Favorevoli critiche a Londra per l'«Amleto» di Giorqio Albertazzi

Favorevoli critiche a Londra per l'«Amleto» di Giorqio Albertazzi Favorevoli critiche a Londra per l'«Amleto» di Giorqio Albertazzi Raramente la stampa inglese aveva dedicato tanti elogi ad uno spettacolo straniero - Solo il recensore del «Daily Mail» rileva alcuni difetti di organizzazione - Lusinghieri giudizi anche per la Proclemer e la Guarnieri (Nostro servizio particolare) Londra, 16 settembre L'« Amleto » presentato ieri sera dalla Compagnia italiana Proclemer-Albertazzi all'* Old Vie » è stato accolto dalla maggior parte dei critici inglesi come un notevole contributo nel campo teatrale. Elogi dei genere sono di rado tributati dalla stampa specializzata inglese ad un complesso straniero. Trattandosi poi di un'opera di Shakespeare, gli apprezzamenti favorevoli assumono un carattere sorprendente. < L' "Amleto" nella traduzione di Gerardo Guerrieri e rappresentato dalla Compagnia Proclemer-Albertazzi, è un'opera da esser vista ed è raccomandabile a chiunque abbia qualche interesse teatrale — scrive il critico del Guardian —. La regìa di Franco Zefflrelli è notevole ma non eccentrica. A proposito del modo di recitare ho trovato Polonio e Ofelia piuttosto controllati e studiati. Claudio, interpretato da Massimo Girotti, è degno di qualsiasi ruolo scespiriano e Albertazzi è un principe molto interessante. Ma anche nella sua recitazione vi era molto controllo di sé. Nell'insieme !o spettacolo era ad un alto livello individuale; un "Amleto" degno di un collezionista, che valeva la pena di portare qui ». Il Times osserva: «ZefHrell: ha voluto presentare Amleto come un uomo moderno. Il dilemma di questo Amleto non è come attuare una determinata azione, ma come impegnarsi nella vita stessa; la ri¬ sposa viene fornita dal fantasma, che non è più uno spirito inquieto ma la proiezione del super-ego del principe. Alle sue apparizioni Albertazzi subisce come una trasformazione epilettica. Questo è uno dei dettagli più spettacolari in una recitazione piena di superba padronanza ». Il critico del Times elogia quindi l'interpretazione di Anna Proclemer e di Anna Maria Guarnieri. « Nonostante l'inadeguatezza del mio italiano, 1' "Amleto" di Franco Zeffirelli, interpretato dalla Compagnia ProclemerAlbertazzi, mi ha fatto trascorrere una delle serate più eccitanti che ricordi — scrive il Financial Times —. Si tratta di una creazione profondamente originale Zeffirelli, respingendo tutte le interpretazioni precedenti, lia ripensato il dramma dal principio, ricavandone qualcosa di completamente nuovo e stimolante. Al con trario delle altre produzioni d; Zeffirelli questa non è realistica ». Bernard Levili, uno dei critici drammatici più velenosi, scrive sul Daily Mail: «Il National Theatre ha invitato la Compagnia Proclemer-Albertazzi per due settimane e permetttttiì'i dire che essi hanno speso quasi tutti i quattordici giorni a disposizione durante la prima sera. Il sipario si è alzato con dodici minuti di ritardo e il primo intervallo è durato 41 minuti. Per fortuna il lavoro presentato è molto meglio di questi piccoli incidenti. Lo scena¬ rio, sistemato e illuminato in modo stupendo, dà un'atmosfera di incubo claustrofobia co. Gli effetti scenici di Zeffirelli sono grandiosi. Giorgio Albertazzi è un Amleto vigoroso e tormentato, profondamente naturale nei soliloqui e quando respinge Ofelia. E la stessa Ofelia, Anna Maria Guarnieri, presenta con grande effetto la scena della pazzia». f. d. g.

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