Una «comunità» per affrontare la crisi laniera nel Biellese di Piero Minoli

Una «comunità» per affrontare la crisi laniera nel Biellese Riuniti a Biella i sindaci di 55 Comuni Una «comunità» per affrontare la crisi laniera nel Biellese Accolta la proposta dell'on. Pella di fronteggiare uniti i problemi del settore tessile - Chiesto l'aiuto del governo per i lavoratori minacciati dalla disoccupazione - L'ex presidente del Consiglio ritiene che il 1965 sia l'anno della ripresa economica - Attualmente nella zona i senza lavoro sono circa tremila (Dal nostro corrispondente) Biella, 5 ottobre. Gli amministratori comunali dal Biellese si sono riuniti nel pomeriggio a Palazzo Oropa, sede del municipio, per analizzare la preoccupante situazione provocata in tutta la zona dalla crisi dell'industria laniera e dai conseguenti licenziamenti decisi in queste ultime settimane dalle aziende tessili. Al convegno, indetto dal sindaco di Biella dott. Franco Borri Brunetto per incarico unanime del Consiglio comunale, hanno partecipato i rappresentanti di cinquantacinque comuni, gli assessori ed i consiglieri provinciali biellesi, la giunta municipale ed i capi-gruppo consiliari. Al tavolo della presidenza, l'ex presidente del Consiglio on. Giuseppe Pella, il deputato comunista on. Elvo Tempia, il vice presidente della provincia di Vercelli Luigi Petrilli, il dott Borri Brunetto e il vice sindaco avv. Piero Sormano. Il terzo parlamentare biellese, l'on. Pietro Secchia (pei), vice presidente del Senato, forzatamente assente, ha inviato un telegramma di adesione. L'assemblea è andata oltre 10 scopo prefisso, accogliendo all'unanimità la proposta dell'on. Pella di unirsi per affrontare compatti su un piano più vasto 1 molteplici problemi della nostra zona. E' nata così la « comunità biellese >, che naturalmente dovrà essere perfezionata. Il dott Borri Brunetto ha aperto i lavori auspicando il rilancio e la valorizzazione del Biellese mediante una comunione di intenti e di azione di tutti i comuni che lo compongono. Egli è poi entrato nel vivo della questione e, collegandosi al voto espresso dal consiglio comunale, quando prese in esame il licenziamento di 360 operai e 50 impiegati dei Lanifici Rivetti, ha detto di ritenere «che sia legittimo chiedere l'applicazione nella maggiore estensione possibile delle leggi disposte dal governo per la salvaguardia dei lavoratori in questo momento di crisi. Altrettanto legittimo è chiedere in particolare, con esplicito riferimento ai lavoratori dì Rivetti, che venga prolungato il periodo di messa in integrazione, per dar modo, nel caso che fatti nuovi non vengano a mutare le prospettive di lavoro nell'ambito del l'azienda stessa, che questi lavoratori possano trovare altre occupazioni >. I Lanifici Rivetti, in un primo momento avevano concesso l'integrazione soltanto a 240 operai, licenziando gli altri con effetto immediato; l'intervento del sindaco, su mandato del consiglio comunale e successivamente del prefetto, ha indotto la direzione del complesso industriale ad estendere il beneficio a tutti, per un mese. II sindaco ha poi enumerato i punti essenziali da discutere: interventi per richiamare l'attenzione degli organi responsabili sulle difficoltà in cui si trova l'industria biellese, con particolare riguardo al problema del credito a favore specialmente delle medie e piccole aziende; iniziative per fa vorire l'insediamento di attività diverse da quella tessile, per tentare almeno di trasfor mare l'economia biellese da specializzata in mista, onde creare una possibilità di compensazione fra i vari settori produttivi; sollecita esecuzione delle opere pubbliche già approvate e finanziate dai comu ni, al fine di assorbire parte dei disoccupati; intervento presso gli organi ministeriali per sollecitare l'esecuzione delle opere di maggior mole ne cessane al Biellese. E' seguita la discussione. Eloquenti le cifre sulle riduzio ni di personale indicate dal consigliere provinciale Massaz za Gal (pei), segretario della Camera del Lavoro di Biella. Dal 22 settembre scorso ad og gi, dopo i 410 dipendenti dei Lanifici Rivetti, sono stati li cenziati: 12 operai dalla Filatura Bertrand di Biella; 60 dal Lanificio Fratelli Trabaldo To gna di Pray Biellese; 31 dal Lanificio Oreste Barberis Canonico di Trivero; 49 dalla Filatura Fileppo di Cossato; 29 dal Lanificio F. Simone e figli di Biella; altre 195 persone so no rimaste senza lavoro nel settore edilizio. La cifra dei disoccupati nel Biellese è sali la a poco meno di tremila. La cassa d'integrazione si è complessivamente estesa in questi ultimi tempi-a circa 120 mila ore lavorative. Globalmente, fra ore perse e integrate, si ha una riduzione di salari, rispetto ai normali compensi, di 220 milioni di lire al mese. Riferendosi a quanto il presidente del Consiglio on. Moro ieri, all'inaugurazione dell'Autostrada del Sole, ha detto a proposito della salvaguardia del posto di lavoro, cardine dell'attuale politica governativa, Massazza Gal propone di chiedere la sospensione di tutti 1 licenziamenti nel Biellese, concedendo a turno ai lavoratori la integrazione salariale. Si sono avuti altri interventi: 11 sindaco liberale di Pettinengo ing. Angelo Pavia, l'ex sin¬ daco democristiano di Biella Casalvolone, Ferruccio Debernardi e Pino Ferraris capigruppo rispettivamente del psi e del psiup, l'on. Tempia. Ha preso infine la parola l'on. Pella, che s'è dichiarato fiducioso nell'avvenire. L'ex presidente del Consiglio ritiene che il '65 sia l'anno della ripresa economica, purché rinasca la fiducia nei risparmiatori e negli imprenditori più avveduti e intraprendenti. Per quanto riguarda l'azione, egli ha poi assicurato che i parlamentari biellesi compiranno opportuni passi per favorire l'accrescimento della richiesta di tessuti sul mercato interno e per facilitare l'esportazione. Per quanto riguarda il credito, auspica una maggiore attenzione rivolta alle medie e alle piccole industrie; per le grosse aziende sarebbe a suo avviso opportuno che prima di concedere finanziamenti si tenesse conto dell'occupazione effettiva garantita da questi complessi industriali. L'on. Pella ha riferito il colloquio avuto nei giorni scorsi con il ministro del Lavoro: l'on. Delle Fave è disposto ad accogliere una delegazione biellese, ma dopo l'esaurimento di tutte le procedure a carattere locale. La proposta conclusiva di costituire la «comunità» biellese, come s'è detto, è stata accolta da tutti i presenti. L'assemblea, al termine dei lavori, ha deciso di chiedere un colloquio col ministro del Lavoro, affiancando al dott. Borri Brunetto i sindaci dei comuni colpiti dai licenziamenti. Altri sindaci sono stati chiamati a formare un comitato per la realizzazione pratica della « comunità > biellese. Un più approfondito esame della situazione verrà compiuto prossimamente. Piero Minoli aiiiiiiiiniiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii