Piange in aula la bella americana al processo della droga a Firenze

Piange in aula la bella americana al processo della droga a Firenze We/ rìoppioiondo della sua valigia furono trovati «marijuana» e «hascish» Piange in aula la bella americana al processo della droga a Firenze Si è difesa sostenendo che intendeva usare gli stupefacenti assieme agli amici e non per scopi commerciali - Presente al dibattimento la madre dell'imputata - Stasera la sentenza (Dal nostro corrispondente) Firenze, 15 settembre. E' cominciato stamane nell'aula penale del nostro Tribunale, quello che viene definito il < processo della droga » e che ha per protagonisti Barbara Joan Spark, una bella ragazza californiana di 23 anni, bruna ed elegantissima, appartenente a una distinta e agiata famiglia e Benedetto Luigi Spimpolo, un cameriere veneto, Remigio Alberti Vanni di Firenze, Pa>.sanna Lazzerini di Viareggio e Luigi Anglani di Firenze. I primi tre sono in stato di arresto. La vicenda che ha portato dinanzi ai giudici gli imputati è nota, e il presidente dottor Failla l'ha ripetuta ancora una volta durante la lettura dei capi d'accusa: la Spark è accusata di avere introdotto clandestinamente in Italia per farne illecito commercio una notevole quantità di stupefacenti (marijuana, hascish, peyote) che furono trovati nel suo bagaglio 1*8 agosto 1963 a Roma al momento del suo arresto; lo Spimpolo deve rispondere di concorso in traffico di stupefacenti, truffa, furto, estorsione e di aver ferito Remigio Alberti Vanni con una coltellata durante una lite; dei reati di falso e truffa, ricetta- iiiiiiiilliiiiiiillllllliiilllliiilliiiiiiiiiiiiiniiiiii zione e favoreggiamento è acusato il Vanni mentre Luigi Anglani deve scolparsi dall'accusa di ricettazione, di falso e di truffa. La Rosanna Lazzerini, infine, è accusata di favoreggiamento personale nei confronti dello Spimpolo. Terminata la lettura dei capi d'imputazione l'avvocato Cardino difensore dell'Anglani e l'avv. Mochi per lo Spimpolo hanno sollevato alcuni incidenti procedurali circa la irritualità di un accertamento peritale eseguito in fase istruttoria e sulla mancata citazione come parte lesa della turista americana Magia Magil che fu derubata dallo Spimpolo, durante un viaggio in treno da Venezia a Firenze. Il P.M. Cantagalli ha controbattuto entrambe le eccezioni e i giudici dopo essere rimasti in camera di consiglio per più di mezz'ora le hanno respinte. Ha quindi avuto inizio l'interrogatorio degli imputati. Primo a deporre è Benedetto Luigi Spimpolo. L'ex cameriere veneto respinge innanzi tutto l'accusa che gli viene rivolta di furto di « traveller's cheques » ai danni della turista americana Magil; ha poi ammesso di aver ricevuto una certa quantità di marijuana dalla Spark, ma ha recisamente negato di averla ottenuta mediante la minaccia di rienunciare la studentessa americana alla polizia. Circa il ferimento di Remigio Alberti Vanni ha riconosciuto di esserne stato l'autore ma ha escluso di avere ado| perato un coltello a serramanico: si sarebbe trattato di un semplice temperino. Remigio Alberti Vanni che | in certo qual modo è apparso succube dello Spimpolo ha accettato in blocco tutti gli addebiti che gli sono mossi dall'atto di accusa. Luigi Anglani, che dopo la lettura del capo di accusa che lo riguardava, approfittando di essere a piede libero, si era allontanato dall'aula non è rientrato e non ha potuto essere interrogato. Così pure Rosanna Lazzerini che non si è presentata in udienza. Si è proceduto, per ultimo all' interrogatorio di Barbara Joan Spark. Per lei è stato necessario ricorrere ad un interprete. La ragazza che inizialmente appariva intimidita e con gli occhi arrossati di pianto, si è gradatamente ripresa, confortata anche dalla presenza in aula della madre giunta ieri dagli Stati Uniti ad assisterla. Si è saputo così che essa giunse a Firenze ai primi di agosto del 1963 ed ebbe modo di conoscere alcuni giovani fra i quali lo Spimpolo e l'Alberti Vanni. Ha detto che la droga che le venne sequestrata nel doppio fondo della valigia a Roma, fu da lei acquistata in massima parte a Tangeri e a Parigi. Ha negato recisamente di averla introdotta in Italia con lo scopo di farne commercio. Era sua intenzione di usarla personalmente, insieme ad amici occasionali. Ha confermato energicamente l'accusa contro lo Spimpolo affermando che fu costretta a consegnargli le dieci scatole di fiammiferi contenenti marijuana 'dietro minaccia, se non l'avesse fatto, di denuncia alla polizia. Sono sfilati quindi dinanzi al presidente alcuni agenti di polizia che presero parte alle indagini ed altri testimoni. Il processo è stato rinviato a domani sera alle 16 per la requisitoria del pubblico ministero. Quindi le arringhe dei difensori e a tarda sera la sentenza. g. c. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuii Barbara Joan Spark entra in aula a Firenze (Telef.) riiiiiiiiiilllllllilliiiniiilillllllllllllllllllllllllllilllllilliiiililiiiliiiiiiilllllliillllliili iiiiiiiiiiiiiiiii