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Dopo lunghe trattatìvo ira industria» e produttori Crolla UHI pdlCHZO dì cinque pittili it Pd ll' Dopo lunghe trattatìvo ira industria» e produttori Crolla UHI pdlCHZO dì cinque pittili it Pd ll' Colla UHI pdcq pRaggiunto Peccordo sull'uva moscato a Napoli: un morto e 39 feriti a 950 lire; da stamane si vendemmia L'annuncio dato durantannuncia di ottima quastro del Bilancio, Giolit (Dal nostro invialo speciale) S. Stefano Belilo, 16 settembre. Industriali e produttori hanno raggiunto l'accordo sul prezzo dell'uva moscato: PùO lire il miriagrammo. La Arma sotto il documento che ha messo fine a una crisi durata una settimana è stata apposta dai rappresentanti delle parti alle 16 di oggi, dopo una riunione che si era iniziata alle 11,15 nello studio del prefetto di Asti, dott Bruschelli. Non è stata una trattativa facile, come indica prima di tutto la sua durata. Quasi cinque ore di discussioni in certi momenti piuttosto accese, con consultazioni private dei sindacalisti ad ogni nuovo passo avanti, per concertare e conservare una linea d'azione comune. I produttori di uva erano rappresentati dai dirigenti delle tre organizzazioni che ne avevano assunto le difese: il dottor Cerniti, sindaco di Cossano Belbo, della direzione del « Partito democratico rurale », il cav. Menozzi, direttore della «Coltivatori diretti » di Asti, e il signor Milano, consigliere provinciale del pei e dirigente della « Alleanza contadina ». Per gli industriali si erano assunti il compito della trattativa il cavaliere del lavoro Lamberto Vallarino Gancia e il dottor Tarantola, uno dei maggiori responsabili della società Gancia, che nella vertenza aveva preso il ruolo di portavoce di tutte le imprese vinicole della zona dello spumante. Era presente anche il cav. Morra, dell'Associazione agricoltori di Asti. I sindacalisti hanno iniziato l'incontro su una base di richiesta naturalmente più alta di quella che, alla fine, è stata accettata dagli industriali. C'è stato un momento — verso le 13 — in cui la rottura è parsa imminente, sebbene la conversazione si fosse iniziata e si fosse mantenuta per qualche tempo in perfetta tranquillità. Poi lo parti si sono irrigidite. E' stato a questo punto che il prefetto di Asti ha accentuato la sua opera di mediazione, assumendo più decisamente l'iniziativa. Gli industriali avevano ottenuto, al momento della conclusione del primo accordo con cui si aumentava l'offerta iniziale (portata come si ricorderà da 850 a 925 lire venerdì scorso) che fosse inserita la clausola dei « dodici gradi Bauraó»: cioè le uve sarebbero state pagate a 925 lire il miriagrammo se avessero raggiunto quel livello di gradazione. L'accordo raggiunto oggi migliora sensibilmente per i contadini questa norma: è stato infatti stabilito che il moscato verrà acquistato dagli industriali al prezzo di 950 lire, a patto che sia «mercantile», cioè che raggiunga la gradazione stabilita dalle Camere di Commercio in base a certi calcoli tecnici di cui sarebbe inutile precisare qui i particolari; per quest'anno tale gradazione sarà di 11,5, un livello che si spera sarà agevolmente raggiunto da tutte le uve moscato che i produttori metteranno a disposizione delle industrie di trasformazione. Resta con ciò inteso che gradazioni maggiori potranno essere compensate in misura più alta. Come si vede, l'abolizione della clausola dei 12 gradi Baumé è molto importante, in un'annata in cui la vendemmia si annuncia non soltanto abbondante ma anche di ottima qualità. Un altro particolare dell'accordo di oggi rappresenta un miglioramento rispetto alle previsioni di bilancio dell'annata agricola: è stato stabilito che il pagamento delle uve avverrà in due rate piuttosto ravvicinate nel tempo, San Martino (l'undici novembre) e l'ultimo giorno dell'anno. Nei giorni scorsi era circolata la notizia che la seconda rata non sarebbe stata versata dagli industriali che alla fine di febbraio. Come hanno accolto i coltivatori l'annuncio dell'accordo? Confessiamo che quanti hanno seguito tutta la vicenda sono rimasti in tensione fino al momento in cui il dottor Cerniti non ha comunicato ai cinquemila produttori di uva che si erano dati convegno sulla piazza di Santo Stefano Belbo il prezzo uscito dalla trattativa. Il compito d; parlare per primo è toccato a lui, Come sempre, egli è stato un felice oratore popolare: ha illustrato prima gli aspetti nettamente positivi dell'accordo, poi ha affrontato l'argomento del prezzo. « Lo sappiamo, — egli ha gridato da! balcone — non è il prezzo ideale: ma dobbiamo dirvi che ci sentiamo la coscienza a posto. Nessuno avrebbe potuto strappare di più, nelle attuali circostanze ». All'annuncio della cifra la grande folla è rimasta silenziosa. C'è stato un momento di apprensione, poi si è capito che nessuno avrebbe sollevato proteste: il buon senso ancora una volta aveva prevalse. E' stato cosi molto più facile 11 compito degli oratori e un comizio a S. Stefanlità: il prezzo potrà quindti: «E' una vittoria dei vi i o Belbo - Gli agricoltori i salire ancora nelle contticoltori; per la prima vo to riuniti nella piazza d PreZZi fra 800 e 1000 IÌr per il dolcetto nell'Albese (Dal nostro corrispondente) Alba, 1G settembre. (g. f.) La vendemmia è ormai iniziata in tutta la zona delle Langhe. Favoriti dal tempo buono, i contadini stanno raccogliendo con forte anticipo, rispetto alle annate precedenti, il frutto del loro lavoro. Da alcuni giorni colonne di camion convogliano II11 r 11 111 i i ) iJi < M111111m111 r 11 i 11 ! 1111111E11m i 111 Vitnvtttstt hanno ottenuto 25 lire in rattazioni private ■ Una dichilta hanno ottenuto di trattare S. Stefano Belbo apprendono l e|alle industrie albesi il dolcettoie'che tra le varie qualità di uvei de ra al nne o oo è il primo a giungere a matu- vrazione. nI paesi maggiormente inte-| ressati a questa prima fase di j avendemmia sono Diano d'Ai- j stba, Rodello. Treiso, Roddino, l rMonforte, Dogliani, Cortemi-jtiHa. dove è prevalente la coltivazione di uva dolcetto, da cui si ricava un vino da pasto molto rinomato e ricercato. Le uve si presentano sane, buone e ricche di glucosio per dptiriple11 ! 11J m1 [ 111T i I i 11111111111111111 - J1111111111 i T -! 1111 j I [ 1 > ] t i n tinio«jnu II co più - Il prodotto si iarazione dell'ex minie con gli industriali» a conclusione dell'accordo eui si prevede che, fermentan- do, si convertiranno in un buon vino di gradazione certamente non inferiore ai 12 gradi. Dalle prime contrattazioni avvenute in un clima abba stanza sostenuto, si possono rilevare i primi prezzi indicativi del dolcetto, che vanno dalle ottocento alle mille lire per miriagrammo. Alcune partite di qualità giudicata superiore al normale, sono state pagate con prezzi superiori alle mille lire per miriagrammo. t i ! 11111 11 [ 111111111 r 1111111111111111111 [ 1111111111111 m?*» jjuo avieof L'edificio, pericolante da tempo, era già stato in parte sgomberato - Il disastro provocato dalle ultime piogge - La vittima è un barone che abitava al primo piano - Cinque bambini sono rimasti imprigionati nella loro camera a venti metri d'altezza (Dal nostro corrispondente) jNapoli, 16 settembre. ! Un morto e trentanove fe-1 riti costituiscono il bilancio. di una grave sciagura avve-!nuta, poco dopo le 11, nella [popolosa via Duomo: ad un centinaio di metri dalla cat-jtertrale, è crollato un vecchio i ediflcio, in parte già sgombe- 'rato. 11 sinistro ha interessato |l'ala ancora abitata dello stabile, alto cinque piani. A cauisa di infiltrazioni d'acqua, dui rante le ultime piogge, improvvisamente, ha ceduto il solaio. Le macerie precipitate nel vano sottostante hanno provo-; calo il crollo a catena degli I appartamenti del quarto, terzo e secondo piano. Il barone Ernesto Corvo, che occupava il primo piano, è stato sepolto dalle macerie, decedendo sul colpo. Al momento della sciagura era intento a radersi. La salma è stata estratta dopo alcune ore dai vigili del fuoco accorsi sul luogo del sinistro. Fino a sesi temeva che vi fossero t a, ai Leuieva t,ic vi luaaciu I altre tre vittime sotto l'enor- me cumulo di macerie, poiché! altre tre persone dimoranti nell'edifìcio crollato non era-]no state ancora trovate. Si è appreso, poi, che erano state {ncoverate in un ospedale cit-\tadino, dove con mezzi di for-iUrna erano state trasportate! da alcuni volonterosi. {La moglie del Corvo, signora Maria Vitolo di 65 anni, è rimasta gravemente ferita. E' ricoverata all'ospedale dei Pellegrini, dove cono stati avviati gli altri feriti. Gravi anche le condizioni del cinquantacinquenne Gustavo Mulitano, che è stato ricoverato con riserva per contusioni toraciche e probabili lesioni di organi interni. Fra i feriti vi sono anche alcune lavoranti di una ca miceria, che erano intente alilavoro nei locali a pianterreno. Al primo crollo, le ragazze, circa una ventina, si sono riversate sulla strada per porsi in salvo. Alcune di esse sono state colpite da pietre e calcinacci, restando ferite. Cinque bambini, figli dei coniugi j Girardi, intenti a giocare in una stanza del quarto piano, sono rimasti miracolosamente illesi. La camera in cui essi si trovavano è stata la sola dell'intero appartamento a non essere interessata dal crollo. I piccini, imprigionati a venti metri d'altezza, sono stati salvati dai vigili del fuoco. E' rimasto ferito gravemente anche un paralitico, Cesare Ca- 1LI : ( 1111111 i M ! ! 111111m i ' 1111 i m 111111m i < 11111 [ IB » eui'opeo jmerlingo, di 44 anni, che im ! possibilitato a muoversi, è 1 stato travolto dal crollo, . Sul luogo della sciagura, so!no giunti vigili del fuoco e [agenti di pubblica sicurezza che hanno lavorato per diverjse ore per trarre in salvo le i persone bloccate ai piani su 'periori e per rimuovere le ma |eerie. L'autorità giudiziaria ha ordinato un'inchiesta per sta bilire le cause del disastro. Otto appartamenti sono stati fatti sgomberare nel timore di altri crolli. a. 1. ; ITn-i nnta Ani Minìcf ora I UHa 11 sull'olio vitaminizzato Denunciato un oleificio di Imperia per aver venduto il prodotto senza autorizzazione Una replica dell'azienda Roma, 16 settembre. L'Ufficio stampa del Ministero della Sanità comunica: «A I , . . S'C£,""° Particolari direttive ! >mT>f!rtite a~nl ministro della Sanità, il Comando carabinie]ri NAS (Nucleo antisofistica afoni generi alimentari) dopo {laboriose indagini sulla produ\zlone e vendìt„ m prodotto i,, n,;- <.„....„ ,. ! •? • Bwih, - nUo oliva {vitaminizzato posto in com- mercio dalla società "Gruppo Novaro e C. P. Sasso e Figli" di Oneglia. ha denunciato i consoci del Gruppo Oleario Novaro, tutti industriali da Imperia, al pretore di Milano. « Essi sono stati rinviati a giudizio — prosegue il comunicato — co?i ordine di comparizione per avere venduto « olio di oliva vitaminizzato denominato Olio Sasso Bim- ibi" trattato in modo da va- j riamo la. composizione naturale con aggiunta di vitamine "A" e "D 3", senza l'autorizzazione del ministero della Sanità, e per avere propagandato il prodotto stesso alterandone le denominazioni e le frasi pubblicitarie. « Lo stesso Pretore di Milano — termina la nota del ministero — con decreto n. 60442/64 del 9 settembre c.n. ha disposto il sequestro in tutto il territorio nazionale dell' " Olio Sasso Bimbi - Olio oliva, vitaminizzato": Il ministro della. Sanità, con telegramma odierno, ha impartito ai medici provinciali disposizioni ese\cutive per il sequestro del prodotto presso le farmacie ». I titolari dell'Oleificio Sasso, a proposito del comunicato del ministro della Sanità sull'olio vitaminizzato, hanno fatto ai giornalisti la seguente dichiarazione: « La Ditta Sasso protesta contro le affermazioni contenute nel comunicato ed afferma di essersi comportata conformemente alle istruzioni ed alle disposizioni che le sono state impartite dallo slesso ministero. Infatti il ministero della Sanità ha dato parere favorevole alla vendita dell'olio di oliva vitaminizzato "Sasso Bimbi", come da lettera n. 1,00. 1,11,030. 8 prot. mulinili m iiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii o e o o a a . 153 del 21 novembre 1062, approvando altresì sia la confezione che le diciture dell' "Olio Sasso Bimbi", come da altra lettera in data 11 maggio 1063 del ministero della. Sanità direzione generale servizi igiene pubblica ed ospedaliera divisione R n. 1,(10. l,/2530, 8 prot. 133. « La Ditta. Sasso — termina la dichiarazione — si riserva pertanto di agire presso il ministero della Sanità, affinché provveda a rettificare quanto ò stato oggetto della comunicazione ». (Ansa) iiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiim n m mimili