Come è stata scoperta in Francia la centrale del traffico degli stupefacenti

Come è stata scoperta in Francia la centrale del traffico degli stupefacenti Controllava tutto II mercato del bacino mediterraneo Come è stata scoperta in Francia la centrale del traffico degli stupefacenti Il capo, Joseph Cesari, arrestato con un italiano e altri tre francesi in una fattoria-laboratorio ad Aubagne - I poliziotti, spacciandosi per cacciatori e simulando un incidente, sono entrati nella cascina dove la morfina veniva trasformata in eroina prima di essere inviata negli Stati Uniti - Sequestrati 80 chili di droga per un valore di 2 miliardi e mezzo • Il capo viveva in una lussuosa villa circondato da feroci cani e uno stuolo di camerieri Parigi, lune lì mattina. Il principale trafficante di stupefacenti, che controllava tutto il mercato nel bacino mediterraneo e che ha negli Stati Uniti una « succursale » in cui sono impiegati parecchi italiani è in carcere da sabato sera. E' il còrso Joseph Cesari, nato a Bastia 1,9 anni fa; insieme con lui sono stati catturati l'italiano Ruggero Caluzzi, di 38 anni, l'operaio francese Albert Veran, anni 26, sua moglie Anna di 24 anni e il tassista Jean Gallerini, di 39 anni. Joseph Cesari, che i suoi uomini chiamano € Monsieur Jean», si sarebbe rivelato di un'abilità senza pari nel trasformare la morfina in eroina, e Ruggero Caluzzi, entrato in Francia clandestinamente un paio d'anni fa, ricercato anche dalla polizia italiana, lo assisteva nel laboratorio modernissimo allestito di recente nella cascina Clos St.-Antoine, vicino ad Aubagne, dove la banda è stata arrestata. L'arresto di Joseph Cesari ha provocato vivo stupore fra la gente di Aubagne, dove tutti lo credevano un onesto proprietario terriero. E' un uomo di piccola statura, asciutto e svelto, e abitava una bellissima villa, la « Roseraie », acrruisfafa nel 1962 per una trentina di milioni di lire. L'aveva fatta restaurare con marmo giunto da Carrara e arredare con lusso raffinato, facendo venire i vetri da Venezia, i mobili pure dall'Italia. I soli lampadari, di materiale preziosissimo, erano costati S milioni di lire. Dicendosi amico degli animali, il Cesari si era circondato di cinque magnifici cani-poliziotto che non permettevano a nessuno di entrare nel parco in mezzo al quale la « .Roseraie » è costruita, ed aveva al suo servizio otto persone sulle quali la polizia indaga attualmente per poter stabilire in quale misura fossero complici. L'anno scorso il Cesari acquistò un'altra proprietà, quasi 550 ettari con due ville e una cascina nei pressi del Varo e delle Bocche del Rodano e per la prima volta la polizia gli mise gli occhi addosso. Indagando sul passato di Joseph Cesari, la polizia constatò che molti anni prima egli era stato cameriere a bordo dei piroscafi che facevano servizio tra la Francia e la Corsica Approfondendo le ricerche, la polizia scoprì che, sempre molti anni fa, il Cesari aveva avuto dei contatti con un vecchio trafficante che si era ritirato in Corsica, dove viveva tranquillamente dopo aver fatto fortuna; e che poco dopo il Cesari aveva smesso di fare il cameriere. Intanto le indagini iniziate l'anno prima, dopo l'arresto a New York del giornalista francese Jacques Angelvin, che aveva trasportato negli Stati Uniti SO chilogrammi di eroina nascosta nel parafango della propria automobile, avevano portato alla cattura del còrso Matthieu Costa, che arrivava a Parigi da Marsiglia con una valigia piena di eroina, e fu chiaro così che essa veniva fabbricata in qualche laboratorio clandestino vicino al grande porto mediterraneo. Poi ci fu l'arresto, a Marsiglia, di uno studente libanese al quale il padre aveva spedito una partita di pelli di capra, in cui erano nascosti 110 chili di morfina. Come è noto, è dalla morfina, estratta dall'oppio nel Medio Oriente, che xilene ricavata l'eroina in Francia o in Italia, prima di essere spedita negli Stati Uniti che ne acquistano in Europa ZOO chili all'anno almeno. Alcuni ispettori si improvvisarono allora scaricatori di porto per poter circolare facilmente sulle navi senza suscitare sospetti; altri diventarono tassisti per poter sorvegliare certa gente e certi locali e ci furono persino degli ispettori travestiti da prete, che andavano a chiedere l'elemosina nei covi dove l trafficanti s'incontravano. Il Cesari continuava ad essere sorvegliato e nel maggio scorso la polizia veniva informata che egli aveva comperato il Clos St.-Antoine, vasta cascina di dodici stanze in mezzo alla macchia sopra Aubagne, servendosi di un uomo di paglia: Albert Veran. I lauori effettuati nella cascina insospettirono alcuni uomini della polizia; i sospetti diventarono certezza quando un ispettore-scaricatore di porto segnalò l'arrivo di una partita di morfina, e un ispettore-tassista constatò che era stata trasportata al Clos St.-Antoine. Il commissario Lavalette, che dirigeva le indagini, aspettò alcuni giorni prima di agire volendo cogliere i trafficanti con le mani nel sacco. Sabato passò all'attacco. Avendo constatato che a Clos St.-Antoine c'era una «sentinella » in permanenza, egli fece travestire gli ispettori da cacciatori e uno di loro che fingeva di trasportare un compagno gravemente ferito riuscì, chiedendo aiuto, a far aprire la pòrta del cascinale nel quale si precipitarono immediatamente una trentina di agenti che s'era?io nascosti nei cespugli attorno durante la notte. Catturati in piena attività, mentre procedevano alla trasformazione della morfina in eroina, il Cesari e il Caluzzi non poterono negare. Un centinaio di chilogrammi di eroina pura erano stati già messi in sacchettinì di materia plastica, pronti per la partenza negli Stati Uniti. Piti di SO chili di morfina erano nei sacchi in attesa della trasformazione che doveva essere imminente. La perdita, per la banda, è di 2 miliardi e mezzo circa di lire .In confronto, gli 80 milioni di lire ai quali il Cesari può essere condannato, secondo la legge, non sono nulla, 'ma egli corre ugualmente il rischio di 10 anni di carcere. L. Mannucci