In libertà dopo 28 anni l'ergastolano di Saluzzo grazie all'affetto e alla costanza della figlia
In libertà dopo 28 anni l'ergastolano di Saluzzo grazie all'affetto e alla costanza della figlia Premiata la giovane che ha sacrificato la vita per restare vicino al padre In libertà dopo 28 anni l'ergastolano di Saluzzo grazie all'affetto e alla costanza della figlia La donna, 4i 32 anni, ha trascorso la giovinezza vicino al carcere per poter scorgere il genitore fra le sbarre Si salutavano da lontano, solo alla sera - Le domande di grazia del detenuto erano state sempre respinte, miche l'episodio non divenne noto - « Devo tutto a lei » ha esclamato l'uomo all'uscita dal penitenziario o i a i a (Dal nostro corrispondente) Saluzzo, 8 ottobre. Giovanni Lo Conte, che nel 1938 la Corte d'Assise di Avellino aveva condannato all'ergastolo per uxoricidio, ha ottenuto la liberazione condizionale e oggi ha lasciato il carcere della 7iostra città, dove era detenuto. Il provvedimento del ministro di Grazia e Giustizia è divenuto immediatamente esecutivo e il Lo Conte, accompagnato dal direttore del penitenziario, dott. Giuseppe Ortoleva, e da alcuni agenti di custodia, ha varcato il cancello della Castiglia verso quella libertà che da tanti anni sognava. Ad attenderlo sulla piazza c'era la figlia Rosa. « Devo tutto a lei», ha esclamato commosso l'uomo. Rosa Lo Conte, che ha ora 32 anni, è stata la grande protagonista di questa commovente vicenda. Quando nel 1936, ad Ariano Irpina, Giovanni Lo Conte strangolò sua moglie, Rosaria Cuzzonc, Rosa non aveva che quattro anni. Quando Rosa Lo Conte potè affrontare da sola la dura vita che l'attendeva, si trasferì a Napoli per lavorare e raggranellare qualche soldo con cui poter intraprendere il viaggio fino a L mzzo. Unico suo scopo era di rivedere il padre. Nella nostra città trovò alloggio presso un istituto di suore. Dalla cameretta che le era stata assegnata poteva vedere il massiccio edificio medioevale in cui suo padre scontava la pena a vita. Rosa Lo Conte non se la senti più di lasciare Saluzzo. Ritornò due giorni dopo a Napoli per raccogliere in una valigia i pochi effetti personali e risnii quindi sul treno che l'avrebbe portata definitivamente a Saluzzo. Ottenne ancora dalla superiora dell'istituto la stessa cameretta, che poco alla volta, con i guadagni del suo lavoro di ricamatrice, arredò con gusto e semplicità. Ogni sera alla stessa ora Rosa Lo Conte si affacciava alla finestra della cameretta e suo padre, attraverso la grata della cella, sventolava in segno di saluto un fazzoletto. Per anni nessuno dei due mancò a questo appuntamento. Soltanto ogni quindici giorni era co7isentito alla Lo Conte di far visita al padre in carcere. Ma si trattava di incontri forzatamente brevi e la speranza di incontrarsi al più presto fuori delle mura del carcere era destinata per altri lunghi anni a resture lettera morta. Le domande di grazia inoltrare dall'ergastolano erano state tutte respinte, ma per interessamento del direttore del penitenziario dott. Ortoleva, una successiva domanda volta ad ottenere la libertà condizionale era destinata ad avere miglior fortuita. Oggi Giovanili Lo Conte ha iiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimimiiimmiiiiiii lasciato alle sue spalle il carcere. La notizia dell'ottenuta libertà gliel'aveva recata lo stesso direttore, mentre il Lo Conte, barbiere del penitenziario, stava tagliando i capelli a un detenuto. L'ergastolano non voleva credere alle parole del direttore: « Puoi andare, Giovanni, sei libero ». Sbrigate le formalità burocratiche, il Lo Conte, visibil¬ mente commosso e con le lacrime agli occhi, ha potuto abbracciare la figlia Rosa. Insiems poi si diressero al cimitero della nostra città. Giovanni Lo Conte voleva rivolgere un pensiero e un ricordo a un compagno di carcere, Vincenzo Viti, deceduto durante gli anni di detenzione per il dolore che gli aveva causato il trasferimento d'un sottufficiale degli agenti di cu¬ stodia che gli era particolarmente caro. L'ex ergastolano si fermerà a Saluzzo. Sua figlia, che prevedeva prossima la liberazione del padre, aveva già provveduto ad affittare un piccolo appartamento in cui vivranno insieme. Intanto un barbiere di Saluzzo ha offerto lavoro al Lo Conte, che potrà cos'i affrontare la vita con maggior serenità. v> Rosa Lo Conte con il padre, Giovanni, appena rimesso in libertà ieri a Saluzzo
Persone citate: Ariano Irpina, Giovanni Lo Conte, Giuseppe Ortoleva, Ortoleva, Rosa Lo Conte, Rosaria Cuzzonc, Vincenzo Viti
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