Solo l'intervento chirurgico salva Ippolito dalla sordità di Ippolito

Solo l'intervento chirurgico salva Ippolito dalla sordità Solo l'intervento chirurgico salva Ippolito dalla sordità Cosi dichiara il direttore della clinica di Roma, nominato perito d'ufficio dai giudici - Ma il Pubblico Ministero chiede che l'operazione sia rinviata dopo il processo, a meno che l'imputato rinunci alla presenza in aula - In ogni caso reclama che l'intervento non sia eseguito in un ospedale privato - Tra breve la decisione del Tribunale (Nostro servizio particolare) Roma, 11 settembre. Il prof. Felice Ippolito corre il rischio di diventare sordo ed un intervento chirurgico per eliminare il male è assolutamente necessario: queste in sintesi le conclusioni alle quali è giunto il prof. Domenico Filipo, direttore della Clinica otorinolaringoiatrica dell'Università di Roma, dopo avere controllato, per ordine del Tribunale, le condizioni di salute dell'ex segretario generale del Cnen. Secondo il prof. Filipo, che ha confermato in pratica la diagnosi del prof. Marullo che in precedenza aveva visitato il prof. Ippolito, è necessario procedere alla rimozione di alcuni ostacoli ossei che, aumentando con il trascorrere del tempo, tendono ad ostruire il condotto auditivo tanto nell'orecchio destro quanto in quello sinistro. Dopo questo accertamento clinico che ha risolto in termini molto realistici il problema, sorge un dilemma che presuppone un'altra indagine del medico: l'intervento chirurgico di cui è stata riconosciuta la necessità è urgente o può essere differito di qualche settimana o meglio di un mese almeno per attendere la conclusione del processo nei confronti di Felice Ippolito che sarà ripreso martedì prossimo, dopo una lunga "interruzione, dinanzi al Tribunale? Il Pubblico Ministero dott. Pietroni, che nella prossima settimana pronuncerà la requisitoria nei confronti del prof. Ippolito chiedendone la condanna — la previsione non è azzardata —, ha preso in esame questa mattina la relazione del prof. Filipo, ed ha fatto sapere che, a suo avviso, l'intervento potrebbe essere rinviato alla fine di ottobre dopo la conclusione del dibattimento. Se poi Ippolito rinunciasse al suo diritto di assistere alle udienze, il P. M. non si opporrebbe ad un Intervento immediato, purché eseguito nell'infermeria dì Reghia Coeli o in un ospedale non privato. I difensori avv. Sabatini e Gatti, invece, ritengono che Ippolito abbia diritto a scegliersi un medico di propria fiducia e quindi che nessuno possa impedirgli (sempre con le garanzie stabilite dalla legge per i detenuti ammalati) di essere trasferito in una clinica privata. Per quanto riguarda poi il J problema della urgenza, i difensori sostengono che nessuno può proibire a Felice Ippolito, seppure imputato, seppure detenuto, di stabilire il momento in cui dovrà essere operato per guarire, dal momento che un medico fiscale e per di più illustre come il prof. Filipo ha stabilito la necessità dell'intervento. « Cosa accadrebbe — questa è la tesi — se nel giro di qualche giorno il male aumentasse di intensità e l'intervento chirurgico risultasse tardivo t ». Il processo riprenderà martedì prossimo in tribunale per l'ultima sua fase, quella del la discussione. S -S-

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