Khanh dopo cinque giorni di «riposo» torna a Saigon e riprende il potere

Khanh dopo cinque giorni di «riposo» torna a Saigon e riprende il potere Khanh dopo cinque giorni di «riposo» torna a Saigon e riprende il potere L'ex dittatore del Sud Vietnam ha fatto importanti concessioni ai capi buddisti ed agli studenti che io osteggiavano - Si è impegnato a costituire un governo civile ed a ristabilire le libertà democratiche; entro «breve tempo» le elezioni per la nuova Camera (Nostro servizio particolare) Saigon, 3 settembre. Il generale Nguyen Khanh ha fatto oggi ritorno a SaiRor. per riprendere le sae funzioni di capo dell'esecutivo; la crisi politica che travaglia il Vietnam del Sud sembra aver superato la fase anarchica dei giorni scorsi per avviarsi verso più serene prospettive politiche. Khanh è giunto nella capitale in volo da Dalat, la cittadina di montagna dove si trovava da cinque giorni, almeno ufficialmente, in ritiro per ragioni di salute. Il Premier « ad interim », il professore di economia Oahn, ha lasciato l'incarico. La prima iniziativa di Khanh al ritorno da Dalat è stata di convocare una conferenza alla quale hanno preso parte i membri del governo e le personalità politiche e militari più in vista. Dopo sei ore di discussioni, Khanh ha fatto dire ai giornalisti, da un suo incaricato, che le voci di un colpo di Stato erano assolutamente false, e che gli studenti e i leaders buddisti avevano rinunciato aiIo «sciopero della fame», già deciso, e alla possibilità di effettuare un minacciato « sciopero generale ». < Quel che più importa — ha aggiunto il portavoce — è la promessa fornita dai capi militari al generale Khanh del iiliiliiiiiiiiin imi il mimili lnloro completo appoggio. Ogtju sla situazione appare molto più pstabilizzata ». |uIl capo dell'esecutivo ha anche rinunciato a qualunque 'rivalsa sui leadrrs del partilo * Dai Viet », che si ritiene abbiano avuto una parte di primo piano se non la totale responsabilità, della più recente crisi sud-vietnamita. Per domani il capo dell'esecutivo farà il punto della situazione in una conferenza-stamna molto attesa, perché sulle vicende del Vietnam, che si svolgono in un settore delicatissimo per le relazioni tra Est e Ovest, si appuntano gli occhi del mondo. Nessuno si fa illusioni che a Saigon sia tutto finito. Se Khanh riuscirà a conservare il potere riottenuto a prezzo di evidenti concessioni agli avversari, avrà problemi molto gravi da risolvere a breve scadenza, e ciò anche tralasciando la guerriglia intensa e martellante che i comunisti del Viet-Cong portano sino alla periferia della capitale. Vi è intanto, irrisolto, il problema costituzionale. Prima della sua temporanea caduta (o del suo « temporaneo riposo», come si dice ufficialmente a Saigon) Khanh aveva elaborato una carta costituzionale che dava vita ad un nuovo regime. I buddisti, gli studenti, gli avversari politici e i fautori di un governo di civili nel paese avevano temuto la minaccia di una dittatura sollevando un'ondata di proteste tale da far precipitosamente abolire la carta costituzionale minacciando lo stesso potere di Khanh. Ora il generale è uscito dalla burrasca ma certo non abbastanza forte per riprendere i suoi vecchi progetti. Tra le prime persone con cui ha preso contatto venendo a Saigon, vi è stato l'influente leader buddista, Thich Tarn Chau, che aveva minacciato il digiuno di protesta per due giorni e lo scionero generale degli studenti se il governo non avesse rilasciato i dimostranti buddisti arrestati durante i sanguinosi disordini dei giorni scorsi. Se i buddisti hanno deciso di restare tranquilli e cosi pure gli studenti significa che il governo ha fatto concessioni di fondo alle loro richieste: e la richiesta fondamentale era la ricostruzione di un governo di civili, con la elezione a breve scadenza per un Parlamento nazionale e il ristabilimento delle libertà fondamentali. Pressioni di questo genere vengono esercitate su Khanh anche da altre direzioni: oggi si parlava a Saigon delle dimissioni dal governo di Tran Ngoc Huyen, vice-ministro delle Informazioni, il quale avrebbe motivato il suo : gesto a Khanh con la necessità di far ricoprire la carica da un civile. Anche altri militari avrebbero intenzione di avvertire Khanh della loro decisione di tornare a servire nelle forze armate, dove ritengono di essere più utili al paese. Lo stesso Oanh, che torna stasera a Saigon da Hue, è del parere che una commis- iccoBspptpmmzngeaizgiuvsrmapracr l'elezione di un Parlamento nazionale. Per domenica è intanto in sione temporanea dovrebbe procedere alla costituzione di un governo di civili prima del programma a Saigon un solenne funerale buddista in onore di due persone morte in seguito alle ferite riportate negli scontri coi cattolici nei giorni scorsi. a. p. Il gen. Khanh ha ripreso ieri la direzione del governo iiiiiiiiiiniiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiMiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiimiiiiiiii»

Persone citate: Chau, Ngoc, Nguyen Khanh