La de il partito più forte di Sanremo è divisa in correnti e lotte interne

La de il partito più forte di Sanremo è divisa in correnti e lotte interne La de il partito più forte di Sanremo è divisa in correnti e lotte interne Nel Consiglio comunale uscente aveva 19 seggi su 40 Ora, dopo le contrastate vicende del Mercato dei Fiori e dell'asta al Casinò, ha perduto alcuni candidati che godevano di largo seguito personale - Nove liste in lizza (Dal nostro invialo s pedule) 1Sanremo, 30 ottobre. Per le strade di Sanremo ini-! merse nella pioggia, la delega- Izione della de e arrivata al Palazzo Comunale per consegnare all'ufficia elettorale., la msflrtersflol-tSiridldatf fBrSnó le prime ere del mattino dilmercoledì 28 ottobre, mancava Jpoco allo scadere del termi-[ne. Questa consegna tardiva non i. una manovra tattica per ottenere l'ultimo posto nella scheda. E' invece un segno deila laboriosa e tormentata preparazione della lista, il complicato gioco degli ammes- f1 e rteS» e,flnsì; e «'«o ciò e a sua volta un segno della .. . ... , situazione della de sanremese, Con una popolazione di sessantamila abitanti. Sanremo è guidata da un complesso di quaranta consiglieri: 43.000 saranno gli elettori; le donne superano gli uomini di 3260 unità. Alle elezioni del 1960 si ebbero questi risultati: de iiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiMi millliimi il a la motivazione d 19 seggi; -Sole e fiori ■ (fiori- coltorl) 3; psdi 3; pli 1. Essi formarono ima maggioranza di 20 consiglieri, inattaccabileda una minoranza costituitada H coni.misti; 5 socialisti; 2 missini; 1 indipendente. Sinda- cfT-fu elSt«jrPi«lcére»»Fusa-ro, vice-sindaco PrancescoViale. Sembrava una compa- ghie omogenea, destinata a vi-ta lunga o operosa. Caldeggiato dai tre floricòl- tori di «Sole e fiori» e appog- giato ila Viale, il Consiglioaveva impostalo, fra i primi lavori, l'antica questione del Mercato dei Fiori, da costruì- re in regione Mordibue in so- stituzione di quello inadeguato di via Marsaglia. Nel 1963. in .-eno alla de, si determina un movimento che deve condurre alla sostituzione del sindaco Fusaro, accusato di immobilismo. Ne è alla testa il capo gruppo consiliare Francesco Penna, fu un irimo tempo Fusaro è d'accor- tilt 1111■ ir1111111111111r1111111■■ 111 della condanna i- do, se ne andrà: ma quando siiviene esplicitamente detto che a ! il rimpasto deve preludere alle| la nomina di Viale a sindaco ale di Penna a vice-sindaco, si 2 impunta e decide di riinane- a-1re. C'ontiniiam a-1 ARme-eSlt 'ontinuano iiii _att* tacchi e tanca e preaen- ojta le dimissioni; vengono ria- Politamente respinte da una i-' opposizione che lo acclama e I gli chiede di rimanere, soste- l- «uta da alcuni «franchi tirag- tori ». o! Frattanto nell'ottobre si era mi svolta l'asta per il rinnovo di el Bestione ilei Casinò. Ne uscì ì- vittoriosa lA.t.a.. la concessioo- naria uscente, che offrì un cato none enorme (83.20':;). Due e, to ic è nn mesi dopo, in una seduta tempestosa, :l sindaco annunziò in Consiglio che era in .-orso un'inchiesta della magistratura su un episodio accaduto qualche mese prima. I consiglieri Francesco Penna e Tino Bergonzo, insieme con l'impie- r- Sato comunale Giacomo Perla, a^eyai,o esercitato pressioni | su di lui perche alcuni concorrenti all'asta per il Casino venissero esclusi col pretesto di [insufficienti garanzie di solidità finanziaria, favorendo cosi altri concorrenti. |pedo ma la causa non è stata | ancora fatta. In febbraio Fusaro ripre-l senta le dimissioni, :l mese) dopo il Consiglio le accetta. Fusaro dichiara che rinunzia anche alla carica di consigliere comunale e all'iscrizione alla de; smetterà inoltre ogni attività politica. Al suo posto va Eraldo Cugge: vice-sindaco è eletto Guido Pancotti. I.-a Giunta viene rimaneggiata, ma conserva la fisionomia di prima. C'è ancora in aria il vec- neile sedute del 6-7 ottobre. Alla mezzanotte del 7 scade | | il mandato. Alle 21 del 6 ottobre comincia quella che forse è la più j lunga seduta del Consiglio co- i Inumale sanremese: è durata : chio progetto del Mercato dei Fiori. Esso viene iscritto al ! l'ultimo ordine del giorno del| l'amministrazione agonizzante I ì . ininterrottamente 26 ore e 20 mjnuti. L'ordine del giorno co mincia col calendario delle | manifestazioni. Su di esso si batté strenuamente l'opposi zione, impegnata a evitare | l'approvazione del progetto sul I mercato, che essa respingeva ritenendo non idonea la posizione e troppo costosa la costruzione. Secondo alcuni, più del doppio dei previsti 2 miliardi e 600 milioni del progetto Fino alle 23.20 di martedì 7 ottobre i consiglieri dell'opposizione discussero sul calendario delle manifestazioni. A quaranta minuti dalla scadenza del mandato, la maggioranza lesse un ordine del giorno in cui prendeva atto dell'< ostruzionismo tlella minoranza», e lasciò l'aula. Ve- ! mito a mancare il numero leI gale, il sindaco sciolse la se',hlta e su tale atto |-amminl. 1 .i,._.,i„,,„ n i alò il suo ultimo respiro. Da quel momento comincia praticamente l'impegno di farla rinascere su basi — è augurabile — più solide e omogenee. Il lavorìo è stato lungo e dilficile. In seno alla de vi sono tre correnti, capeggiate rispettivamente da Viale, da Penna e da Giovanni Asquasciati, (Mie già fu sindaco nel- I l'amministrazione precedente a quella di Fusaro. ; I^e altre liste si presentano -|aBguerrite e temibili. Al n. 1 !c'è il pei con esponente l'on. !Gino Napolitano; al 2 il psdi con Paride Goya, già assessore; al 3 il psiup (20 candidati) con Augusto Donzella; al 4 il pli col sen. Giuseppe Rovere; al 5 una lista di indipendenti col simbolo «faro» capeggiata da Nino Bobba; al G il psi con Silvio Dian, al 7 il msi con Bruno Tamponi, all'8 i -Jfloricoltori (<Sole e.fiori») con -j Angelo Asseretto, e al 9, come o e i a i o è . o e a o l si è detto, la de. Secondo le più attendibili previsioni, essa dovrebbe scendere da 19 a 16 seggi, che del resto è (pianto ha avuto nelle precedenti amministrative (a quelle del 1960 ne ebbe 19 per la presenza di candidati con largo seguito personale e che ora non sono compresi nella lista). I socialdemocratici vedrebbero confermati i loro tre seggi; uno andrebbe al psiup. e il psi vedrebbe confermati i quattro rimasti dopo la scissione. Per i liberali è previsto un sensibile successo con tre consiglieri, due o tre andrebbero agli indipendenti, due ai missini, tre o forse due ai floricoltori, sei e forse sette ai comunisti. Giuseppe Faraci

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