Polemica nota del psdi dopo i colloqui di Ginevra di Michele Tito

Polemica nota del psdi dopo i colloqui di Ginevra Polemica nota del psdi dopo i colloqui di Ginevra Lo scritto afferma che non ci sono stati cedimenti da parte italiana: la linea seguita da Saragat era stata approvata dal Consiglio dei ministri j a (Dal nostro corrispondente) Roma, 9 settembre. La notizia dell'arresto, in Austria, del terrorista altoatesino Klotz è ovviamente accolta con soddisfazione a Roma, anche se era attesa da qualche giorno. cn'Pur rimasto solo, con la sua banda praticamente sgominata dall'azione repressiva delle forze dell'ordine in Alto Adige e la morte del suo complice Amplatz, Klotz rimaneva temibile: era, di tutti gli estremisti altoatesini, il più duro e il più fanatico. Il suo prestigio nasceva anche, in parte, dalla sicurezza, ch'egli ostentava, di indulgenze, se non di protezioni, in alcuni influenti circoli del Tirolo e della Baviera. Il problema dell'impegno totale delle autorità austriache nel perseguire e reprimere le complicità coi terroristi rimane ancora aperto, soprattutto perché dipende in parte dalla capacità di controllo delle autorità di Vienna sugli organismi periferici. L'arresto di Klotz dovrebbe però contribuire notevolmente a privare gli estremisti altoatesini della fiducia, anche se infondata, in indulgenze e protezioni oltre frontiera. Su questo aspetto della faccenda dovrebbe influì re, si penso, lo sviluppo delle cose per l'eventuale richiesta di estradizione di Klotz da parte delle autorità italiane. Il Klotz è cittadino italiano ed è stato recentemente condannato dalla Corte d'Assise di Milano a 18 anni di carcere per attentato contro l'integrità dello Stato. La questione riguarda il ministero della Giustizia che deve valutare la posizione di Klotz in rapporto all'accordo di estradizione vigente tra l'Italia e l'Austria. Eventuali decisioni saranno prese tra qualche giorno. Il ministro degli Esteri Saragat riferirà domani sui risultati della conferenza di Ginevra al Presidente della Re pubblica supplente Merzagora; oggi, in assenza di Moro, ne ha riferito al vice-presidente del Consiglio Nenn:. Un bilancio della situazione, che trova collegati i problemi politico-diplomatici e i problemi dell'ordine pubblico in Alto Adige in riferimento agli episodi degli ultimi giorni, verrà fatto, si ritiene, nella prossima 1seduta del Consiglio dei ministri. Per il momento, una nota pubblicata dall'Agenzia socialdemocratica, molto vicina a Saragat, polemizza con 'il giornale romano 11 Messag- e a l è r i o a i a o, n e omi o à itero che, in un editoriale pubblicato stamane, sembra attribuire all'on. Saragat propositi di concessioni al governo austriaco. La nota dell'Agenzia socialdemocratica dice esplicitamente di ritenere che l'articolo rifletta preoccupazioni manifestate da qualche ministro fuori delle riunioni consiliari del governo: lo scritto avverte, perciò, che «.l'incontro di Ginevra è stato preceduto da un Consiglio dei ministri che ha approvato la relazione del ministro degli Esteri > e alle direttive collegialmente espres se dal governo, Saragat si è attenuto a Ginevra. Lo scritto illustra rapida mente, nei suoi termini essen ziali, la questione per mostra re come, essendo l'accordo De Gasperi-Gruber di natura in ternazionale, non si possono rifiutare le trattative con l'Austria e aggiunge che per l'Italia l'accordo De Gasperi Gruber è stato integralmente applicato mentre l'Austria non lo ritiene. Queste sarebbero le « posizioni di principio », contro il cui riconoscimento si erano levate le critiche all'o perato di Saragat. Per il fondo della questione — continua l'Agenzia socialdemocratica — il governo italiano fa tutto il possibile per promuovere una pacifica convivenza tra gruppi etnici diversi, e lo fa attraverso l'opera della «commissione dei 19» L'obiettivo è quello di otte nere dall'Austria il riconosci mento che la controversia è chiusa, con giovamento per tutti: per questo si sta nego ziando, con fermezza e con la determinazione di impedire che in Austria persistano ma Untesi. € Abbiamo invece il sospetto dice la nota — che per questa parte, e limitatamente per questa parte, i malintesi siano a Roma. Se c'è fra i membri del governo italiano chi ha riserve da muovere sulla linea seguita dal ministro degli Esteri ha perfettamente dirit- (0 di ritornare sulle posizioni unanimemente accolte nell'ultima riunione del Consiglio dei ministri, ma non può ignorare qual è la sede in cui muovere le sue riserve: il Consiglio dei ministri». < Sarebbe preoccupante — conclude la nota — se l'articolo del "Messaggero" fosse l'espressione di riserve non formulate nella sede opportuna e in tale sede non espresse ». Michele Tito Posto Pusteria (Telefoto « Associated Press »)