I tartufi d'Alba e Moncalvo sino a cinquemila lire l'etto

I tartufi d'Alba e Moncalvo sino a cinquemila lire l'etto I tartufi d'Alba e Moncalvo sino a cinquemila lire l'etto Molto scarsa quest'anno la produzione per causa della poca pioggia - Gli esemplari più belli saranno inviati a Joh.ison e alla Cinquetti (Dal nostro inviato speciale) Alba, 5 ottobre. Il tartufo del Piemonte che pur essendo grigio o cenerognolo, è chiamato bianco, anzi « biancone » per meglio distili guerlo da tutti gli altri e spe cialmente da quello nero, ha avuto anche quest'anno le sue feste autunnali, polarizzatesi come al solito a Alba e a Moncalvo, nello stesso giorno. Dal punto di vista turistico, questo è probabilmente un errore tecnico; ma queste feste vogliono essere soprattutto un riassunto gioioso dell'intera annata agricola e per tutti i prodotti; quindi hanno fretta di esprimersi. Se fosse soltanto per il tartufo, il suo vero mese sarebbe il novembre quand'è più buono per la sua maturazione più perfetta e quando inoltre dura più a lungo. Ad Alba, l'inaugurazione della « XXXIV Fiera del tartufo » è avvenuta con l'intervento del prefetto di Cuneo, dott. Giulio Fabbri, in rappresentanza del governo e alla presenza di molti parlamentari. Il senatore Cagnasso e il sindaco di Alba avv. Paganelli, hanno preso lo spunto dal tartufo per ricordare al rappresentante del governo il problema della statale n. 29, il cui nastro assurdo avrebbe bisogno di rettifiche urgenti. Il tartufo di Alba è indubbiamente una attrattiva turistico-gastronomica che questa strada, cosi com'è ora nei suoi eccessi di tornanti e di salite, invece di favorire, massacra. Poi si è parlato soltanto del tartufo. Quest'anno la sua produzione è stata piuttosto scarsa per via delle piogge che si sono fatte aspettare un po' troppo ma, tanto meglio, perché se ne sono avvantaggiate altre produzioni, specialmente la frutta, la cui mostra è davvero un piacere dell'occhio. Quella del tartufo non ha raggiunto lo splendore dello scorso anno pur distinguendosi con qualche « pezzo » extra, come quello trovato da Giuseppe Vaccaneo e aggirantesi sul iiiiiiiiitiiitiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiii mezzo chilo. Questi « giganti » non sempre sbucano fuori in occasione della Aera ma solo in seguito. Nell'attesa, c'è gara tra Morra e Ponzio per ono rame personalità in vista. Morra, che ha più antica tradizio ne, si è già accaparrati il presidente americano Johnson e Gigliola Cinquetti ma tiene in riserva Kruscev e Ciang Kai scelc. I prezzi di Alba hanno oscillato tra un minimo di 1200 lire l'ettogrammo e un massimo di cinquemila. A Moncalvo, la « fiera » ha venduto soltanto sulle 3000 lire l'ettogrammo in media ma è da notare che il più piccolo esemplare non era mai inferiore ai cento grammi. La fiera di Moncalvo è destinata soprattutto a onorare la fatica dei cercatori con l'assegnazione del « tartufo d'oro > andato quest'anno a Giuseppe Spinoglio di Pontestura. Ai cercatori tutti, non soltanto quelli di Moncalvo, si continua a raccomandare il massimo garbo nello scavare la preda, invece di dar di zappa tutt'intorno rovinando prati e pianticelle. Ne deriva infatti che, vedendo ciò, i proprietari del terreno per non essere danneggiati, quando un albero è segnalato come « tartufifero», invece di custodirlo preziosamente, lo abbattono. a. a.