Cinque storie per la Mangano e Sordi e una satira sulla gelosia dei mariti

Cinque storie per la Mangano e Sordi e una satira sulla gelosia dei mariti SUllO SCHERMO Cinque storie per la Mangano e Sordi e una satira sulla gelosia dei mariti «Il Circo e la sua grande avventura»: un ricco spettacolo su una modesta vicenda (Ambrosio} Cinciue episodi, diretti da tre registi diversi, fanno La mia signora; e tutti quanti sono sostenuti dalla coppia Silvana Mangano - Alberto Sordi. Tinto Brass ha diretto il primo («L'uccellino:») e l'ultimo («L'automobile»): in questo, un marito tradito scopre che l'auto introvabile era servita alla moglie per un convegno amoroso, e si arrabbia con lei, non già per il tradimento, ma per la sottrazione della « Giaguaretta » sua; nell'altro, una moglie insoddisfatta si consola con un allevamento di canarini, i quali ossessionano il marito. Questi, finirà con l'uccidere l'ingombrante e bamboleggiante ornitologa. Di Luigi Comencini è il secondo, « Eritrea », che racconta l'evoluzione di una ex mondana a donna importante, e ciò per ripicca contro colui che l'aveva prima illusa e poi sprezzata. I! terzo e il quarto raccontino sono di Mauro Bolognini: l'uno («Luciana») ci presenta una coppia di amanti che s'incontrano all'aeroporto, ove al tempo stesso desiderano e paventano la catastrofe aviatoria che sola li potrebbe liberare dai rispettivi lacci coniugali; l'altro, «I miei cari >, è uno scorcio di acre psicologia familiare, permeato di umori paradossali e giocato prevalentemente sull'abilità mimica degli interpreti. Nonostante la conseguita saturazione del cinema a episo¬ di, La mia sigìiora si snoda con leggerezza e in più di uno sketch con una certa eleganza. Specie l'ultimo, nella sua ica stica concisione, è di una con dotta cinematografica esemplare, tale da confermare la fiducia nel giovane Brass. La lunga lena di Sordi, articolata in personaggi insieme simili e diversi, è ottimamente bilan ciata daila versatilità estrosa e pungente della Mangano, bellissima sempre, e ben valorizzata fotograficamente sia dall'operatore Martelli sia dal co stumista Gherardi. (Vittoria) — Il magnifico cornuto s'ispira liberamente, cioè soltanto nello spunto centrale, alla nota pièce di Fernand Crommelynck « Le cocu magniflque», rappresentata con successo anche da noi. Spostatane l'azione ai giorni nostri, in Italia, e per conseguenza aggiuntovi un sapore di satira di costume, il film scherza piacevolmente, con sicuro esito presso il pubblico, sul motivo eterno della gelosia e dei suoi curiosi risvolti psicologici. Andrea, industriale di cappelli, innamoratissimo della bella moglie, ne diventa terribilmente geloso sull'occasione di una propria scappatella ex tra-coniugale. Mariagrazia è un modello di fedeltà, ma una volta che il marito ha comin ciato a dubitarne, il dubbio diventa tormento e il tormento (aiutato da incubi onirici) ossessione. Per uscirne il meschi¬ no invoca la certezza delle corna, che in quelle condizioni di incertezza gli parrebbe un balsamo; e la moglie, pur d'acquietarlo, gli confessa una colpa non commessa, salvo poi a tradirlo davvero proprio quand'egli si sarà convinto dell'Illibatezza di lei. Pietrangeli ha diretto il film con mano leggera, evitando i trabocchetti del cattivo gusto sparsi a iosa in un argomento corrie questo, e riuscendo garbato sempre e talvolta elegante nella rappresentazione di questo geloso indiscreto. Il quale, ideato sulle misure di Ugo Tognazzi, ha trovato piena rispondenza nell'attore, sobrio insieme e succoso come nei momenti migliori. Altrettanto a fuoco Claudia Cardinale (la moglie), maliziosamente, femminilmente arcana, come anche gustose le caratterizzazioni minori fornite da Salvo Randone, Bernard Blier, Michèle Girardon, Susy Ander son, Paul Guers e altri. 1. P- comode risorse del mestiere. Il circo che si vede è quello tedesco di Franz Althoff. Gli ottimi operatori del technicolor proiettato su schermo gigante sono Jack Hildyard e Claude Renoir. vice Claudia Cardinale, la bella trapezista del film «Il Circo»

Luoghi citati: Eritrea, Italia