Capo-deposito assolto in Tribunale dall'accusa di disastro ferroviario

Capo-deposito assolto in Tribunale dall'accusa di disastro ferroviario Capo-deposito assolto in Tribunale dall'accusa di disastro ferroviario La sciagura, in cui morì il macchinista, avvenne presso Exilles - 11 convoglio non disponeva dei freni sussidiari; acquistò velocità e si rovesciò J Un funzionario delie ferrovie, ; il comm. Ciro Ceccacci, 57 an} ni, da Rosara di Ancona, resiìdente a Firenze, è comparso ieri 1 tiavanti la Prima sezione del tri- bunale 'Pres- Rezza, p.m. Toni- !ne,li' canc' Perugini! per ri- Upondere di disastro ferroviari e ,d,' "'nicidio colposo. settembre 'o9 un treno mercl composto da un locoino- tore e da 41 vagoni — peso com-1 Passivo 928 tonnellate — percor ''eva la linea Bardonecchia-Bus 80len0' Kra condotto dal mac Chinista Giovanni Ravinà, del compartimento di Torino. Nel fatto Salbertrand-Exllles, sotto Ia galleria .Serre de la Virate >, -'1 convoglio dovette fermarsi. 11 stema di frenatura ad aria com pressa, alimentato da due gene i latori elettrici, non era in con ; dizioni di sicurezza. Per di più ; non poteva far funzionare i ge: neratori, in modo da ristabilire i'a necessaria pressione, perché la linea aerea, sotto il tunnel, è priva di corrente, ] U Ravinà, mandò il suo aiuto a chiedere al capotreno di azio1 naie i freni a mano dei vagoni. -Ma, ad un tratto, il treno si ri- Ravinà si rese conto che il si-mise in moto: probabilmente il macchinista intendeva compiere il breve tratto per raggiungere, con ì pantografi, 1 cavi alimentati dalla corrente. Ma la linea in quel punto è in discesa e il convoglio era molto pesante: ac-lquistò subito velocità. i II coraggioso macchinista ri- masè al suo posto tentando di- speratamente di arrestare il merci. I freni non funzionarono. Il capostazione di Chiomonte fece il tentativo di fermare 11 tre- no dirottandolo sul cosiddetto /.binario di salvamento:; ma es jo reagì agli scambi con un pali oso rumore di ferraglie e po -hi istanti dopo usci dalle ro¬ 'tale rovesciandosi. Il Ravinà i venne estratto cadavere dai rot1tami: alla sua memoria venne assegnata la medaglia « Carnegie i. L'inchiesta della magistratura, che si valse della perizia dell'ing. Paschetto, capo dei servizi tecnici dell'Ann di Torino, stabili che il locomotore, oltre ai due generatori elettrici, era 1fornito di un generatore mecca- nico, il quale però, al momento del disastro, risultava inefficiente. Il perito affermò che con l'aitilo del generatore meccanico il Ravinà sarebbe stato in condizioni di evitare il disastro. Chi aveva dato disposizioni per rendere inoperante il meccanismo? Si accertò che il comm. Ceccacci. capo deposito superiore presso la direzione di Firenze, aveva compiuto alcune prove su quella linea e con quel materiale rotabile, concludendo che — per treni fino a 1000 tonnellate — erano sufficienti 1 generatori elettrici, il Ceccacci fu rinviato a giudizio. Durante il dibattimento è Jemerso che il funzionario aveva il compito di eseguire le prove e non di impartire le relative di¬ jsposizioni di cui erano respon-| sabili i suoi superiori. Inoltre l'infelice macchinista aveva rimesso in moto il treno, sotto la galleria, in condizioni di insicurezza. Il p.m. ha chiesto l'insufficienza di prove. 11 tribunale ha assolto il comm. Ceccacci per non avere commesso il fatto. Difesa avv. De Crescenzo.

Persone citate: Carnegie, Ceccacci, Ciro Ceccacci, De Crescenzo, Paschetto

Luoghi citati: Ancona, Bardonecchia, Chiomonte, Exilles, Firenze, Serre, Torino