Il terrorista Klotz, ferito al braccio arrestato dai gendarmi austriaci

Il terrorista Klotz, ferito al braccio arrestato dai gendarmi austriaci A Solden, un piccolo paese poco dopo il confine italiano Il terrorista Klotz, ferito al braccio arrestato dai gendarmi austriaci Trasferito ad Innsbruck e ricoverato nell'infermeria delle carceri - Ha dichiarato che sarebbero stati i carabinieri a ferirlo e ad uccidere Luis Amplatz- «Tuttavia — ha aggiunto — l'oscurità mi ha impedito di scorgere chi sparava» - Dichiarazioni del ministro Kreisky alla tv: «Il caso Klotz — ha detto — è di competenza della magistratura ; ad essa spetta decidere sull'estradizione » - Ha ripetuto la condanna agli atti di terrorismo Cinque carabinieri feriti da una mina (Dal nostro corrispondente) Innsbruck, 9 settembre. Il terrorista altoatesino Georg Klotz è stato arrestato dalla gendarmeria austriaca nel piccolo villaggio di Soelden, oggi pomeriggio alle 16,30. Egli era rimasto ferito nell'alta vai Passiria durante la misteriosa sparatoria che provocò la morte del suo compa¬ gno Luis Amplatz. A Soelden si è presentato sfinito alla pensione Valentin: ha chiesto di telefonare a Innsbruck, poi si è accasciato su una sedia. Pochi minuti dopo è giunto un ispettore di polizia, che lo ha dichiarato in arresto, e accompagnato al carcere di Innsbruck e affidato ai medici. Egli presenta una ferita di colpo d'arma da fuoco ad un'ascella, e una seconda ferita di striscio. Le condizioni di Klotz sono giudicate abbastanza gravi, non tanto per le ferite stesse quanto per il fatto che il corpo è stato sottoposto ad un grande sforzo, che ha causato uno stato generale di spossatezza nel quarantacinquenne terrorista, già minato da un cancro al polmone. Le richieste della polizia federale viennese di provvedere all'immediato trasporto nella capitale per gli interrogatori sono state respinte dai sanitari. Klotz rimarrà ad Innsbruck per qualche tempo. Alla gendarmeria Georg Klotz ha dichiarato che, a suo giudizio, furono i carabinieri a sparare contro di lui e contro VAmplatz. Alla domanda se li aveva visti con i propri occhi, ha dovuto precisare che la sparatoria avvenne alle 2 di notte, e che l'oscurità gli impedi di scorgere gli aggressori. Neppure gli riuscì di udire delle voci. Secondo il suo racconto, lui e l'Amplatz vennero circondati mentre dormivano dentro una baita, avvolti ciascuno nel sacco a pelo. Fu svegliato di soprassalto dal rumore degli spari e sentì una fitta al braccio sinistro, subito balzò in piedi, si gettò fuori dell'uscio correndo a nascondersi dentro un cespuglio. Lasciò trascorrere un paio d'ore, poi, prima dell'alba, si avviò verso il confine per sentieri che ben conosceva. Infine ha aggiunto di non conoscere Peter Hoffmann, lo studente di medicina austriaco che — secondo la versione italiana — assistette alla sparatoria e spaventato corse a dar notizia agli alpini e poi ai carabinieri. Questo giovane, come è stato pubblicato, non ha potuto essere sentito dalle autorità di polizia italiane, perché mentre in auto veniva trasportato da Merano a Bol-\ zana riuscì a fuggire. Funzionari della polizia di Stato austriaca, a loro volta, hanno dichiarato di ?ton conoscere nessun Peter Hoffmann; il suo nome, hanno precisato, non risulta in nessuno degli schedari delle persone impli¬ ciirratnsKssImna cate per gli atti di terrorismo in Alto Adige. A loro parere il giovane ha dato alla polizia italiana un nome falso, oppure è un informatore dei carabinieri. L'edizione serale del Kurier il quotidiano che ieri aveva avuto dure parole contro i terroristi e soprattutto contro loro mandanti che si tengono nascosti — in un ampio servizio scrive che Amplatz e Klotz vennero sorpresi nel sonno e che « l'Amplatz fu as-1 sassinato mentre dormiva ». 1 Per quanto riguarda il fu- ] turo di Klotz non si sa nulla't di certo. Tuttavia si ritiene) improbabile che egli venga1, estradato in Italia. Egli è sta-\ to arrestato unicamente perché, abbandonando il domicilio di Vienna, aveva violato In disposizioni che gli concedevano asilo in Austria. Per questa infrazione, lieve, potrebbe incorrere nella pena detentiva di tre settimane al massimo, oppure in una semplice multa. Naturalmente nessun processo per le sue azioni di sangue compiute in Italia. Parlando questa sera alla tv, il ministro Kreisky, ha dichiarato che il caso Klotz riguarda esclusivamente la magistratura austriaca e non il ministero degli Esteri. Ha aggiunto: «Voglio tuttavia precisare ancora una volta che nessuno riuscirà mai a convincermi che con le armi del terrore, che hanno causato la morte di un carabiniere in Italia e di un gendarme da noi, si possano ottenere dei risultati legali ed effettivi nel campo politico. Il terrorismo è una ricaduta nella barbarie. Bisogna tener presente che il problema è in piedi dal 1918, e quindi bisogna capire che occorre tempo per condurlo a soluzione. r. S. verso i massicci di confine con l'Austria. A quell'ora percorreva la strada della valle una camionetta comandata dal brigadiere Giuseppe Viscione, di 27 anni di Benevento, della tenenza di San Candido, che è finita contro il cavo di una mina a strappo. Nell'esplosione gli occupanti della camionetta — rimasta completamente distrutta — sono stati raggiunti da schegge e detriti. Oltre al brigadiere, sono stati ricoverati all'ospedale di Brunico, i carabinieri Oliviero Di Tommaso di 23 anni, da Brindisi; Antonio Falso di 28 anni da Sessa Aurunca; Giuseppe Porcu di 23 anni, da Oristano e Cesare Giacobetti di 26 anni da Ascoli Piceno. Questi ultimi tre, come pure il brigadiere Viscione, raggiunti in varie parti del corpo, sono stati giudicati guaribili in 15-25 giorni; per il Di Tommaso, che è stato ferito agli occhi, ì medici si sono riservati la prognosi e temono che perda la vista. L'attentato è stato compiuto fra Anterselva di Sotto e Rasun, cioè a pochi chilometri di distanza da Perca, dove circa 15 giorni fa un'altra mina a strappo era stata fatta esplodere durante il cambio di guardia alla vicina centrale idroelettrica della Montecatini; in quell'occasione furono feriti tre alpini. Si ritiene che nella zona operi un «commando» che si è specializzato negli attentati dinamitardi con questo nuovo e micidiale sistema. Nella zona si sono subito recati il vicecommissario del governo per la regione Trentino-Alto Adige, avv. Bianco, e il comandante della legione carabinieri di Bolzano, col. Marasco, il quale dirige le operazioni di rastrellamento. La notizia è giunta inattesa mentre a Bolzano si commentava l'arresto di Klotz in Austria. Tutti pensavano che fosse morto mentre cercava di l'uggire dalla baita nella quale era stato ucciso il suo compagno, Luis Amplatz. Il rinvenimento accanto al cadavere di Amplatz di un sacco a pelo forato da due proiettili, il chiaro segno di un decubito nel cumulo di fieno, le visibilissime impronte di mani in sanguinate sui tronchi del fienile, le altre tracce di sangue che si perdevano fra le rocce per poi sparire misteriosamente (forse il fuggiasco eva riuscito a fasciarsi sommariamente) avevano indotto tutti a pensare che egli fosse ferito in modo gravissimo Per questo la notizia che il pericoloso terrorista era stato arrestato a Solden. in Austria, diramata verso le 19 dalle agenzie di stampa, e diffusasi in città verso le 20. ha destato una profonda sorpresa. E una sorpresa anche maggiore hanno destato le dichiarazioni rilasciate da Klotz, secondo 'e quali lui e Amplatz sarebbero stati colpiti nel sonno non già da un ex compagno di lingua tedesca in contrasto con loro, bensì da una pattuglia di carabinieri che era riuscita a circondare la baita. I comunicati diramati nei giorni scorsi dalle autorità italiane non avevano certo il pregio della cristallinità, la fuga del giovane Hoffmann ha suscitato senza dubbio molte perplessità; tuttavia, anche le dichiarazioni di Klotz sono tutt'altro che convincenti. Colpiti nel sonno? E' mai possibile che due terroristi tanto scaltri ed esperti, e che per giunta si sapevano inseguiti da un imponente schieramento di forze, dormissero senza darsi il turno? E poi per quali motivi le nostre autorità avrebbero « montato » la complessa storia del giovane Hoffmann? Non sarebbe stato molto più vantaggioso per esse sbandierare il sia pur parziale successo dell'operazione? E' difficile prevedere che cosa obietterà Klotz a questi interrogativi che facilmente gli verranno posti nei prossimi giorni. Probabilmente, se insisterà nella sua versione, sosterrà che la tesi italiana mira a togliere a loro, ai terroristi, la veste di eroi e a dare l'impressione che essi si stiano scannando in lotte intestine. Ma tale argomento potrebbe essere ritorto agevolmente contro di lui. Egli ha tutto l'interesse a mascherare le beghe interne e le lotte fratricide degli ultras. Comunque le autorità della provincia di Bolzano non hanno avuto dubbi: interrogata in proposito, la prefettura ha smentito la versione data dal Klotz, ed ha ribadito quanto affermato nei giorni scorsi dai comunicati ufficiali. Domani a Bolzano si svolgeranno i funerali di Luis Amplatz. Gaetano Tumiati Il terrorista Georg Klotz, arrestato ieri in Austria