Il traforo del Fréjus completerà l'unione del Piemonte con l'Europa

Il traforo del Fréjus completerà l'unione del Piemonte con l'Europa CaneeEiato in vent'anni l'ostacolo delie Mlpi Il traforo del Fréjus completerà l'unione del Piemonte con l'Europa Già iniziati i lavori sul versante italiano, presto verrà finanziata la società francese appaltatrice - Dopo il tunnel del San Bernardo, in estate entrerà in funzione la galleria del Monte Bianco - Intanto è allo studio il traforo del Ciriegia (Dal nostro invialo speciale) ' Aosta, 17 ottobre. L'attacco alla barriera alpina per aprirvi strade e trafori percorribili anebe nell'inverno è cominciato subito dopo la guerra con i progetti del Monte Bianco e del Gran San Bernardo Intanto a Bardonecchia, a Torino, nella Savoia e nel Delflnato si progettava il traforo del Fréjus; a Cuneo, Nizza e Torino, il traforo del Ciriegia. Quattro trafori. Non sono troppi so si guarda la carta geografica del Piemonte (e valle d'Aosta) chiuso a nord e ad ovest dalle più alte vette delle Alpi Torino non vuole essere confinata in un angolo d'Italia: il suo posto è al centro delle comunicazioni europee fra Italia. Francia e Svizzera. E' merito del Piemonte avere compreso, per primo, che strade e motorizzazione aprono nuovi orizzonti, nuove possibilità economiche, a patto di tracciare rapide e sicure vie di comunicazioni nella catena delle Alpi. In meno di vent'anni si è fatta molta strada, affrontando resistenze passive, difficoltà tecniche, scetticismi. Ora ne vediamo i risultati: è aperto il traforo del Gran San Bernardo; si aprirà l'anno prossimo ciucilo del Monte Bianco; sono iniziati i lavori del Fréjus; ed è a buon punto il progetto del Ciriegia. Due porte sono aperte a nord, altre due si apriranno a ovest. Dal Monto Bianco, dove i tecnici hanno dovuto affrontare difllcoltà imponenti per la natura dello scavo e gli impianti di ventilazione, le notizie sono rassicuranti. Dall'aprile scorso si lavora alla posa dei ■<; cassoni » che costituiranno la sede stradale. Il settore italiano, lungo 5800 metri, è già pavimentato con i cassoni su 4150 metri; restano 650 metri che verranno pavimentati entro il mese di novembre. Nell'inverno si provvedere agli allacciamenti elettrici e al completamento degli impianti d; ventilazione. Attualmente sono già stati montati sei ventilatori degli otto previsti dal progetto. La centrale può già funzionare e teoricamente la circolazione nel tunnel, lungo complessivamente 11.600 metri, potrebbe avere inizio ai primi di gennaio. La sistemazione dei piazzali esterni e altri lavori di rilini tura non eseguibili nell'inverno, richiederanno però qualche mese di lavoro nella prossima primavera; perciò la data di apertura al traffico è prevista per l'estate del 1965. Nei progetti di trafori alpi ni è prevalsa l'iniziativa ita liana, anzi piemontese: i fran cesi sono stati trascinati dal nostro slancio, ma dall'anno scorso la loro adesione ò dive nuta più convinta e più stretta. Nel Congresso dell'economia alpina tenutosi a Grenoble e nella Conferenza delle carne re di commercio riunitasi a Gap, potevamo constatare che i trafori alpini avevano trovato fautori convinti nella Sa voia, nel Dellinato e anche a Lione. Valence, Nizza. Nasce vano progetti di nuove strade o autostrade di allacciamento ai trafori del Fréjus e del Ciriegia, e il panorama della provincia francese si allargava improvvisamente oltre il confine tCinQtte grandi agglomerati — scriveva un relatore — si trovano in prossimità delle Alpi: Genova, Torino, Milano Lione e Marsiglia, a cui bisogna aggiungere ali aeroporti di Ginevra e Nizza. Da eia senno di questi centri una comoda via di accesso deve penetrare nel cuore delle Alpi » E' una chiara visione europea del grande triangolo alpino compreso fra Italia, Francia e Svizzera. Il presidente della Camera di commercio di Chambéry e della Savoia, signor Charles Montreuìl, vicepresidente della società francese del traforo del Fréjus, presentava un piano organico di comunicazioni stradali in cui era previsto un tunnel presso Chambéry, sotto lo sbarramento roccioso dell'ISpine per accorciare le distanze fra Chambéry e Lione. < Questa galleria — ricordava Mr. Montreuil — venni qui proposta da Francesco Mcdail di Bardonecdlia, ideatore del primo traforo del fréjus in un relazione presentata alla Camera di commercio ili Chambéry. Si era nel I«.',2 (la Savoia era ancora unita al Piemonte) e il Medail, dati i temili, proponeva l'apertura ili un tra/oro ferroviario >. Ora lo sviluppo della motorizzazione esige un t raforo stradale di 2700 metri e Charles Montreuil riprende il progetto presentato dal Medail 122 anni fa sostenendo la necessità di tracciare una « direttissima > Lione Chambéry Torino i via di grande trnf-\ fico intemazionale > che dallaJmetropoli piemontese proseguej verso Milano-Venezia, versoPiaconza, verso Genova o Sa-v°na. L'esplosione delle prime mi- ne a Bardonecchla ha segna-to l'inizio dello scavo. Intanto iiidiiii ii ■ n 11 ii 1111 ii mirii i il t ■■ t MMit ni 11111111111 i si annuncia per il 7 novem|hre la convocazione dell'assem bica della Società francese del traforo, di cui è presidente il ; ministro Pierre Dumas. La | riunione sì terrà a Lione ed i iMiiiimiiiiii t in il i n m 111 r imiiimiiiiimiiii esaminerà particolarmente il problema tiri llnnnziamento, a cui partecipano l'Eurosyhdicat e un consorzi, doiie principali banche europeo, ira cui la Mediobanca. Si parlerà certamente delì l'inizio del traforo sul versante di Modano .• ai chiederà a Parigi di sollecitare le necessarie autorizzazioni. Infine non sarà dimenticata la galleria dell'Epine che si vorrebbe aprire prima del 11)68, anno in cui le Olimpiadi invernali porteranno nella zona di Grenoble un traffico eccezionale. Intanto ha iniziato la lenta e penosa trafila delle piratiche, dei progetti, delle approvazioni burocratiche e governative, un altro traforo, quello del Ciriegia. Si aprirà nei monti di Cuneo, fra Valdieri e la valle del Vésubie. Darà accesso al settore meridionale della Francia, a Nizza, a Marsiglia, completando quel giro d'orizzonte che il Piemonte si e proposto di aprire, con i trafori, per rompere lo sbarramento alpino e collegarsi con i popoli amici della Francia e della Svizzera. Ettore Doglio iiiiiiiiii 11 u ti ■ in 111 un tiiiMiimiiii ■ 11 n itu miiiiih ì

Persone citate: Charles Montreuil, Charles Montreuìl, Ettore Doglio, Francesco Mcdail, Medail, Modano, Pierre Dumas, Savoia