Operaio uccide a pugnalate le due figlie a Trento e poi s'impicca ad una finestra

Operaio uccide a pugnalate le due figlie a Trento e poi s'impicca ad una finestra Operaio uccide a pugnalate le due figlie a Trento e poi s'impicca ad una finestra Le sorelle avevano 24 e 15 anni: la maggiore, sposata, attendeva un bimbo - L'assassino, quarantottenne, ha agito in un « raptus » di follia - Era giunto dalla Germania, dove lavorava, per pretendere che una delle ragazze andasse a vivere con lui (Dal nostro corrispondente) Trento. 19 ottobre. Stamane in un casolare di Aldeno, a pochi chilometri da Trento, un operaio pugliese ha ucciso a coltellate le due figlie di 24 e 15 anni e si è tolta la vita impiccandosi alla finestra di una stanza. L'omicida — che ha agito in un « raptus » di follia dopo un banale litigio — è il verniciatore quarantottenne Orazio Stefania, nato a Foggia ed emigrato in Germania da dove era giunto oggi. Le vittime sono Michela Maria Stefania di 24 anni, sposata con l'operaio trentaseienne Tullio Muraglia, di Aldeno, e l'altra figlia Angela Maria di 15 anni. Orazio Stefania, giunto in treno a Rovereto alle 7,30. era partito da Colonia senza bagagli e con un biglietto di andata e ritorno che gli sarebbe servito se lo scopo princi pale del suo viaggio — quello di riprendere con sé la figlia Angela — fosse riuscito. In un'altra tasca aveva due coltelli, uno dei quali (quello usato nel defitto) con una lama lunga trenta centimetri, affilatissima. Venti minuti più tardi il verniciatore bussava al secondo piano di una casa rossa posta alla periferia di Aldeno. dove abitava Michela Stefania. La giovane sposa, già madre di una bimba di due anni e mezzo, Daniela, e in attesa di un altro lieto evento, era in casa con la sorella Angela. Il marito di Michela era appena uscito di casa per recarsi da uno zio ad aiutarlo nella vendemmia. Questa sera soltanto avrebbe ripreso il suo consueto lavoro allo stabilimento « Michelin > di Trento. Che cosa sia accaduto nessuno lo può dire; Daniela non è In grado di spiegarlo e della tragedia conserva soltanto una agghiacciante incoerente visione. Sicuramente c'è stato un alterco, di breve durata. Pochi minuti dopo lo Stefania ha impugnato il coltello a serramanico e s'è avventato con furia hestiale sulla giovanissima Angela. Poi ha ucciso i'altra figlia colpendola all'addome e al torace, forse mentre tentava di fermarlo. Quando Tullio Muraglia è tornato a casa e, insospettito dal pianto di Daniela e dal fatto che la porta era chiusa dall'interno, è penetrato nell'appartamento dopo avere sfondato una finestra, era trascorsa mezz'ora dall'arrivo di Orazio Stefania: anche l'assassino era morto; il suo cadavere penzolava a una cordicella assicurata al gancio di una tenda della finestra della stanza vicina alla cucina. Orazio Stefania — sposato due volte e padre di cinque tìgli — aveva riallacciato soltanto da poco i rapporti con la figlia Michela. Al matrimonio di costei, avvenuto quattro anni fa ad Aldeno, il verniciatore non era presente. Né era venuto in Italia alla nascita di Daniela. Due mesi fa, quando la figlia sposata aveva ottenuto che la sorella minore andasse ad abitare con lei per assisterla nell'imminenza della sua seconda maternità, il padre fece alle ragazze una prò posta inaspettata: sarebbe venuto anche lui, si sarebbe trasferito in Italia. Fra l'altro, se non era possibile stabilirsi ad Aldeno, avrebbe avuto una occasione di lavoro a Roma In ogni caso voleva la figlia Angela con sé. Il verniciatore ebbe un rifiu to. Angela non voleva staccar si dalla sorella e il marito di costei — propenso in un pri mo tempo ad accettare il suo cero — successivamente aveva rifiutato. Orazio Stefania, a questo punto, s'era impuntato per riavere Angela ma inutilmente l'aveva implorata e minaccia ta. Allora aveva scritto a un figlio residente a Foggia: c Se Angela non torna con me, fac ciò una pazzia ». Che stesse parlando seriamente, lo si ca¬ ccc pì da una lettera nella quale chiedeva di essere seppellito insieme alla figlia se fosse accaduta una tragedia e dava persino disposizioni per le poche proprietà che egli aveva nelle Puglie. Perché questo attaccamento morboso alla figlia? E' il punto più oscuro del movente. Certe espressioni dell'omicida, contenute an- che nelle lettere, farebbero pensare a un desiderio morboso. Ma finora niente è certo nei retroscena che carabinieri e magistrato cercano di ricostruire. « Se succede Qualcosa tu devi vendicarmi », è scritto in una delle lettere dell'omicida al figlio rimasto nelle Puglie. E' questo l'ultimo proposito manifestato da Orazio Stefania. a. n. Michela Maria Stefania, di 24 anni, e la sorella Angela, di 15 anni, uccise dal padre a Trento (Telef.) Orazio Stefania, che ha ucciso le due figlie e poi si è impiccato (Telefoto)