Morti duee biellesi nello scontro al tragico quadrivio di Santhià

Morti duee biellesi nello scontro al tragico quadrivio di Santhià Lunga serie di sciagure durante ii «week-end» satta ia piaggia Morti duee biellesi nello scontro al tragico quadrivio di Santhià Le vittime sono un giovane impiegato e la moglie del Procuratore del Registro di Cossato: dei cinque feriti uno è in fin di vita - L'auto di un carrozziere torinese piomba su una processione a Treviso, uccide un ragazzo e ne ferisce undici - Artigiano ventenne perde la vita precipitando dalla moto Due giovani si sfracellano con la vettura in un burrone profondo 150 metri a Cortina d'Ampezzo Biella, lunedi mattina. Il tragico quadrivio di Santhià formato dalla strada di Carisio e dal nuovo tratto della statale Biella-San Germano, costruita recentemente per evitare l'attraversamento dell'abitato, ha fatto ieri mattina altre vittime: due biellesi sono morti, un altro è in condizioni disperate e cinque persone fra cui una bambina sono rimaste ferite in seguito allo scontro in piena corsa fra una «1300» e un'« Appia » di vecchio modello. Nello stesso incrocio e in circostanze analoghe, appena 24 ore prima, era avvenuto un altro mortale incidente automobilistico. Chi arriva da Ca risio, date le caratteristiche della strada, difficilmente vede il segnale di «stop» e irrompe quasi senza rallentare nella statale, che si scorge soltanto all'ultimo momento. La «1300», che proveniva appunto da Carisio, era pilotata dall'impiegato Osvaldo Musso, di 36 anni, residente a Biella in via Borriana 7. Viaggiavano con lui la moglie Elena Gajero, occupata all'ufficio del registro di Cos- sato, e ì coniugi dott. Salvatore Di Simone, 42 anni, procuratore del Registro di Cossato, dove abita in via Mercato 72, ed Elda Costa di 41 anni, e la figlia Laura di 6 anni. L'altra vettura aveva a bordo Italo Jorio, di 40 anni, il figlio diciannovenne Walter che era alla guida, e Antonio Motto Rosso di 44 anni, tutti di Lessolo (Torino). I carabinieri hanno accertato che, giunto all'incrocio, il Musso ha proseguito la corsa. In quel momento stava giungendo da sinistra l'«Appia». L'urto è stato violentissimo: la « 1300 » si rovesciava su un fianco, l'altra vettura deviava a sinistra ed usciva di strada fermandosi in un prato a poca distanza dal muro di cinta del campo sportivo. La signora Di Simone è morta all'istante per le gravissime lesioni riportate; il Musso è deceduto poco tempo dopo all'ospedale S. Salvatore di Santhià, dove sono stati ricoverati anche gli altri feriti. Italo Jorio, che lamenta fra l'altro la frattura del cranio, a tarda sera era ancora ritenuto in pericolo di vita; il dott. Di Simone, la figlia, Walter Jorio e il Motto Rosso sono stati giudicati guaribili in periodi che variano da 10 a 20 giorni. L'impressionante frequenza degli incidenti all'incrocio (ne sono stati contati negli ultimi mesi più di venti) ha indotto le autorità locali a chiedere provvedimenti all'Anas per la statale e all'amministrazione della provincia di Vercelli per l'altra strada. Forse sarebbe sufficiente un lampeggiatore o uno spartitraffico, ma finora non è stato fatto nulla. Bassano del Grappa, lun. matt. Un impressionante incidente è accaduto a Semonzo del Grappa, ai confini tra le province di Treviso e Vicenza: dodici giovani che facevano parte di una comitiva di un'ottantina di persone, che partecipava alla « marcia della fede », sono stati investiti da una «600» torinese. Undici giovani sono rimasti feriti e uno è morto. La processione era partita da Bassano alle 20,30 di sabato ed era diretta al santuario della Madonna del Covolo per assistere a una messa. I giovani, accompagnati da due sa cerdoti. camminavano sul bordo destro della strada, incolonnati a tre a tre, e, all'inizio e al termine del corteo, due ragazzi tenevano in mano dei segnali luminosi. II corteo aveva superato di poco il centro abitato di Semonzo del Grappa, quando è improvvisamente piombata ad dosso una « 600 » guidata dal carrozziere cinquantunen ne Giuseppe Guazzo residen te a Torino. Il Guazzo, reduce da una festa per il matrimonio di un conoscente, viaggiava in compagnia della moglie, di un figlio e di un amico. Gianni Trento, di 16 anni che aveva riportato la frattura della base del cranio e una emorragia interna, è morto ie ri mattina; gli altri feriti più gravi sono Carlo Battocchio. il ventinovenne Pier Sandro Vigna e il perito elettrotecni co ventunenne Giorgio Al berton. Altri cinque giovani sono stati ricoverati. Sono gli stu denti quindicenni Lorenzo Zui nisi Pietro Tanesco, Ernesto Campesan e Roberto Bordignon, oltre ai rag. Franco Favero di 25 anni. Altri contusi e feriti leggeri sono rientrati invece alle proprie abitazioni senza ricorrere ai medici dell'ospedale. Nella tarda mattinata di ieri l'on. Mariano Rumor, che si trovi' a Bassano per la cele brazioi,2 del ventennale della Resistenza, s'è recato all'ospe dale per far visita ai giovani feriti nell'incidente e per recare una parola di conforto agli affranti genitori di Gianni Trento. Giuseppe Guazzo, l'automo bilista investitore, è stato in terrogato a lungo dagli inquirenti. Egli avrebbe affermato che al momento del sinistro stava accingendosi a superare il corteo dei ragazzi. Improv- visamente un giovane si sarebbe spostato sulla sinistra della carreggiata rendendo inevitabile l'investimento. Dopo l'urto la vettura avrebbe sbandato sulla strada bagnata finendo come un bolide contro la processione. Asti, lunedì mattina. Un giovane falegname di Canelli è morto in un incidente stradale. Si tratta del ventenne Oreste Diotto, nato a Vesime (Asti) e domiciliato in regione Fello di Canelli. Il Diotto, in moto, si era recato ad Asti per farsi visitare dal prof. Lussu, specialista di malattie nervose, perché da qualche tempo era affetto da un leggero esaurimento nervoso. Nel ritornare a casa, in una curva della frazione San Marzanotto, a quattro chilometri da Asti, causa l'asfalto bagnato, ha frenato ed ha perduto il controllo della guida, piombando a terra ed uccidendosi. Stradella, lunedì mattina. Di un mortale incidente stradale è rimasto vittima a Stradella il bimbo Claudio Drago di 10 anni, abitante in borgo Valle Badia. Il ragazzo stava avviandosi a piedi verso casa quando, giunto all'incrocio con la Statale Padana Inferiore, veniva investito da un'auto guidata dal cinquantaquattrenne Giovanni Ferri, residente a Castel San Giovanni. Trascinato per una cinquantina di metri, il piccolo riportava gravissime ferite interne, per cui spirava durante il trasporto all'ospedale. Cortina d'Ampezzo, lun. matt. Due giovani di Cortina sono morti in seguito ad un incidente stradale accaduto sulla statale 203 che dal bivio di Andraz conduce ad Agordo. Mario Dallago, di 22 anni, alla guida di una «500», con a bordo Osvaldo Sovilla, di 25 anni, si dirigeva verso Caprile per trascorrere la serata in un caratteristico locale del posto Ad un certo momento la vettura è sbandata, a causa del fondo stradale bagnato, ed è precipitata per 150 metri lungo una ripida scarpata. Quando sono giunti i primi soccorritori (due amici che precedevano la « 500 » a bordo di un'altra utilitaria) il Dallago era già morto, mentre il Sovilla dava ancora qualche segno di vita. I vigili del fuoco di Caprile, avvertiti dell'accaduto, hanno provveduto al trasporto del ferito all'ospedale di Cortina, ma il Sovilla è morto durante il tragitto. E' stato accertato che il Dallago ha conseguito la patente di guida due mesi fa, e che la vettura, di nuova costruzione, era stata immatricolata solo da tre settimane. Bologna, lunedì mattina. Due persone sono morte e altre due sono rimaste gravemente ferite in seguito ad uno scontro frontale tra una utilitaria e un autocarro. Una «600», a bordo della quale si trovavano quattro giovani, mentre si dirigeva verso il centro cittadino è sbandata verso sinistra proprio mentre stava sopraggiungendo dalla parte opposta un autocarro di Pavia, condotto da Agostino Reposi. Il conducente del camion non ha potuto evitare lo scontro. Due degli occupanti, Adelmo Ognibene di 30 anni, residente a Bazzane probabilmente alla guida della vettura, e Nildo Cassanelli, di 22 anni, di Monteveglio, che si trovava seduto al suo fianco, sono morti durante il trasporto all'ospedale. Gli altri due, Gino Stefanini di 24 anni e Tonino Tacconi di 27 anni, residenti a Bazzano, sono stati ricoverati all'Ospedale Maggiore; i sanitari si sono riservata la prognosi. Il Reposi è rimasto illeso. Fidenza, lunedi mattina. Due morti e tre feriti sono il bilancio di un incidente accaduto sulla statale 9 bis, a due chilometri da Fidenza. Due auto milanesi, una « Jaguar » e una « Citroen », si sono scontrate violentemente; i due occupanti della «Ja- guar » sono deceduti poco dopotiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii o n o i i , i l o a . i ; a- il ricovero nell'ospedale di Fidenza. Sulla « Citroen », che proveniva da Salsomaggiore, si trovavano Ambrogio Mauri, di 51 anni, di Villasanta di Monza, la moglie Maria Magni di 36 anni e la figlia Pinuccia di 13. Il Mauri, dopo avere sorpassato una utilitaria, si è trovato improvvisamente di fronte la « Jaguar », proveniente da Fidenza. A bordo della « Jaguar » erano il prof. Enrico Buchwald, di 69 anni, ed Eleonora Bossi di 56 anni, entrambi residenti a Milano. I primi soccorritori hanno dovuto lavorare per oltre mezz'ora prima di estrarre i feriti dalle due auto accartocciate. Il prof. Buchwald e la Bossi sono morti poco dopo il loro arrivo in ospedale. I coniugi Mauri sono stati ricoverati in gravi condizioni. Per la donna i sanitari si sono riservati la prognosi; l'uomo è stato giudicato guaribile in 40 o giorni e la bambina in 20. iiiiiiiiiiiiiiiimimiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin L'auto della comitiva biellese dopo il terribile scontro al quadrìvio di Santhià. Il falegname Oreste Diotto, di Canelli, vittima dell'incidente nei pressi di Asti.