Il pterno proseguirà i colloqui con l'Austria di Michele Tito

Il pterno proseguirà i colloqui con l'Austria Malgrado gli attentati in Alto Adige Il pterno proseguirà i colloqui con l'Austria Saragat incontrerà lunedi Kreisky a Ginevra - Cosi ha deciso il Consiglio dei ministri, dopo una relazione di Taviani - L'offensiva dei terroristi era stata stroncata in primavera - Ora agiscono una decina di disperati neonazisti i quali trovano rifugio nel Tiralo - Si attende da Vienna collaborazione per impedire altro spargimento di sangue (Dal nostro corrispondente) Roma, 4 settembre. L'attentato di cui è rimasto vittima, a Selva dei Molini, il carabiniere Tiralongo è un altro tentativo, forse un estremo tentativo, di impedire che si pervenga ad una soluzione del problema dell'Alt Adige. Il Consiglio dei ministri, che ha esaminato stamane la questione su cui hanno riferito i ministri degli Esteri e dell'Interno, si è trovato unanime in questa valutazione. E, nonostante la indignazione, che è grande, nonostante le preoccupazioni giustificate dal succedersi degli attentati, il governo ha concluso che è necessario andare avanti nell'opera iniziata. Come era stato stabilito, l'on. Saragat si recherà lunedì a Ginevra, vi incontrerà il ministro degli Ester1 austriaco Kreisky e conta di realizzare altri progressi nella vertenza. I dati della controversia appaiono ora meno gravi, concessioni sono già acquisite da una parte e dall'altra e, sulla base dei lavori della « Commissione dei 19 » istituita due anni fa, le buone ragioni italiane, difese con rigore ma ancha con illuminata tolleranza, sono divenute irresistibili. La soluzione in vista non è quella di una intesa diplomatica o puramente formale, sempre suscettibile di rivelarsi sterile: è quella di una autentica pacificazione assicurata dall'adesione, in pratica acquisita, della minoranza di lingua tedesca. Occorre, così, mantenere distinti i due aspetti della vicenda, quello del terrorismo e quello della soluzione che si avvicina. E' il metodo scelto dal governo ancora una volta: il governo ha potuto evitare che la giusta indignazione portasse ad un dibattito alla Camera oggi stesso e che, sulla scia delle numerose interpellanze e interrogazioni che stamane erano state presentate (alcune chiedono l'interruzione di ogni trattativa), venisse consumato l'errore di rinunciare all'incontro Saragat-Kreisky o di ritardarlo. Era, probabilmente, quello che gli attentatori cercavano. Per il fenomeno del terrorismo, la relazione del ministro dell'Interno Taviani è stata, nel complesso, se rena. Fino a due anni or sono agivano, in Alto Adi ge, bande numerose ed ag guerrite. Un'azione di ripresa terroristica era stata progettata per questa primavera, ma la polizia e i carabinieri poterono sven tarla individuando gli at tentatori e assicurandosi il controllo della situazione E rimasta in azione un'unica banda, un gruppo di non più di una decina di desperados che godono, certo, di qualche sostegno nella Re gione altoatesina, ma che vengono, tutti, dall'Austria n sono guidati da Klotz e Amplatz. II problema chiave è quello dei passaggi alla frontie^ ra italo-austriaca, e, in so stanza, quello di una mag> giore e più efficace vigilan za da parte delle autorità austriache. E non tanto di quelle centrali, quanto di quelle locali del Tirolo. Per questo, lo sforzo che Saragat compie col gover no austriaco per risolvere il problema dev'essere aiu tato, e questa ridiventa una condizione essenziale, da un rinnovato impegno di Vienna di impedire l'inaccettabi le altalena dei terroristi che vanno e vengono dall'Alto Adige. Ma la via dell'intesa deve essere percorsa. Saragat ha mostrato, illustrando tIì aspetti diplomatici della vicenda, come si sia giunti alla soluzione: i punti controversi gli ele¬ mtndriprssaasbqdecvlaspldtt menti che determinavano la tensione in Alto Adige, erano non meno di 120: su più di ottanta è ormai assicurato l'accordo, l'accordo tra il governo italiano " 'e popolazioni di lingua tedesca, rappresentate nella Commissione dei 19. Gli altri non sono in sospeso, sono legati al problema della scuola e al problema della rappre sentanza tedesca nella pubblica amministrazione: su questi due punti gli accordi di principio sono una cosa e i dettagli della loro applicazione pratica sono un'altra cosa. A Ginevra, ora, verranno fissate le basi per la soluzione delle questioni ancora aperte: la commis sione d'esperti italo-austriaca, che lavora già da tempo, proseguirà in tal modo la propri" fatica in obbedienza alle direttive che verranno dalla conferenza di Ginevra. Su questa base, un mandato ampio, e accompagnato da sincera fiducia, è stato dato all'on. Saragat dal Consiglio dei ministri. Sarebbe ipocrisia far credere che tutto si sia svolto senza difficoltà. Prima che cominciasse la riunione del Consiglio dei ministri, Saragat aveva, di proposito, per bloccare eventuali pressioni dirette a rimettere in discussione il lavoro in corso, rilasciato ai giornalisti una nota in cui si diceva che « questo incontro, anche se non do vesse essere risolutivo, potrebbe tuttavia costituire una tappa importante verso la meta finale». Sono le tesi approvate dal Consiglio dei ministri, che impegnano il governo italiano in un'azione di fermezza e di moderazione. Si attende che il governo di Vienna dia, a sua volta, un contributo indispensabile nella repressione definitiva del terrorismo. Michele Tito