Stupore a Bruxelles per un balletto sulla nona sinfonia di Beethoven

Stupore a Bruxelles per un balletto sulla nona sinfonia di Beethoven Stupore a Bruxelles per un balletto sulla nona sinfonia di Beethoven Lo ha allestito il coreografo Maurice Béjart, un personaggio abituato a scandalizzare il pubblico - Presenti alla prima anche Baldovino e Fabiola (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 27 ottobre. Pochi mesi dopo avere scandalizzato pubblico e critica con la messa in scena dì un ballotto ispirato alla « Vedova allegra » di Lehar (ed essere finito in tribunale su istanza degli eredi del musicista che gli hanno chiesto i danni morali e materiali), Maurice Béjart ha presentato stasera al «Cirque Royal » di Bruxelles un « concerto danzato » che si ispira addirittura alla Nona sinfonia di Beethoven. Il re Baldovino e la regina Fabiola erano presenti allo spettacolo, che ha avuto un buon successo, anche se qua e là durante la serata si sono sentiti commenti aspri, a volte anche fischi sonori. Di questa esecuzione della « Nona » è certo che si parlerà a lungo. Maurice Béjart è un coreografo abbastanza celebre per i suoi c Balletti del XX secolo », e in particolare per le audaci presentazioni fatte negli anni scorsi della « Regina verde », della « Dannazione di Faust » di Berlioz, e, soprattutto, della « Vedova allegra ». Dove si dà uno spettacolo di Béjart c'è sempre aria di scandalo: stavolta gli organizzatori hanno prevenuto i possibili disordini con la presenza dei reali belgi; secondo voci raccolte in sala, le < vere reazioni del pubblico » sì conosceranno alla replica di domani sera. La sinfonia di Beethoven è stata trasformata dal coreografo in una « Ode alla gioia » (come tale infatti è presentata sul programma), o più precisamente in una «allegoria per dimostrare che tutti gli uomini sono fratelli, qualunque sia lo loro razza e la loro religione », come ha detto lo stesso Béjart. Sul palcoscenico — a forma circolare, davanti al quale sta l'orchestra, e dietro un coro — compaiono ballerini di ventitré nazionalità differenti: giapponesi, argentini, giamaicani, russi, americani, spagnoli, congolesi, italiani, cubani, brasiliani, eccetera. Og"ni movimento della sinfonia, quindi, è dominato da un colore, e vuole rappresentare una razza. Béjart dice di essersi ispirato anche ai filosofi della antichità, che attribuivano ai quattro elementi un colore particolare: bruno la terra, rosso il fuoco, bianco l'acqua, giallo l'aria. s. d

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