«Le autonomie funzionali necessarie ai porti italiani»

«Le autonomie funzionali necessarie ai porti italiani» Un Intervento di Spagnoli! al Senato «Le autonomie funzionali necessarie ai porti italiani» Rispondendo a un'interpellanza comunista, il ministro della Marina Mercantile ha detto che «rie agitazioni sindacali dirottano i traffici e danneggiano l'economia nazionale» - L'intervento statale per il potenziamento degli scali prevede una spesa di 265 miliardi tra il '65 e il '69 fNostro servizio particolare) Roma, 2 ottobre. Al Senato si è svolta ogRi un'ampia discussione sul porti, in relazione al problema delle « autonomie funzionali > e al potenziamento delle attrezzature e della funzionalità degli scali. Il sen. Adamoli (pei) ha sostenuto in un'interpellanza, che le « autonomie funzionali >, cioè l'assunzione in proprio da parte di alcuni complessi industriali delle operazioni di carico e scarico di determinate merci escludendo le compagnie portuali, danneggiano i lavoratori. Senatori di altri gruppi (Macaggi, Cariato, Rovere) hanno chiesto al ministro di precisare in qual modo il governo intende dare un assetto soddisfacente ai problemi portuali fattisi urgenti e gravi, specialmente a Genova. Il ministro della Marina Mercantile sen. Spagnoli! ha contestato le tesi dei comunisti riconoscendo il diritto alle autonomie funzionali. < La leggo — ha dichiarato — prevede queste concessioni nell'interesse dell'economia del Paese ed in relazione alta necessità di assicurare la competitività dei costi ». < E' chiaro — ha proseguito Spagnolli — che abbiamo il diritto di far rispettare queste nonne, ed una tale impostazione non nasconde alcuna ostilità nei confronti drile compagnie portuali». II problema delle autonomie funzionali, secondo il ministro, va inquadrato in un contesto più ampio, cioè quello di una migliore funzionalità e di uh migliore assetto di tutti i porti italiani, al solo scopo di farvi affluire sempre maggiori traffici. <La mia linea di condotta — ha aggiunto Spagnolli — «071 è quella di contrastare l'operato delle| compagnie portuali, ma neppure quella di oppormi alle aspirazioni di libertà d'azione dei complessi industriali, quando questa azione è svolta nell'interesse dell'economia- nazionale c nell'ambito della legge vigente*. Il ministro ha concluso su questo argomento, sottolineando la necessità di risolvere la vertenza con la collaborazione di tutti i settori, precisando che essa indubbiamente non può definirsi con « le agitazioni sindacali che dirottano i traffici c danneggiano l'economia nazionale». 11 ministro ha precisato gli obiettivi principali del piano di potenziamento dei porti, attualmente allo studio: 1) incremento della produttività attraverso l'esecuzione di opere, attrezzature ed impianti nal porti che rivestono un rilevante interesse per la economia nazionale; 2) miglioramento della ricettività e funzionalità dei porti minori, in relazione al processo di industrializzazione in atto nel Mezzogiorno e alla possibilità di specializzazione degli scali marittima e regionali per il naviglio di minore tonnellaggio per il cabotaggio, la pesca ed il turismo; 3) revisione della legislazione in vigore, emanata in epoca troppo lontana. L'intervento statale previsto per il quinquennio 1965-69 è di 265 miliardi, ai quali si debbono aggiungere -16 miliardi che saranno stanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno. Nel bilancio del 1965 u indicato un primo stanziamento di 10 miliardi. Nelle repliche, i senatori di destra si sono dichiarati favorevoli alla concessione delle! «autonomie funzionali», aggiungendo che le agitazioni dei portuali, sobillate dai comunisti, finiscono per danneggiare l'economia nazionale. 11 senatore Adamoli (pei) si è dichiarato insoddisfatto poiché il ministro avrebbe dovuto almeno impegnarsi a trattative per impedire che le aziende che hanno ottenuto l'autonomia funzionale danneggino i lavoratori. Il sen. Macaggi (psi) ha dichiarato che * ?to?i dovevano essere assunte decisioni intempestive a livello ministeriale: i sindacati, pur non negando allo Stato di concedere " autonomie funzionali", chiedono di non essere posti di fronte a fatti compiuti in base a decisioni unilaterali». Il senatore Garlato (de), dopo aver respinto le tesi comuniste, ha auspicato che il programma di potenziamento dei porti, « purtroppo ancora in fase di studio », sia rapidamente tradotto in pratica. Al termine della seduta il sen. Terracini (pei) ha fatto appello alla presidenza del Senato perché blocchi, quando verrà presentato, il disegno di legge predisposto dal governo per sostituire il decreto sull'Ige recentemente bocciato. Terracini ha ricordato che esiste un articolo de! regolamento del Senato, In forza del quale non si può riproporre, prima che siano passati sei mesi, un'iniziativa legislativa respinta dall'Assemblea, f. d. 1.

Persone citate: Adamoli, Garlato, Macaggi, Rovere, Spagnolli, Terracini

Luoghi citati: Genova, Roma