Una nuova scoperta consente la diagnosi precoce del cancro?

Una nuova scoperta consente la diagnosi precoce del cancro? Una nuova scoperta consente la diagnosi precoce del cancro? L'annuncio del prof. Nuvoli, di Roma - H metodo rivela la presenza, nel sangue, d'una sostanza che nei sani non c'è mai - La scoperta sembra molto importante perché, oggi, le maggiori speranze di cura consistono in una diagnosi tempestiva (Nostro servizio particolare) Roma, 12 settembre. La diagnosi precoce dei tumori ancora allo stato iniziale e, quindi, suscettibili di cure chirurgiche o radiologiche, è divenuta realtà? Alcuni ricercatori italiani dell'Istituto di radiologia del Policlinico Umberto I di Roma, diretto dal prof. Umberto Nuvoli, sarebbero riusciti dopo sette anni d; lavoro e di studi ad isolare pei primi al mondo nel sangue umano la « malignolipina » una sostanza scoperta negli animali infetti da tumori nel 1958 dagli scienziati giapponesi Kosaki e Nakagawa celebri docenti dell'Università di Tsu presso Kioto L'annuncio della nuova scooerta. che se confermata potrà costituire un passo decisivo nella lotta cóntro la terribile malattia, è stato dato dal professor Nuvoli al quale ci siamo rivolti stasera per avere precisazioni inequivocabili a indi spensabili considerando le spe ranze che la scoperta accende in milioni di persone «Questo test - ha confermato il professor Nuvoli - permette di svelare il tumore dai primordi e ciò può essere di grandissi ma importanza terapeutica essendo a tutti noto che, fino a quando non si sarà trovata una cura biologica del cancro, l'unica àncora di salvezza è costituito dall'intervento precoce, sia esso chirurgico o radiologico ». La sostanza che rivela i tumori fu scoperta in Giappone nel '58. I due scienziati nipponici ne diedero una brevissima comunicazione definendola < malignolipina ». « Essa è un fosfolipide, prodotto caratteristico e specifico — ha precisato il prof. Nuvoli — del metabolismo della cellula neoplastica che da questa viene versato nel plasma fin dal primo iniziarsi del conglomerato neoplastico. Il passaggio f: cosi precoce che, in qualche caso, il test è riuscito positivo primo della manifestazione clinica del tumore. Un fatto di enorme importanza è il seguente: questo prodotto meta bolico non si riscontra in elementi istologici normali che, come quelli cancerosi, siano in intensa riproduzione carioci netìca (ad esempio non si trova nelle cellule embrionali, nei tessuti feriti che cicatrizza no). Ciò significo - ha conti-1 nuato il prof. Nuvoli — che il test è proprio delle cellule neoplastiche e che, perciò, trovandolo dimostra l'esistenza di una neoplasia in evoluzione ». Secondo il metodo più semplice, indicato dai due giapponesi e perfezionato nell'istitu to di radiologia romano, bastano sette ore di analisi in laboratorio specializzato per individuare se vi sia nel sangue umano la « malignolipina ». L'esame è eseguito su un centimetro cubico di sangue, il cui concentrato viene mescolato a una soluzione di porfirina successivamente deposta su una lastrina preparata. Sulla lastrina compare una macchiolina scura, ben delineata sul fondo di una sostanza assorbente. Messa a contatto d'una sostanza reagente — che non è stata indicata — la macchiolina scura « migra » e prende la forma di una stella filante, nel cui alone è contenuta la mirabolante « spia » del tumore, cioè la « malign.oli pina». Essa appare se il san gue contiene elementi cancerosi, mentre è assente se il sangue è di un individuo sano Spiegato in termini accessi- bili, il procedimento sembra ipsdtlnfpps i ializzabile con relativa semplicità, mentre per attuarlo sono occorsi sette anni di studi. Il prof. Nuvoli dirige da trentadue anni l'istituto radiologico ospedaliero del Policlinico, dove fondò sette anni fa un laboratorio radiologico per studiare le reazioni che si producono nell'organismo in seguito ad applicazioni con energie ionizzanti (raggi X, i.^topi radioattivi, radio, eccetera). I ricercatori che, sotto la direzione del primario radiologico del Policlinico, hanno realizzato la straordinaria applicazione del test nell'uomo sono il dott Ugo Cassarino. sua figlia dottoressa Maria e sua moglie Matilde Intanto, soprattutto dall'Europa e dagli Stati Uniti, scienziati e ricercatori sono in contatto con gli studiosi romani per avere delucidazioni sugli esperimenti per la prima volta eseguiti su pazienti. Ora si tratta di studiare la struttura chimica della malignolipina e il prof Nuvoli non esclude che essa possa anche servire da antigene per la creazione di anticorpi contro i tumori Lamberto Fumo

Luoghi citati: Europa, Giappone, Kioto, Roma, Stati Uniti