E' un vero miracolo secondo Peyrefitte che la censura abbia permesso il film

E' un vero miracolo secondo Peyrefitte che la censura abbia permesso il film E' un vero miracolo secondo Peyrefitte che la censura abbia permesso il film (Nostro servizio particolare) Venezia, 1 settembre Il bambino di dodici anni. Didier Hautepine — il piccolo Alexandre, che muore suicida, nel film Le amicizie particolari — diceva, con un bel sorriso delle sue labbra umide, fresche: «Oh, so benissi r'o di che cosa tratta il film. Io so la verità. A mon ane queste cose si sanno. Ma non mi interessano niente ». La madre del bambino, una signora giovane con gli occhi celesti, che insegna, francese diceva: «Oh, no! sono sicura che Didier non ha capito nulla! Monsieur Peyrefitte e monsieur Delannoy sono stati talmente delicati con lui!». Nel libro di Peyrefitte, e nel film di Delannoy, Alexandre (cioè Didier Hautepine) e George de Sarre (Francois Lacombrade) si scambiano poesie, di nascosto dei padri gesuiti, in collegio. « Molte cose sono cambiate oggi nei collegi dei gesuiti, e, in generale — dice Delannoy — nel modo dì educare i ragazzi. Per questo il film non è ambientato ai nostri giorni, ma a un tempo che si può riferire, crediamo all'infanzia dello scrittore, Roger Peyrefitte » E quest' essere lievemente antiquato, del film, è la garan¬ zia migliore della sua non-pericolosità: Peyrefitte e Delannoy si illudono, e continuano a ripeterlo, da quando sono arrivati al Lido, che il film è una doppia lezione morale: per gli adolescenti, che imparino a dirigere bene le proprie emozioni, e per gli educatori. Ma i ragazzi, e quindi gli educatori, hanno altri problemi, oggi. Lo testimoniano Didier e l'altro interprete del film, Francois Lacombrade, diciassettenne Lo scrittore, il regista, e la produttrice del film, Christine Gouze Renai (grande amica di Brigitte Bardot e sua impresaria), insistono sul valore educativo de Les amitics particuliòres. Insistono sul fatto che i genitori dei due ragazzi scelti come interpreti sono, per caso tutti insegnanti dell'Università (il padre di Francois Lacombrade è docente di diritto a Tolosa), o della scuola secondaria Delannoy arriva a confidare che egli stesso è figlio di un direttore didattico (ed è, il regista, di religione protestante, e per realizzare questo film s'è rinchiuso una settimana in un con vento di gesuiti a Conibré) Roger Peyrefitte dice: «Che questo film abbia potuto far si, e che abbia anchp ottenuto il visto della censura dipende da una serie di miracoli... ». (Ma sembra che i miracoli abbiano un nome: André Malraux). «Figuratevi che siamo riusciti a girare le scene del funerale di Alexandre in una delle più belle cattedrali di Francia : a Senly ». Un altro miracolo è che il dodicenne Didier Hautepine abbia potuto interpretare il film: c'è una legge nuova, in Francia — suggerita, sembra, da Madame De Gaulle — che proibisce ai minori di quattordici anni di lavorare in film, o produzioni teatrali, non adatti alla loro età Questa sera, alla proiezione de Le amicizie particolari c'erano David Niven, e, naturalmente, Peyrefite, Delannoy, i due interpreti del film, lo scrittore francese Robbe-Grillet, gli scrittori italiani Giuseppe Berto, Premio Viareggio 1964, e Ottiero Ottieri. C'erano an ^hP^^^n^"',::'vnlniil'HV miche la contessa Volpi di W-\surata con il figlio Giovanni,!Nani Mocenigo, e molta nobil- tà veneziana. Il direttore della Mostra, Luigi Chiarini, ha m- tanto rilasciato una dichiara- zione, a proposito di notizie riportate da alcuni giornali so dissensi che vi sarebbero tra la direzione del Festival di Ve- nezia e il ministro del Tur: smo e dello Spettacolo, on. Achille Corona. Luigi Chiarini dice, tra l'ai tro: «Ritengo di non aver nes sun commento da fare fino a che il ministro non abbia espresso con chiarezza il suo pensiero. Comunque riconfermo che la Mostra in tutte le sue manifestazioni ha avuto un'impostazione che considero la sola ad essa conveniente, per le ragioni che ho ampiamente spiegato, e che i film in concorso sono stati scelti d'accordo tra me e gli esperti, uomini sui quali per preparazione, cultura e obiettività di giudizio non c'è nu la da dire». Adele Cambria

Luoghi citati: Conibré, Francia, Tolosa, Venezia, Viareggio