Un protagonista della cultura d'oggi

Un protagonista della cultura d'oggi Un protagonista della cultura d'oggi Per nulla inatteso e già rifiutato, il premio Nobel attribuito per l'undicesima volta ad uno scrittore francese, non conferisce ma riconosce a Jean-Paul Sartre il prestigio più vero. E' un prestigio che supera di molto la pur vasta cerchia del mondo letterario e allo scrittore premiato assegna l'unico posto che gli compete di diritto nel clima culturale che la sua opera ha validamente contribuito a sviluppare e a definire. Più che mai, proprio nel caso di Sartie, il riconoscimento impone questo ben preciso significato. Non si tratta, in verità, della consacrazione di' un'opera già gloriosa ormai giunta al suo termine come fu il caso di Anatole France, di André Gide, anche di Mauriac. Per questa volta il premio non consacra, secondo accadde per Saint-John Perse, una vocazione letteraria tenuta segreta per anni. Meno che mai richiama l'attenzione su uno scrittore poco conosciuto come era, al momento del premio, Roger Martin du Gard. Piuttosto, in questa occasione possono essere ricordati gli esempi di Romain Rolland e, con più aderenza, di Camus. Roland fu premiato durante la prima guerra mondiale per la sua convinta difesa della pace; Camus ebbe il riconoscimento svedese al termine di una difficile lotta combat tuta in favore della libertà più vera. Tanto in un caso come nell'altro la designazione intendeva approvare con un'opera l'attività che l'aveva suggerita e accompagnata. Nel 1915 come nel 1957, a tutta l'umanità che viveva momenti difficili l'Acca■ndemkl svedese intendeva, suggerir» un esempio da ^meditare e da seguire. Oggi, la stessa Accademia, per le intenzioni che la scelta denunzia, non teme di ripetere il suggerimento in modo anche più esplicito. Proprio quando Sartre con il primo volume della sua autobiografia sembra voler conchiudere un periodo della sua attività e per alcuni frettolosi lettori pare aver esaurito tutte le sue idee originali, il premio Nobel richia ma ancora per una volta l'atten zione su di un uomo fra i più coraggiosi della cultura contemporanea. E' facile credere che tante confidenze sulla vita segreta de lo scrittore, le debolezze da lui stesso denunciate e anche derise abbiano contribuito a coprire di toni patetici una personalità che si vuole semplice nella sua vita e concreta nella sua azione. Indubbiamente la vena autobio pratica ha reso meno irritante l'uomo e, con l'uomo, la su: opera. Indubbiamente per il grande pubblico gli ultimi scritti di Sartre possono apparire più accessibili. Tuttavia, non questa vena deve aver convinto alla desolazione l'Accademia svedese Un prestigio così solennemente riconosciuto non in questi limiti trova la sua forza, ma proprio per quanto di vivo continua a produrre il pensiero di Sartre, per quanto di una mente tutta impegnata nella sua sincerità preannuncia nuove lotte e più si cure scoperte. Talvolta, osservando il modo sempre inatteso con il quale Sartre difende da tanti anni la sua libertà di pensiero e di azione, vien fatto di pensare a Gi de. Intendo il Gide del giorno in cui rifiutò, netto e preciso, l'invito di Maritain, il pellcgri no fiducioso e presto deluso di Mosca, l'uomo di nessun partito e di ogni onesto ideale. I tempi, la personalità, la preparazione culturale conducono Sartre ad operare su di un piano ben più vasto e anche più difficile di quello in cui condusse le sue battaglie André Gide In questo impegno, più che agli uomini del primo Novecento francese, Sartre pare fraterni/, zare con alcuni non meno co raggiosi predecessori del secolo scorso ai quali lo riconduce la stessa generosità, una non ditte rente convinzione, soprattutto la ricerca di una visione poetica di un mondo conosciuto ed amato nel suo male, sospinto e sorretto nella ricerca del suo bene. Una gloriosa tradizione, che nelle prime opere il romanziere sembrava non riconoscere, con la operosa maturità viene ripre sa, sviluppata, rinvigorita. Non altrimenti la statura dello scrit toro giunge alla sua vera misu¬ ra e quando meglio lo stile coincide con la novità del pensiero, allora egli può con assoluta disinvoltura negare, oggi più di ieri, ogni valore a quella letteratura in cui si è formato e da cui dipendono con molti suoi pensieri tutre le sue azioni. Si ricordi come Sartre abbia recentemente combattuto ogni ripresa dell'ideale romantico dell'arte per l'arte, proprio quando Les Mots informavano sulla sua infanzia tutta sorretta da un simile ideale. Ne si dimentichi come ad una tanto convinta confessione abbia fatto seguito l'impegno attuale di partecipare, in modo assoluto ed esclusivo, alla lotta mondiale contro la povertà e la fame. La sincerità e la generosità sole guidano l'opera del pensatore. A queste leggi severe ed umane viene ormai sottoposto lo scrittore in un impe¬ Lo scrittore francese Jean-Paul Sartre al quale è stato assegnato il Premio Nobel

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