa di Mosca al Concilio, Vitali Borovoj, ed i quattro cardinali moderatori del Vaticano II Lercaro, Agagianian, Suenens e Dopfner. f. p. In Vaticano si smentisce che il Papa vada a Milano Città del Vaticano, 5 novembre. Alcuni giornali hanno pubblicato la notizia che il Papa si recherebbe a Milano il 23 maggio per il centenario di San Carlo Borromeo e per consacrare dodici nuove parrocchie. Negli ambienti del Vaticano la notizia ò stata smentita e dichiarata senza alcun fondamento. In Italia si parla di abolire187 diocesi ecclesiastiche p187 diocesi ecclesiastiche Attualmente sono 279 (Nostro servizio particolare) Roma, 5 novembre. (l.f.) E' probabile che la Santa Sede sia venuta nella determinazione di ridurre il numero davvero eccessivo delle diocesi italiane che, secondo l'articolo Iti del Concordato (accolto nella Costituzione) dovrebbero coincidere con le provìnce. L'impressione che qualche decisione stia per maturare è avvalorata da un sintomatico articolo che uscirà nel prossimo numero del settimanale vaticano < L'Osservatore della Domenica » che, per la prima volta, tratta la grossa questione. Il giornale rileva che le diocesi in Italia sono 279, mentre le province sono 92 e argomenta: < Dunque dovrebbero essere soppresse ben 187 diocesi ». Nell'accurato studio, che ha avuto ì necessari crismi, si nota che < nell'Italia settentrio naie esistono 40 province e 69 diocesi. Soltanto nel Piemonte e nell'Emilia Romagna è r vante il numero delle diocesi in più delle province: 11 nel Piemonte e 12 nell'Emilia Ro magna. Il settimanale vaticano, con statistiche aggiornate, dimostra che 101 diocesi sono formate da neanche 40 parrocchie.

Persone citate: Borromeo, Giovanni Rupp, Lercaro, Norris, Paolo Vi, Paolo Vl