Tredici milioni di stranieri hanno portato quasi un miliardo di dollari alla Spagna di Clara Grifoni

Tredici milioni di stranieri hanno portato quasi un miliardo di dollari alla Spagna La grande annata d'oro del turismo iberico Tredici milioni di stranieri hanno portato quasi un miliardo di dollari alla Spagna E' stata un'invasione senza precedenti, a tutto danno dell'Italia e soprattutto della Francia - Attraverso i Pirenei passavano ventimila auto al giorno; ,'543 aerei quotidiani sono scesi alle Baleari nel mese d'agosto - Una buona attrezzatura, ampie possibilità di svago (persino ìe scuole di tauromachia), il silenzio attraggono i turisti - Ma ciò che conta di più, sono i prezzi modesti (Nostro servizio particolare) Figuoras, settembre. Attraversai le gole verdi deiPirenei un sabato mattina,precisamente il 21, luglio, dopodue ore di sosta alla frontie- ra. L'ingorgo delle macchinecominciava prima di ;,r Perthus, il confine francese: uno smisurato serpente di motori che, articolandosi tra le mon-tagne per quattro o cinque chilometri, offriva un campionario completo del turismo automobilistico europeo, GB. D, CU, S, B, DK, I e tutti i dipartimenti francesi, col <rj> in testa. Nella prima decade di agosto, come lessi sui giornali spagnoli, la coda raggiunse i dodici chilometri, alimen- 111111 m 11111 ■ 11111 n 11111 n i n i ti 111 n 1111 u i < 11 ii i ] ) tata da. un afflusso di venti-'. mila macchine al giorno; e i IeiUoganieri di La Junr,uera. di-\a,\ "fosti su, cinque file, dovettero po\timbrar Passaporti a ritmo abe- ' '"malico e sostituire concitati ne'anda' va> ai aioviali sorrisi ohe rno ri n-\sn^tò' ÌC'traffico, ma Uibitualmentn rivolgono agli 'automobilisti (specie se in gon| nella). Ora il declino dell'estate ha ue omo B. i j> de rnn- ] troppo: sui valli pirenaici tiremono i turni delle, ferie di settembre, che fanno dilagare per la Penisola soprattutto inglesi, tedeschi e svizzeri, prolungando la « stagione* sino al tardo autunno e dando un nuovo impulso alla eartera comercial, di cui si fa sempre menzione ìlei trionfali bollettini trasmessi alla stampa, spagnola dal Ministerio de l'Información y del Turismo (creato di recente e affidato a uno specialista, don Manuel Fraga Iribarne). Stando ai bollettini di don Manuel, l'entità della valanga umana abbattutasi sulla Spagna nei due quadrimestri del '6/t si concreta in Iredici milioni di turisti, dei quali sette milioni francesi, e in un apporto di valuta estera equivalente a novecento milioni di dollari: cifra non raggiunta dalla totale esportazione annua della penisola iberica. A questo boom turistico, che supera quello della Florida tra le due guerre, le isole Baleari portano un largo contributo: nel mese di agosto, 3$5 acrei sono atterrati ogni giorno a Son San Juan, l'aeroporto di Palma di Maiorca, sbarcando do venti a venticinquemila visitatori. Sono cifre eccitanti per la Spagna (il paese più sottosviluppato dell'Europa occidentale, che balza di colpo ai primi posti dell'industria del forestiero, capace di assestare da sola le finanze d'uno Stato); ma alquanto depressive per le sue maggiori concorrenti in turismo, i cui bilanci di fine estate arieggiano al mezzo disastro (c'è l'Italia fra queste t) o al disastro completo (parlo della Francia, poco visitata dagli stranieri e disertata in massa dal francesi, i quali ormai preferiscono le vacanze all'estero. E se è bene che imparino finalmente la geografia, come scrive Le Figaro, per smentire la loro fama d'ignoranza, è inquietante che lo facciano ai donni dell'economia nazionale). Queste limpide cifre, a ogni modo, impongono una realtà: molta, troppa gente va in Spagna, anziché andare — o restare — in Italia e in B'rancia. E' una moda, è uno snobismo, è una pura e semplice questione d'interesse? Si può rispondere subito che l'interesse ha un peso rilevante: nulla è più internazionale del sole, ma quello spagnolo costa meno di tutti. E non c'è propaganda turistica più. allettante del buon mercato per il turismo medio e di massa, l'unico che conti: soprattutto se al buon mercato si aggiungono il conforto, il cibo senza sofisticazioni, il vino schietto, il carattere viva, ma amabile e discreto degli abitanti, la bellezza d'un paesaggio sempre vario, i flamencos, le corride e le chitarre gitane. Di solito, appena varcata la frontiera, il turista novizio fa a \tappa a Figueras, cittadina di ii sesSpTlspdpm«saCcltldstSdtbsl<lttsslipNpilpvqasSeSn- * transito ane peil(iici p\re- s-)lcj e f/l(j incomincia a preni-Ulere contatto con le tariffe ui spagnole, pernottando mettiaai mo all'Hotel Pirineos, prima ai {categoria. Dove una spaziosa o-',camera (naturalmente a due ni'e'"'- à difficile, per i soli, tro- il o var da dormire in questo paese) con bagno e terrazza, gli costerà sulte Ufi pesetas a persona, millequattrocento lire, prima colazione e garage inclusi. Se poi desidera mangiar a oc- o; hene con"„„ nitr0 centinaio di pesetas potrà concedersi un [pranzo alla spagnola di quat- II111 ■ 1111111111111111111 ■ 11 II I IMI HHIIIlt tro portate nel miglior ristoronie del luogo: gazpacho andaluso, gradevole minestra fredda di pomodoro e uovo bbattuto, in cut si mettono a\ piacere pezzetti di pcperonelcrudo, cipolla, cetriolo, seda- Sno; zarzuela marinerà, piccan- ce miscuglio di pesce; carne', con pimientos o paella a lai svalenciana e, se il cuore glie-\po dice, un dessert: gelato o\nflan, c7ie sarebbe la crème ca-:*ramel. Alla fine del copioso'rpasto, il padrone offre un giro\ddi moretta e ( clienti debbono'lasciarsi cadere il vino biondo\gn qola senza sfiorare il lUngoìlbeccuccio della caraffa con leì/abbra. IaI prezzi sono su per giù gliì stessi su tutta la Costa Brava\ne diminuiscono man mano che'osi scende verso la Costa del\fSol. In un palace, per escm-\Ppio nell'enorme Park Hotel\hTaurus di Pineda del Mar, nonloontano da Barcellona, la penione completa è di trecento pesetas giornaliere, tutto compreso. Ogni habitación è provvista di bagno e terrazza. A disposizione del cliente, una vasta attrezzatura sportiva: piscina, tennis, mini-golf, swimming pool, sci acquatico, equiazione e, nientemeno, una « plaza de toros » con relativa cuola di tauromachia (altri alberghi, come il Rocamar di Cadaqués, includono nel loro complesso anche un teatro al'aperto, in cui si rappresenano Shakespeare e Sofocle). La spesa cresce nelle locaità più mondane e nelle residencias pittoresche: cito l'Hotai San Grau, situato a quatrocento metri d'altezza, tra S. Feliu de Guixols e Tossa del Mar. E' un antico conveno benedettino adibito ad albergo, con la sua brava chieetta fra ristorante e bar. Le ogge dei frati servono da soggiorno ». Le squallide cele dei frati hanno oggi bei leti catalani, un bagno elegane e finestre aperte su uno plendido panorama della Cota Brava, oltreché sulle soite < attrezzature », il tennis, l mini-golf, il maneggio, la iscina, incastonata fra i pini. Nell'ex refettorio, si servono piatti da alta gastronomia e n porzioni pantagrueliche, al'uso spagnolo (in Spagna, i pochi che mangiano, mangiano veramente troppo). Per tutto questo si pagano ,)25 pesetas l giorno. Altri vecchi conventi e catelli sono divenuti alberghi di Stato. Si chiamano paradores lo Stato ne va orgoglioso. riVdcLfufInndrvrmttqr3tltcarudsemeSe ne contano sedici in tutto v il parar, ugualmente conforte-voli e non più costosi dei mo-tels. Il forestiero, insomma,può trovare da sistemarsi aqualunque prezzo, che è Sem-pre un prezzo controllato. I Servicios Oficiales de Turismo calmierano senza pietà gli al bergatori, i quali — pena gros se ammende e il ritiro dellapatcnte — vengono costretti anon maggiorare d'una peseta, *? da un anno all'altro, le tariffe apposte dietro le porte delle camere: costrizione tan-lo più dolorosa in quanto igeneri-dl consumo aumentano liljeramen,e- Ma cUe non si /arebbe per il turista, questo arto d'America della nazione? r-e autorità provinciali organizzano «settimane* in suo onore, durante le quali gli off™no gratuitamente lo chamPa9ne. Le. compagnie aeree hanno in programma di far omaggio d'un paio di nàcche- re a. ogni passeggero e di provvedere hostess che sappiano insegnargli come suonarle. Vengono aperte scuole di sardana, la danza tipica della Catalogna, che viene ballata in circolo: nella residenza Ramon Liuti di Barcellona è già funzione il primo corso, conuna cinquantina di aUievifrancesi, inglesi, italiani e te- III 11 ( M r 1111111 i 1111113111111 i 1111111111M1 ( 111111 > 1 ,deschi. Il turista appassionato ldi tauromachia pub ottenere, 'con 125 pesetas, un diploma di l torero e conoscere senza riIschi le emozioni della eorrida: 'a Benidorm, sulla. Costa mon¬ ca, esiste una. Escitela de toro con relativa arena e non importa se il toro è. rimpiazzato 'da una vacca, che reagisce mmagliando garbatamente alle veroniche e ai naturalo* degli apprendisti toreri. Per tutelare la quiete del tu- \rista si fanno campagne del jsilencio, comminando grosse multe ai disturbatori. E affinché la quiete delle turiste non degeneri in noia, si tollera benevolmente l'attività dei piropeadores, pappagalli spagnoli a basettoni, che vestono come Gregory Peck nei westerns di fine Ottocento — cravatta, nera a fiocco, gilet corto di renna bianca, camicia azzurra o rosa — e sanno tornire il piropo per le straniere, a preferenza bionde. Domandiamoci, a questo punto, se l'ospitalità che. l'Italia concede ai turisti sia paragonabile, anche prescindendo dal fattore economico, a quella, spagnola. E se la ri- \sP°sta ò n°< ™ra<3 tP-mn< me' \d,,iamoci onestamente sopra. | Clara Grifoni 11111111M111 ( IM111111 ! 11L1111T r 11E f 1111 « < 111111111M11MI

Persone citate: Cota, Feliu, Figueras, Grau, Gregory Peck, Manuel Fraga Iribarne, Pineda, Ramon Liuti, Shakespeare