ORE D'ANGOSCIA AL QUIRINALE di Gigi Ghirotti

ORE D'ANGOSCIA AL QUIRINALE Dopo I'mmmmpi*owissa ricaduta di SEGNI ORE D'ANGOSCIA AL QUIRINALE L'ultimo bollettino medico delle ore 20 dice: «Le condizioni del Presidente della Repubblica sono stazionarie. Proseguono le terapie idonee a sostenere le funzioni cardiocircolatorie e si provvede alla somministrazione dei principi nutritivi essenziali» - Il bollettino precedente affermava che «durante la notte da sabato a domenica non si sono verificate significative modificazioni dello stato di gravità» - Il cuore dell'infermo regge - Trepida attesa al Quirinale dove sono a lungo rimasti il presidente-vicario Menagora, l'on. Moro, i ministri Colombo, Russo e Taviani, il segretario della de Rumor - Le più alte personalità politiche rientrate d'urgenza nella Capitale - I nuovi farmaci impiegati hanno dato effetti sorprendenti per gli stessi clinici DAL NOSTRO INVIATO Bontà, lunedì mattina. Il presidente Segni è tenuto sospeso tra la vita e la morte da un eccezionale dispiegamento di mezzi terapeutici, posto in essere, forse al di là di ogni ragionevole speranza clinica, dai tre curanti, Challiol, Fontana, Giunti. « Il nostro compito virtualmente è già finito », avrebbe confidato uno dei professori ad un intimo nel corso della giornata di ieri. Da nove giorni Antonio Segni vive quest'angosciosa vigilia, sempre più al limite delle risorse e della capacità di resistenza. Nella giornata di ieri, domenica, le condizioni del presidente della Repubblica Antonio Segni si sono stabilizzate su livelli sempre di estrema gravità, e tutta via non di pericolo imme diato. Al capezzale dell'in fermo continuano i consulti, continuano le pratiche terapeutiche di emergenza, nella speranza che il cuore dell'on. Segni regga allo sforzo. E il cuore regge. Un bollettino diramato alle 9,50 diceva: «Durante la notte non si sono verificote significative modifica sioni nello stato di gravità del Presidente della Repubblica. I mezzi terapeutici che vengono senza sosta impiegati, riescono tuttora a mantenere valide le funzio ni del circolo e del respiro ». Il quadro, pur sempre de solante, rimane invariato per tutta la giornata. La sera, alle 20, l'addetto stampa, Brusco, legge il nuovo bollettino di Challiol, Fon tana e Giunchi : « Le condizioni del Presidente della Repubblica sono stazionarie, Proseguono le terapie idonee a sostenere le funzioni cardiocircolatorie e si prov vede alla somministrazione dei principi nutritivi essen siali ». Un bilancio clinico, tutto sommato, evasivo, ma non catastrofico. Nell'apparta mento del Presidente, ad attendere le notizie del boi lettino erano il presidente vicario, senatore Merzagora, i ministri Colombo < Russo, il segretario della de mocrazia cristiana, Rumor, l'on. Piccoli, l'on. Cossiga (un deputato sassarese che l'on. Segni ha sempre avu to tra i più cari). Per tutta la giornata do menicale, l'andirivieni delle personalità al palazzo non ha avuto praticamente so sta. Più volte si sono visti l'on. Moro, il presidente Merzagora, il presidente della Corte Costituzionale, Ambrosini, l'ex presidente Leone, l'ex ministro Sullo, il presidente della Camera, Bucciarelli Ducei, il mini stro dell'Agricoltura Ferrari Aggradi, l'on. Spataro, il ministro Piccioni, il presi dente-supplente del Senato Zelioli Lanzini, il ministro Reale, l'on. Campilli, presi dente del Consiglio dell'Economia e del Lavoro, il segretario del ministero degl Esteri, ambasciatore Cattani, il segretario del Senato. Picella, i capi di Stato Maggiore dell'esercito, gen. A loia, dell'aeronautica, gen Remondino, della marina ammiraglio Giuriato, il co mandante dei carabinieri generale Di Lorenzo. Le condizioni del Presi dente della Repubblica, co me noto, subirono un peg gioramento repentino nella vigilia di Ferragosto, esat tamente nell'ora in cui una settimana prima il male lo aveva colto per la prima volta. L'annuncio di questa pre cipitosa ricaduta veniva diffuso nella tarda serata e coglieva il mondo politico di sorpresa. Fatta eccezione per il presidente-vicario senatore Cesare Merzagora, per il ministro dell'Interno, Taviani, e per qualche altra autorità, tutti gli altri uomini politici s'erano allontanati dalla capitale, fiduciosi che il presidente Segni avrebbe continuato a migliorare; la speranza del resto appariva ben autorizzata dagli ultimi bollettini medici. Dal Quirinale la sera di venerdì fu rilanciato l'aliar-1 me: l'on. Aldo Moro, raggiunto dalle brutte notizie ad Ortisei, si rimetteva in viaggio (era giunto in Val Gardena da poche ore ), verso la capitale; e così il presidente della Camera, Bucciarelli Ducei, che, ritornato a Roma da Badia Frataglia nell'Aretino, disponeva subito perché il personale di Montecitorio sospendesse le sue vacanze e gli uffici della Camera riprendessero a funzionare, malgrado la festività del Ferragosto. n segretario politico della democrazia cristiana. Rumor, era a Tonezza del Cimone, in provincia di Vicenza: se ne ritornava nel corso della notte in automobile verso Roma, in compagnia dell'on. Flaminio Piccoli. L'on. Emilio Colombo, già partito alla volta della Lucania, a Terracina invertiva la rotta e si precipitava a Roma al Quirinale. Andreotti era a Moena, nel Trentino, l'ex presidente Giovanni Leone e l'ex ministro Sullo a Capri, il ministro Russo a Celle Ligure; il presidente della Corte Costituzionale, Ambrosini, a Bressanone. In auto, in tre no, con l'aereo ( Leone e Sullo anche con l'aliscafo), tut te le personalità riprendeva no la via della capitale. H giorno di Ferragosto li |ha così rivisti tutti al Qui¬ rinale: al palazzo, le notizie continuavano ad essere pessime. Alle prime luci dell'alba, l'addetto stampa del Presidente della Repubblica comunicava ai giornalisti che le condizioni dell'illustre infermo s'erano ulteriormente aggravate e che la signora Laura ed i figli dell'on. Segni erano nella stanza. Alle sei, i tre clinici Challiol, Fontana e Giunchi, si riunivano per un nuovo consulto, al termine del quale veniva annunciato che il Presidente era entrato in una fase di coma cerebrale; inoltre i tre clinici annunciavano un « ulteriore rapido aggravamento » della malattia. Si era dunque vicini al momento della fine? Ciò poteva essere immaginato, nello scorgere il costernato via vai dei visitatori. A quell'ora, tra gli uomini politici giunti ad informarsi delle condizioni del Presidente si nota un trapestìo: che succede? L'on. Carlo Russo, uno degli uomini più vicini all'infermo (per due volte, da sottosegretario rinunciò alla nomina a ministro per non staccarsi dal ministro degli Esteri, l'on. Segni) è svenuto, vinto dalla commo zione, sopraffatto dalla stan chezza del lungo viaggio. Ma alle dieci, una novità sorprendente : l'infermo si riprende, esce dallo stato di sopore in cui era caduto. Sia pure labile, la coscienza dev'essere ritornata: il Pre sidente torna ad alimentarsi per via orale. I suoi medici curanti (il prof. Giunchi, e i due suoi assistenti, i professori Pauluzzi e Ortona) consigliano la famiglia di concedersi qualche ora di riposo. L'on. Segni trascorre la giornata del Ferragosto in un alternarsi di crisi e di riprese: il bollettino dira mato la sera del 15 attenua in parte la drammaticità del precedente. Esso dice: « Le condizioni del Presidente della Repubblica permangono gravi. Sotto l'azione dell'intensa terapia che viene praticata ininterrottamente, le funzioni respiratoria, cardiocircolatoria, epatica e renale si svolgono ora con sufficiente regolarità, mentre i disturbi a carico del sistema nervoso sono invariati ». Il bollettino è firmato da Challiol, Fontana, Giunchi, ed è datato 15 agosto 1964, ore 19,30. Non si parla più di coma cerebrale, la gravità delle condizioni è sottolineata con minore forza e s'introduce un elemento che offre laj chiave per l'interpretazione | di questa nuova fase del de-' corso clinico della malattia: l'accento del bollettino cade con vigore sulle terapie impiegate per ristabilire la regolarità delle funzioni nell'organismo colpito. Le terapie: non siamo in grado di dar notizia esatta degli sforzi compiuti dai tre clinici, ma siamo in grado di dire che farmaci rari e inusitati sono stati richiesti dal Quirinale, e che la terapia posta in essere ha dato effetti che ha sorpreso gli stessi clinici. Gigi Ghirotti Una grande folla continua ad affluire al Quirinale per firmare l'albo nella sala delle Bandiere efoto a « Stampa Sera») Il presidente del Consiglio, on. Moro, si reca al Quirinale col ministro degli Interni, on. Taviani (Telelom