La «Rivetti» sospende l'invio di 120 lettere di licenziamento
La «Rivetti» sospende l'invio di 120 lettere di licenziamento La vertenza nei due grandi laniiici La «Rivetti» sospende l'invio di 120 lettere di licenziamento In attesa di un incontro col ministro del Lavoro - La decisione dopo l'intervento del sindaco di Biella - Diffuso l'annuncio, ieri sera, gli operai hanno cessato l'agitazione (Dal nostro corrispondente) Biella, 17 settembre. La direzione dei Lanifici Rivetti ha deciso, dopo un breve colloquio con il Sindaco di Biella dott. Franco Borri Brunetto, di sospendere l'invio delle prime centoventi lettere di licenziamento, in attesa dell'incontro con il ministro del Lavoro, on. Umberto Delle Fave, sollecitato in particolare dai sindacati. La notizia è giunta inattesa stasera proprio mentre le tre organizzazioni sindacali, che poche ore prima si erano viste respingere dall'azienda le loro ultime proposte per attenuare le conseguenze del licenziamento, stavano preparando una serie di scioperi e manifestazioni di protesta. L'annuncio ha contribuito a placare gli animi, rafforzando le speranze in una soddisfacente soluzione della vertenza. Nel Biellese, com'è noto, il complesso Rivetti possiede due stabilimenti, a Biella ed a Vigliano, e dà lavoro a 2250 persone. La necessità di ridimensionare il reparto tessitura — così affermano i dirigenti dell'azienda — per garantire il lavoro agli altri dipendenti ha portato in questi ultimi tempi al licenziamento di 360 operai e 50 impiegati. La preoccupazione della cittadinanza per il provvedimento è accresciuta dal fatto che in questo momento l'intera industria laniera è in difficoltà: vi sono quindi ben poche probabilità che i disoccupati possano esser riassorbiti da altre aziende. I sindacati chiedevano che tutti gli operai licenziati dai lanifici Rivetti fossero messi in integrazione; l'azienda, sostenendo che è impossibile estendere il beneficio a tutti, aveva decìso di licenziare 120 operai con decorrenza da lunedì prossimo, concedendo l'integrazione agli altri 240 per quattro settimane. Gli impiegati, che non beneficiano dell'integrazione, verranno licenziati gradualmente. Ieri mattina durante lo sciopero di ventiquattr'ore indetto dai tre sindacati, una delegazione di lavoratori e di sindacalisti aveva avanzato una nuova richiesta: l'integrazione a tutti i licenziati per tre mesi. I titolari dei Lanifici — conte Stefano, dott. Sandro e ing. Roberto Rivetti — non avevano accettato, ribadendo che l'art. 6 della legge istitutiva del provvedimento non lo consente. La risposta negativa veniva comunicata questa mattina dal rag. Villa, capo del personi.'e, alle Commissioni interne degli stabilimenti di Biella e di Vigliano, riunite nella sede dei Lanifici, in via Repubblica 10. Non appena conosciuto il «no» dei Rivetti, verso mezzogiorno i sindacati decidevano di passare immediatamente all'azione: il primo sciopero avrebbe dovuto avvenire alle 3,30. A questo punto interveniva 11 dott. Borri Brunetto, che, dopo aver comunicato ai sindacati che il prefetto di Vercelli, dott. De Bonis, aveva inviato a Roma un funzionario per riferire al ministro Delle Fave sulla preoccupante situazione, chiedeva di sospendere le agitazioni. I sindacati si dichiaravano disposti a farlo purché la ditta Rivetti dimostrasse altrettanta buona volontà sospendendo i licenziamenti. Invitati a Palazzo Oropa, il dott. Sandro e l'ing. Roberto Rivetti (il conte Stefano si è assentato da Biella) accettavano la proposta del sindaco. E' il primo passo verso la distensione. p. m.
Persone citate: Borri Brunetto, De Bonis, Delle Fave, Franco Borri Brunetto, Roberto Rivetti, Umberto Delle Fave, Vigliano
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