Il terrorista ha ucciso il carabiniere sparando con un fucile a cannocchiale

Il terrorista ha ucciso il carabiniere sparando con un fucile a cannocchiale Il terrorista ha ucciso il carabiniere sparando con un fucile a cannocchiale Ha atteso che comparisse sul balcone e lo ha raggiunto con un colpo al cuore - Da ieri notte è in corso un vasto rastrellamento • Seicento persone fermate e interrogate - Sinora nessuna notizia dell'assassino - Profonda indignazione tra le popolazioni per l'ignobile delitto (Dal nostro corrispondente) Bolzano, 4 settembre In valle di Tures, in valle Aurina e in valle dei Molini oltre cinquecento carabinieri unitamente a reparti di P. S. guardie di Finanza e unità alpine del IV Corpo d'armata hanno dato oggi la caccia ai terroristi che ieri sera a Selva dei Molini hanno ucciso con fredda determinazione il carabiniere Vittorio Tiralongo. I reparti in assetto di guerra hanno rastrellato a pettine una vasta zona in prossimità della fascia di confine con l'Austria perquisendo decine di casolari, di baite e di rifugi, controllando le vie di comunicazione e fermando tutti gli uomini validi di Campo Tures e Selva Cai 17 anni in poi. La massiccia operazione è stata evolta con lo scopo di individuare gli eventuali complici dei criminali, sospettati di offrire loro asilo o protezione. I fermati, circa seicento, durante la giornata sono stati fatti affluire alla caserma dei carabinieri e sottoposti a interrogatori. Il carabiniere Tiralongo, nato a Noto, in Sicilia, aveva 24 anni. Verso 1- 22 di ieri si era affacciato al ballatoio d'un rustico casolare adibito a caserma. Quando la sua figura s'è stagliata in controluce, il cecchino appostato in posizione fronteggiante all'interno d'una casa semidiroccata adibita a deposito di materiale, ha puntato un fucile a canocchiale da una distanza di trenta metri e ha inquadrato con calma nel mirino. Dall'arma è partito un colpo solo, che ha centrato il cuore del militare, facendolo accasciare al suolo II suo corpo ancora caldo, è stato trovato poco dopo da un commilitone che stava rientrando in caserma. Immediatamente è stato dato l'allarme e sono accorsi altri carabinieri in ìervizio di perlustrazione nella zona, mentre da Brunico affluivano rinforzi L'assassino però aveva avuto il tempo per fuggire e Inni trarsi nei boschi che circondano il villaggio e si estendono sulle pendici delle Alpi Au rine, verso la frontiera, distante una decina di chilometri da Selva dei Molini. Le sue tracce sono state trovate nella casa ove si era posto in ag guato. In un magazzino, nel quale era penetrato forzando con un cacciavite la porta di accesso, aveva abbandonato una giacca e un fazzoletto intriso di sangue. Sul muro aveva lasciato anche la firma del suo efferato delitto: la sigla S.T.P., che in lingua tedesca contraddistingue l'organizzazione dei « Siidtiroler Freiheitkàmpfer», i cosiddetti < combattenti sud-tirolesi per la libertà >. Per poter colpire con maggiore sicurezza il bersaglio, il franco tiratore aveva appoggiato la canna del suo fucile a canocchiale su un vecchio tornio posto presso il riquadro di fronte a una finestra che guarda verso la caserma dei carabinieri. La salma del carabiniere Tiralongo, che ieri sera era stata vegliata dai commilitoni nella caserma di Selva dei Molini, questa mattina è stata trasportata a Bolzano ove ha avuto luogo la perizia necroscopica. I funerali si svolgeranno domani mattina alla presenza di un rappresentante del governo. L'esecrazione della pubblica opinione per il brutale assassinio è stata espressa efficacemente dalle dichiarazioni di diversi parlamentari della Regione, da prese di posizione delle segreterie dei partiti politici che oggi hanno diffuso comunicati auspicanti un successo dell'azione intrapresa dalle forze dell'ordine. Il presidente della giunta provinciale di Bolzano e della Sudtiroler Volkspartei, dott. Silvius Magnago, ha inviato all'on. Moro un telegramma per esprimere lo sdegno della popolazione per la vile uccisione. L'ex senatore dott. Raffeiner, uno dei fondatori della S.V.P., ha annunciato questa sera la costituzione di un nuovo partito denominato « Patria tirolese » che si propone un leale atteggiamento verso lo Stato italiano. Il nuovo movimento sorge come espressione dello sdegno suscitato tra gli altoatesini di lingua tedesca dall'ultima on data di terrorismo, e in parti colare dal proditorio assassinio del carabiniere Vittorio Tiralongo. Intende riunire « tutti i sud-tirolesi animati da Intona volontà che non sono d'accordo con l'ambiguo atteggiumento osservato dalla Sip» e. p.

Persone citate: Selva Cai, Silvius Magnago, Tiralongo, Vittorio Tiralongo