Quattro austriaci dispersi sul Bianco

Quattro austriaci dispersi sul Bianco Quattro austriaci dispersi sul Bianco Due alpinisti italiani in difficoltà, raggiunti ieri da una squadra di soccorritori, hanno perso di vista la cordata all'attacco delì'ÀiguilIe Bianche de Peutérey - Ferito, non gravemente, il portatore Ferraris Nostro servizio particolare Courmayeur, lunedì matt Due alpinisti italiani in dif- ficoltà sulla via di discesa delColle dell'Innominata al Monte Bianco, sono stati soccorsi ieri pomeriggio da una spedizione di volontari partiti da Courmayeur alla loro ricerca, non avendone notizie da giovedì. Quattro alpinisti austriaci, che con i due italiani avevano effettuato parte della scalata, proseguendola poi da soli. sarebbero prigionieri del mal-tempo abbattutosi giovedì po meriggio sul massiccio, in un rifugio del versante francese, forse alla capanna « Vallot ». Questa almeno è l'ipotesi che si fa qui a Courmayeur, essendo ancora parcheggiata la loro auto al « Peutérey j in Val Veni. Stamane lunedì si è provveduto ad avvertire il Soccorso alpino di Chamonix, affinché invìi una pattuglia al rifugio «Vallot» per accertare se gliaustriaci vi siano immobile-zati. Non si osa ancora par-lare di sciagura ma non sipuò negare che già serpeggiauna certa apprensione, dopo i 52 morti di questa estate. I due alpinisti italiani, aiutati dai soccorritori a guadagnare il rifugio « Gamba » nella serata di ieri sono Pietro Ferraris, di 26 anni, astigiano ma residente da tempo a Courmayeur, dove i genitori gestiscono una pensione, ed iscritto alla locale società delle guide quale portatore, ed il suo amico e coetaneo Guido Machetto, di Biella, noto alpinista di quel-la sezione del Cai. L'infermiere-alpinista Cosimo Zappelli, Giorgio Bertone, guida di Alagna e Ruggero Pellin, portatore di Courmayeur hanno comunicato via radio di avere trovato il Ferraris e il Machetto mentre tentavano di raggiungere il « Gamba ». ferito al malleolo il primo fin da venerdì mentre con i quattro austriaci aveva attaccato l'Aiguille Bianche du Peutérey,; per portarsi in vetta al Monte Bianco. Da allora della corda ta austriaca, che ha proseguito i l'ascensione, non si sa più nul la. Quel pomeriggio incomin l ciò a nevicare ed i due alpi- nisti, l'uno con il malleolo fratturato e l'altro ancora valido raggiunsero faticosamente il « Craveri » a 3490 metri di quo ta, nei pressi delle Dames An gleises. Solo ieri mattina ave vano ripreso a scendere verso il < Gamba ». Pur soffrendo per la frattu ;Va del mal,le.°1°vil Ferraris ™"> è grave ed il Machetto soltanto spossato per la fatica. Pietro Ferraris nel 1960, il 18 agosto, fu già protagonista di una tragica avventura proprio nel la medesima zona. In cordata con tre amici al Mont Rouge du Peutérey, sulla parete Est, uno di questi, tale Pietro Ca deddu, mancò un appiglio f precipitò. Toccò proprio al Fer raris scendere a dare l'allarme a Courmayeur, bench'i do I lorante, mentre gli altri due i P !aUerrltl e mcr°datl i

Luoghi citati: Alagna, Biella, Courmayeur