Calorosi messaggi di Nenni e Saragat a Wilson per la vittoria dei laburisti

Calorosi messaggi di Nenni e Saragat a Wilson per la vittoria dei laburisti Calorosi messaggi di Nenni e Saragat a Wilson per la vittoria dei laburisti In un articolo il «leader» del psdi plaude al coraggio del partito laburista che «in un mondo affetto da megalomania atomica afferma di rinunciare al proprio armamento nucleare» Scrive che punto debole del programma è l'atteggiamento tiepido per l'integrazione europea (Nostro servizio particolare) Roma, 16 ottobre. Il vice presidente del Consiglio Nenni ha inviato ad Harold Wilson un messaggio di congratulazioni. « La vittoria del labour party, dopo un durissimo scontro con i conservatori, è un esempio ed un incitamento per noi e per i lavoratori di tutta Europa e di tutto il mondo. C'è in essa la conferma della validità del metodo democratico in cui idee, partiti, uomini si affrontano in modo aperto e pubblico nella chiarezza delle rispettive posizioni e responsabilità. Sono in particolare sicuro che l'affermazione del governo laburista in Inghilterra allarga il campo delle comuni iniziative del suo e del mio Paese nella organizzazione della pace, somma aspirazione di tutti i popoli ». Un telegramma è stato inviato ad Harold Wilson dal ministro Saragat. In esso, tra l'altro, si dice che « la vostra vittoria rappresenta non soltanto la certezza di ulteriore sviluppo delle conquiste sociali... ma anche un decisivo incoraggiamento per i socialisti democratici italiani nella loro lotta su due fronti contro la conservazione sociale e contro il comunismo. I socialisti democratici italiani, mentre plaudono alla vostra politica estera di distensione e di pace e concordano nell'alta missione della nuova Gran Bretagna nel Commonwealth, auspicano che il vostro Paese non si sottragga ai suoi storivi impegni per la costruzione di una Europa democratica ». In un articolo per il settimanale del psdi, Socialismo democratico, Saragat scrive che nel programma laburista è affermato che la democrazia non si risolve nella partecipazione una volta ogni cinque anni, con l'esercizio del diritto di voto, alla formazione della volontà della maggioranza. « Si tratta di creare una democrazia attiva in cui tutti i cittadini prendano parte ogni giorno al consapevole miglioramento dell'ambiente in cui vivono ». La nozione di pianificazione democratica è perciò al centro del programma laburista, ma « ciò non ha impedito all'Economist di appoggiare il labour poiclic è nella logica di qualsiasi economia moderna di sottrarsi all'ipoteca dei monopoli e al gioco d'azzardo del liberismo ottocentesco e di orientarsi verso una tecnica che valorizzi tanto le iniziative dei singoli quanto quelle delle collettività mobilitando e organizzando razionalmente tutte le energie della nazione». Saragat si dice certo che nella politica estera il partito laburista porterà un impegno di distensione e dì pace e una volontà di collaborare al progresso dei Paesi di recente indipendenza da cui tutti gli Stati trarranno giovamento. «Non si può che applaudire al coraggio del partito laburista che in un mondo affetto dalla megalomania atomica, con la prospettiva di un armamento di bombe all'idrogeno della Francia e della Cina, afferma di rinunziare al proprio armamento atomico. E' questo un servizio incalcolabi¬ le che il partilo laburista rende alla causa della pace». Non tutte le linee del programma laburista, sono, per Saragat, «a questo alto livello di saggezza politica e di umanità. 11 Times è stato du ro nel criticare la "xenofobia" del partito laburista nsj confronti dell'Europa continentale e in particolare della Germania. Ma, avverte Saragat, nella impostazione del partito laburista nei confronti dell'Europa bisogna ovviamente tener conto del grave atto compiuto da chi ha sbattuto la porta in faccia a un grande Paese che aveva chiesto di entrare nella Comunità economica europea. E per quanto riguarda la Germania non bisogna dimenticare quanto entrino in gioco le preoccupazioni laburiste di tutelare la pace. Tuttavia «c'è da chiedersi se proprio questo atteggiamento del Labour ne» confronti dell'Europa non favorisca quella pericolosa reviviscenza nel nostro continente di fermenti nazionalistici che oggi lamentiamo». 5.

Persone citate: Harold Wilson, Nenni, Saragat