II bimbo non deve accorgersi di essere il re della casa

II bimbo non deve accorgersi di essere il re della casa L'educazione comincia subita II bimbo non deve accorgersi di essere il re della casa Occorre che i genitori sappiano nascondere le proprie divergenze e si comportino con dolce, immutabile fermezza - Mai concedere deroghe per motivi occasionali - La convivenza col fratellino - Abitudini da sconsigliare: cullare il bambino, passeggiarlo, dargli il succhietto - Fissare numero e tempo delle poppate Alla formazione della personalità psichica dell'individuo concorrono fattori ereditari e fattori ambientali; i moderni orientamenti di psicologia hanno però messo in evidenza che non si eredita dai propri ascendenti una personalità psichica ben determinata, ma bensì una generica disposizione della psiche che successivamente viene in vario modo indirizzata dalle condizioni ambientali, prime fra tutte quelle educative. Nella formazione di questa personalità psichica sono soprattutto importanti i primi mesi ed anni dì vita; a sei anni il bambino ha già ricevuto, attraverso le esperienze acquisite, una impronta indelebile dell'ambiente sulla sua psiche. Ne deriva la necessità di intervenire con l'educazione sin dai primi mesi ed anni di vita senza aspettare l'età della scuola, che, secondo 1 vecchi canoni, veniva considerata la più idonea per l'educazione; nella grande maggioranza dei casi e in bambini normali, la capacità dei genitori e soprattutto della madre a dare un inquadramento regolare alla vita del bimbo fin dalle prime settimane di vita con precisione, con serietà, con ferma dolcezza esente da allarmismi eccessivi sarà determinante per la facilità ed il buon esito di tutto l'allevamento del figlio. Nell'indirizzo educativo è anzitutto opportuno che i genitori dimostrino una assoluta concordia di intenti, sicché il figlio cresca convinto della perfetta unione del padre e della madre in qualsiasi occasione; le divergenze fra i genitori debbono essere sempre celate al figlio, sicché egli si persuada che ha di fronte una volontà unanime; ciò è tanto più valido quando convivano nella famiglia altri parenti. Nell'indirizzo educativo è anzitutto opportuno che i genitori sappiano mantenere con costanza un comportamento di dolce fermezza, senza deroghe per motivi occasionali vari; questo comportamento potrà correggere a poco a poco quell'egocentrismo, che è caratteristico del bambino nella prima età. Essendo 1 genitori i migliori e più adatti educatori del bambino è opportuno che alla madre, con lo slancio affettivo che le è proprio, vengano affidati i dettagli giornalieri mentre il padre dovrà far sentire il peso della propria autorità soltanto in casi dì maggior importanza. Il bambino crescerà sereno ed equilibrato solo in un ambiente in cui siano sovrani l'armonia, l'affiatamento, la concordia, la dimostrazione del reciproco affetto e della parità da parte dei genitori. La venuta di un fratellino rappresenta per alcuni bambini un trauma psichico non indifferente per la gelosia conseguente allo spostamento di interesse dei familiari: occorre in questo caso molta pazienza, comprensione e buon senso; è utile conversare col bambino geloso, fargli capire che il fratello crescerà e giocherà con lui, che lui stesso potrà aiutare i genitori a curarlo e ad allevarlo e che l'affetto dei genitori verso di luì non è per nulla diminuito; anche se non avranno effetto immediato tali suggerimenti serviranno perché dimostrano al bambino che i genitori capiscono 11 suo stato d'animo. Il mondo dei fratelli e delle sorelle rappresenta per i bambini una società in piccolo in cui si tenderà ad educare il carattere dei singoli con il reciproco involontario controllo e con una moderata emulazione; rispetto a questa situazione il Aglio unico è in posizione di netto svantaggio per cui è consigliabile in tali casi l'immissione precoce in comunità infantili (asili, nidi ecc.). La principale difficoltà del compito educativo consiste nel contemperare gli istinti individuali del bambino con 10 necessarie regole ed esigenze della vita sociale mediante la graduale moderazione nel soddisfacimento degli impulsi naturali e l'instaurarsi precoce e graduale di un complesso di norme atte a regolare le normali azioni abitudinarie della vita; il ritmo di assunzione degli alimenti, il ritmo del sonno, il controllo dei bisogni corporali ecc.; a questo fine è decisiva la personalità della madre, soprattutto della madre nutrice, come anello di congiunzione fra 11 bambino e la società, in quanto è con lei che il neonato stabilisce i primi rapporti sociali. La prima fondamentale regola agli impulsi istintivi del lattante è la fissazione del numero e del tempo delle poppate; essa ha un'indubbia importanza per la formazione del carattere ed i bambini, ai quali non è stato imposto un rigoroso ritmo di assunzione delle poppate, dimostreranno in seguito maggiore refrattarietà agli insegnamenti educativi. Non è buona norma l'alterazione del ritmo di ali-ientazione con la concessione di poppate straordinarie da parte della madre inesperta o poco paziente o troppo tenera per placare il pianto del lattante; questo può provocare disturbi dispeptici, mentre l'ottenere i pasti fuori orario insegnerà al piccolo il modo di poter avere con il pianto il soddisfacimento di ogni suo desiderio. Un regolare ritmo di alimentazione è anche importante nelle età successive ed è buona norma che il bimbo si abitui appena possibile allo stesso orario e tipo di alimentazione dei familiari. Una frequente preoccupazione da parte dei genitori è relativa alla sovente immaginaria inappetenza del bambino (che spesso mangia in casa d'altri quello che non mangia in casa sua); in questi casi la troppa insistenza e l'eccessiva preoccupazione faranno si che il bambino capisca di possedere una validissima arma per ottenere, rifiutando il cibo, ciò che desidera e sarà portato ad ammalare di quella grave e mal curabile forma di inappetenza di origine psichica detta « anoressia nervosa ». Il bambino, sempre che sia sano, deve convincersi che egli mangia per una necessità fisiologica e non per compiacere i familiari; sono quindi sconsigliabili nel modo più assoluto i premi e le punizioni per il bambino inappetente. Importanza uguale alla questione alimentare ha l'orario del sonno che deve essere, anche nel lattante normale, di almeno sei ore notturne destinate al riposo familiare; è sconsigliabile l'abitudine di cullare il bambino, del passeggiarlo, l'uso del succhietto e altri metodi del¬ la puericultura popolare; fin dai primi giorni di vita il bambino deve dormire in un proprio letto e dopo l'anno, se possibile, in una camera propria. E' noto che verso il settimo, ottavo mese il bambino comincia a dire le prime sillabe e verso il dodicesimo ripete, senza capirle, le parole che gli vengono dette e comincia ad obbedire a qualche semplice ordine verbale; dopo il diciottesimo mese comincia a coniare delle frasi e riesce a costruirsi un proprio personale gergo. Il compito dei famigliari sarà di aiutare il bambino all'inizio di quella attività psichica superiore che è il linguaggio; è opportuno ricordare che le parole debbono essergli pronunziate correttamente e sillabate anche se non è in grado di ripeterle; del tutto riprovevole è l'abitudine di uniformarsi al suo gergo. A queste poche potrebbero aggiungersi molteplici altre osservazioni (inopportunità delle abituali gite festive anche di piccoli lattanti, cattiva abitudine di trattenere alzati i bambini fino a tarda sera magari davanti al televisore o di portarli al cinema fin dai primi anni di vita, con consecutiva irrequietezza, insonnia, ecc., mancata repressione delle ribellioni, eccessi nei regali e nel divertimenti) che possono essere compendiate in questa esortazione: il bambino è, e deve essere, per 1 genitori l'elemento più importante della loro vita, ma il piccolo padrone non se ne dovrà mai accorgere. Soltanto cosi l'allevamento di un bambino sarà un compito normale ed il bimbo acquisterà presto una personalità adatta alla vita sociale per cui le posteriori, inevitabili limitazioni saranno rese più facili; altrimenti crescerà ribelle, capriccioso, disubbidiente e il suo Inserimento nella società avverrà solamente con difficoltà e a scapito del suo equilibrio neuropsichico. prof. Alfredo Lucca Primario Pediatra Ospedale Maria Vittoria - Torino

Persone citate: Alfredo Lucca

Luoghi citati: Torino