E' morto il gen. Curreno comandante militare della Repubblica Ossolana

E' morto il gen. Curreno comandante militare della Repubblica Ossolana E' morto il gen. Curreno comandante militare della Repubblica Ossolana Aveva 70 anni, da due mesi era gravemente ammalato - L'8 settembre in Croazia salvò dalla deportazione il suo reggimento; poi organizzò a Torino, col gen. Perotti, il primo comando clandestino Poco prima della Liberazione perse un figlio partigiano, ucciso dai fascisti durante un rastrellamento Colpito da trombosi cerebrale nel settembre scorso, è morto l'altro ieri, nella sua abitazione di via Lamarmora n. 33, il generale di divisione Giuseppe Curreno, conte di S. Maddalena. Al momento del trapasso gli erano accanto la figlia Claudia e i fratelli. Aveva compiuto ila poco i 70 anni, era nato a Carni. Una vita severa, una disciplina rigorosa di studi e di ideali. La figlia ci mostra le due medaglie d'argento e quelle di bronzo al valore, racconta delle due promozioni per merito di guerra, dell'onorificenza di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia. «Era laureato in legge — dice — e docente all'Università di storia militare ». Ma la sua voce trema d'orgoglio rievocando la stagione eroica che fu al centro della vita di suo padre. o.L'8 settembre era in Croazia, al comando del reggimento di cavalleria "Saluzzo ". Condusse i suoi uomini a fiume: qui i tedeschi li catturarono e li fecero salire sui carri bestiame: destinazione Germania. Mio padre non si diede per vinto. Ando dal comandante tedesco, ottenne la restituzione dell'intero reggimento. Lo condusse fino a Pordenone, e qui lo sciolse. Era riuscito a salvare anche lo stendardo: una gloria del "Saluzzo " >. Dal Veneto, Giuseppe Curreno tornò In Piemonte, a Torino. Era amico del gen. Perotti e con lui gettò le basi di quel primo Comando militare clandestino 1 cui componenti Unirono fucilati, una tragica mattina dell'aprile '44, nel recinto del Martinetto. «JSm ricercato, come i suoi amici meno fortunati e come tutti i militari che net momento più buio della storia italiana avevano messo la loro esperienza e la loro vita al servizio della libertà. B'u il colonnello Scognamiglio a salvarlo, poche ore prima che venisse eseguito l'arresto. Fuggi a Milano e di qui in Svizzera*. Ma non ci resta molto. I partigiani dell'Ossola si sono già raccolti in brigate e divisioni: ci sono gli azzurri, i verdi, i rossi. C'è Di Dio, c'è Superti, c'è Moscatelli. E a due passi, la Svizzera con Ettore Tibaldi, Vigorelli e gli emissari degli alleati inglesi a cui l'Ossola liberata preme. L'Ossola si libera, con sanguinose battaglie. Nasce quella repubblica partigiana che durerà appena 44 giorni, ma con un governo, i giornali, i sindacati, le ferrovie e le scuole che funzionano e anche un esercito: diviso. Una delle prime questioni che si pongono alla giovane repubblica è quella del comando unico. Non è facile crearlo, ma alla fine di settembre viene costituito: il capo di Stato maggiore è il « colonnello Delle Torri >, nome di battaglia di Giuseppe Curreno conte di S. Maddalena. La figlia racconta: <Mise in quel suo nuovo, difficile incarico, tutto se stesso, per ri- spondere alla fiducia di Cadorna che lo aveva chiamato in Italia e per difendere quella generosa repubblica che i tedeschi stavano per attaccare in forze ». Finita l'ultima resistenza dell'Ossola, il «colonnello Delle Torri » resta con i partigiani. Suo Tiglio Giacomo è nelle formazioni di Mauri. nell'Aibese. Quando manca poco alla disfatta fascista, il 30 marzo 1945, « Gimmy » cade sotto una sventagliata di mitra. €C'd stato un rastrellamento — dice la sorella — lui e un suo amico erano rimasti a coprire i compagni-». Alla lotta antifascista il generale Curreno ha dato quanto poteva, anche il figlio. Le campane suonano a festa, alla memoria di «Gimmy» viene assegnata la medaglia d'oro; ora può finalmente piangerlo. Vengono gli anni della ricostruzione, della pace, dell'ordine democratico. Il gen Curreno si dedica ai suoi di letti studi di storia militare alle pubblicazioni, soprattutto ai problemi che gli stanno più a cuore: le strade. Diventa presidente della Ceva-Savona lo eleggono sindaco di Lequio, propugna l'arteria FondovalleTanaro ora iniziata. Il tempo che gli resta libero lo serba alla famiglia e al culto delle memorie. La malattia lo coglie in piena attività, al termine di una lunga giornata operosa. Il gen. Giuseppe Curreno, comandante militare della Repubblica dell'Ossola, morto a Torino. Aveva 70 anni