«Marnie» di Hitchcock suspense, ironia e psicanalisi

«Marnie» di Hitchcock suspense, ironia e psicanalisi Sullo schermo «Marnie» di Hitchcock suspense, ironia e psicanalisi « Le lunghe navi »: ritornano i vichinghi « Strano incontro »: dramma a lieto fine - « La gatta con la frusta »: storia di "teddy-boys" (Cristallo) — Nessuno saiR.lanciare» i propri film comej tHitchcock, il cui Marnie risulta! prodotto da una società di no-[ime Geoffrey-Stanley. due soci j cd'afl'ari di sir Alfred, al secolo fi suoi due fox-terriers che ap-]npunto si chiamano Geoffrey e Stanley. Inoltre, come si ricorderà, la parte della protagonista fu offerta per 500 milioni di vecchi franchi a Grace Kelly; la quale, secondo le previsioni, non si lasciò convincere e fu dovuta sostituire con « Tippi » Hedren, la blanda eroina degli « Uccelli ». Ma intanto lo scopo era ottenuto: di Marnie si parlava ancor prima che ne fosse stata girata la prima scena. Tratto da un romanzo di Winston Graham, adattato allo schermo da Jay Presson Alien, il film, a colori, narra nei termini di intrigo e di suspense cari a Hitchcock la storia di una giovane donna intasata di fgseddvscsmssCssndmTOcomplessi: cleptomane e frigi- ] cda. Il suo principale, quantunque da lei alleggerito nella cassaforte, se ne innamora e la sposa, e trovandola poi di ghiaccio, s'infiamma a investigare le ragioni delle due anomalie. Esse non sono che una, l'infanzia infelice; e colui che s'è fatto poliziotto per amore, e dietro a cui il film cammina per imprevedibili svolte, fra episodi sinistri e contraddittori, alla fine, giusta i canoni freudiani, avrà fatto anche da medico: spiegate, le distorsio ni psichiche guariscono. L'artigianato di Hitchcock, che per altre 48 prove si è identificato col divertimento ci nematograflco, incomincia a mostrare qualche ruga; sotto l'assunto dell'ironia, certe formule del cinema commerciale vi risultano viceversa sposate fino in fondo. Che cos'è, in so stanza, Marnie? Un accatti vante romanzetto coniugale dondolato sull'indugio d'una frigidità indotta dalle circostanze; un vecchio nodo cui la psicanalisi fa da solvente. Soltanto nei particolari (si veda, fra le altre, la scena del furto dalla cassaforte, che ha la precisione d'un movimento di orologeria) Hitchcock si riconferma maestro nell'arte di tirare garbatamente il pubblico per il collo. Con la sensitiva protagonista sono l'efficace Sean Connery, la bella Diane Baker e alcuni ottimi caratteristi. Colori di pastello. * * (Corsoi — Non potendosi dare il titolo « I vichinghi », già usato, ecco Le lunghe navi («The long ships», da un romanzo di F. Bengtsson), che ci riporta nella tumultuosa famiglia di quei mitici navigatori. Il filo maestro dell'intrecciatissima vicenda, che Jack Cardiff ha diretto sul grande schermo a colori con profusione di mezzi e di contaminazioni (dal drammone alla farsa) è costituito da una leggendaria campana d'oro, reliquia dei monaci di Bisanzio, alla quale tendono con uguale bramosia 1 vichinghi guidati da sbidntcfsBcgddmdrsemmcudindplilnimsWlwcvvvdtuf Rolf e il sultano che regge la terra. Un infocato calderone alla insegna dello spettacolo, da cui escono, con dovizia di « ef fetti speciali», fra salti di tono un po' sconcertanti, episodi fantastici e realistici, dialoghi aulici e battute anacronistiche, motivi di commozione e di risate; quasi i barattoli dell'ufncio-soggetti si fossero divertiti a fare una mezza rivoluzione. Il che potrebbe quasi rasentare la novità e procurare un divertimento riflesso, se poi lo spettatore, insieme rimpinzato e stordito, non sentisse nelle proprie ossa il senso d'una rapina a vuoto. Comunque sia, questa confusa sagra vichinga porta sullo schermo una grande animazione, e anche per i grossi nomi degli attori (Richard Widmark, Sidney Poitier, Russ Tamblyn, Rosanna Schiaffino, Oscar Homolka e altri) si ami- cherà gli amanti dei grossi spettacoli. 1. p. * * (Doria) - A un suonatore di banjo disoccupato capita di inciampare in una brunetta, di cui" non ricorda neppure il nome, che lo informa di aspettare da lui un bimbo e gli chiede aiuto. Rimessosi dallo choc, il musicista, che in effetto ha la coscienza sporca, si adopera per la ragazza. E a poco a poco, i due s'innamorano e una fuggevole avventura, che senza quella maternità non avrebbe avuto alcun seguito, si trasforma in un saldo vincolo matrimoniale. Ambientato nella «Little Italy» di New York, Strano incontro («Love with the proper stranger ») evita per fortuna il melodramma, ma stiracchia un po' più del dovuto la sua esile vicenda. L'ha diretto Robert Mulligan, il regista del Buio dietro la siepe, che ha cercato qualche rinfranco negli episodi di contorno, anche drammatici come un tentativo di aborto, e nei personaggi minori; ma soprattutto ha badato a dirigere, e con buoni risultati, due attori efficaci e spontanei come Natalie Wood e Steve Me Queen. * * (Reposi) - Un autorevole, ma ahimè troppo credulo, uomo politico della California accoglie e aiuta per una notte una perfida minorenne fuggita dal riformatorio. In cambio, è insultato, picchiato e ricattato da lei e dai suoi amici che, dopo avergli messo a soqquadro la casa, si fanno portare oltre il confine messicano dove, finalmente, l'avventura ha una impreveduta e atroce conclusione. Tratto da un romanzo di Wade Miller, La gatta con la frusta («Kitten with the whip ») tenta di far dimenticare le fanciullaggini e le inverosimiglianze di una tetra vicenda di teddy-boys con la violenza, abbastanza gratuita, di alcune scene. Ci riesce soltanto alla fine con una rissa in un motel e una gara selvaggia fra automobili vice

Luoghi citati: California, New York