La gente fugge dalle falde del Vesuvio per una enorme nuvola di gas velenosi

La gente fugge dalle falde del Vesuvio per una enorme nuvola di gas velenosi Un soffione di anidride solforica è sfuggito al controllo dei tecnici La gente fugge dalle falde del Vesuvio per una enorme nuvola di gas velenosi Duecento famiglie abbandonano di notte, in preda al panico, le loro abitazioni - La pressione della falda sotterranea ha fatto saltare gli impianti d'una società per Io sfruttamento del metano • Morti gli animali della zona, presidiata da carabinieri e polizia (Dal nostro corrispondente) Napoli, 17 settembre. Oltre duecento famiglie sono state costrette ad abbandonare precipitosamente le loro abitazioni, nel comune di Torre Annunziata, ai piedi del Vesuvio, dal versante del mare, a causa di un gigantesco soffione di anidride solforica sfuggito al controllo dei tecnici di una società milanese (la Dan), costituitasi da alcuni anni per lo sfruttamento a scopo industriale di una falda metanifera die si trova a circa cento metri di profondità nel sottosuolo. Una trentina di anni or sono, un agricoltore del luogo, Mario Finelli, nello scavare un pozzo artesiano per irrigare i campi, scopri che dal sottosuolo fuoriuscivano getti di anidride solforica. Egli pensò di sfruttare quell'energia a scopo industriale, incapsulando in bombole le esalazioni captate dal pozzo artesiano. In seguito, però la sua attività artigianale venne assorbita dalla società più attrezzata e nella cittadina vesuviana iniziò la sua attività l'azienda lombarda, la quale ha di mollo ampliato gli impianti, compiendo nuovi sondaggi. Negli scorsi mesi una falda più ricca venne scoperta in prossimità della strada provinciale, alla periferia del centro abitato Le perforatrici raggiunsero un giacimento a circa centocinquanta metri di profondità. Nella zona, venne costruito un nuovo stabilimento che sarebbe dovuto entrare in funzione tra giorni. Tutto era pronto per l'imbrigliamento del gas e le prove degli impianti — come assicurano i tecnici dell'azienda — avevano dato soddisfacenti risultati, allorché nei giorni scorsi dal sifone sovrastante la campana di raccolta dei gas si notarono alcune perdite. La notevole pressione delle forze imbrigliate nel sottosuolo sarebbe stata superiore a quel la calcolata dagli esperti e, in- fdaillllllMIIlllMIl IIIIII1IIIIII11IM IIIIIII fatti, si iniziò ad avvertire,dl'odore caratteristico dell'ani- \pdride solforica. \vIntuendo il pericolo clic la|ifuoriuscita dei gas costituiva per gli abitanti della zona, i dirigenti dello stabilimento prendevano contatto col sindaco fpvcIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIII dì Torre Annunziata, dott. Capasso per gli opportuni provvedimenti. Del pericolo erano informati anche i vigili del fuoco Sembrò che si trattasse però di un falso allarme vece, durante la notte scorsa, con un cupo boato il soffione IIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIII'IIIII'^IIOIOIIIIIII'XIIIIB di gas metanifero si e manifestato con tutta la sua potenzaLa i-alvola della campana di imbrigliamento ù saltata in aria e sotto la spinta di diverse centinaia di atmosfere si è levata verso il cielo una nube di anidride solforica, che ha resa l'aria irrespirabile per un raggio di seicento metri intorno allo stabilimento. Gli abitanti della zona messi in allarme dal cupo boato si sono precipitati in strada ed in preda a vivo panico hanno abbandonato le proprie case, trascorrendo la notte all'aperto. Il soffione, intanto, diventava sempre più violento ed insieme ai gas s'innalzava dall'interno dello stabilimento per oltre cento metri dal suolo una colonna d'acqua, frammista a fango e detriti. La pericolosità del sinistro era indicata dal fatto che al cimi animali da cortile, rimasti nella zona, sono stati rinvenuti stecchiti per la tossicità delle esalazioni dalle squa dre di vigili del fuoco accor se, munite di maschera antigas. Per tutta la notte sinistri brontola, avvertiti nel sottosuolo, hanno concorso ad ao crescere l'allarme tra la po polazione. Da una prima indagine chimica si e accertato che il getto d'acqua contiene anidr'de carbonica, mista ad idrogeno solforato, metano, etile ed ossido di carbonio, quest'ultimo più pericoloso degli altri gas. Alle prime luci dell'alba, l'acqua fuoriuscita dal sottosuolo appariva sempre più minacciosa ed i mezzi dei vigili del fuoco erano insufficienti a smal- Urla nei canali di scolo delle acque piovane. Verso le dieci, erano già allagati oltre diecimila metri quadrati di terreno ed apparivano sommersi campi fino a ieri coltivati ad ortaggi. In seguito, l'acqua sì è riversata sulla stratta provinciale, ostacolando il traffico dei veicoli. La drammaticità della situazione richiamava sul posto le autorità e tra gli altri il comandante del Corpo dei vigili del fuoco di Napoli, colonnello Inzerillo, l'ispettore sanitario per la Campania, prof. Tecce, nonché tecnici ed esperti del Genio Civile. Nel corso di una riunione che ha avuto luogo, in mattinata, nella sede del municipio di Torre Annunziata, si c sollecitato 1'intervnto di esperti minerari da Milano, che sono giunti in aereo a Napoli nel pomeriggio. Per il momento è ilifflcile prevedere gli sviluppi della situazione e, intanto, più di ottocento persone sono state evacuate dai dintorni dello stabilimento, mentre c stato disposto un rigoroso servizio di ordine pubblico per tenere lontani dalla zona curiosi ed even tuali elementi, che potrebbero profittare della situazione per compiere saccheggi nelle abitazioni rimaste incustodite. a. 1. lllllllMI»lllllllllllMIMIMIIIIIII(llllllllllIIIIIIIIIII ■ m L'alto soffione di anidride solforica «esploso» a Torre Annunziata (Telefoto Ausa)

Persone citate: Capasso, Inzerillo, Mario Finelli, Tecce

Luoghi citati: Campania, Milano, Napoli, Torre Annunziata