Il sen. ha Pappi in Valsesia la Resistenza

Il sen. ha Pappi in Valsesia la Resistenza Il sen. ha Pappi in Valsesia la Resistenza Inaugurato il Faro della Libertà - Garessio ricorda i martiri dell'Alta Valle del Tanaro - Altra manifestaz ione di partigiani a Ceresole Reale Varallo, lunedì mattina, (r.) In Valsesia sono incominciate ieri le cerimonie celebrative del ventennale della Resistenza, promosse dal Consiglio della valle. Al mattino, a Ara, frazione di Grignasco, il vescovo ausiliario di Novara, mons. Piana, ha officiato una messa in suffragio di tutti i caduti nella lotta di "liberazione. Vi hanno presenziato il ministro Pastore, in rappresentanza ufficiale del governo, il sen. Ferruccio Parri, le massime autorità delle Provincie di Vercelli e di Novara, l'excomandante delle formazioni partigiane in Valsesia, Moscatelli. Al termine del sacro rito, lo stesso presule ha benedetto il Faro della libertà, che s'innalza per una ventina di metri su un'altura dominante il paese e che di notte sarà visibile in un raggio assai vasto. Successivamente, autorità e rappresentanze si sono trasferite a Borgosesia per deporre corone di alloro ai piedi del muro dei fucilati e del monumento ai caduti, e per presenziare alla commemorazione ufficiale del ventennale della Resistenza, tenuta dai sen. Parri al Teatro Sociale. Parri, nel suo discorso, ha soprattutto posto in risalto le origini e i valori della Resistenza. La giornata celebrativa si è conclusa nel pomeriggio a Varallo, a Palazzo Racchetti, sede del municipio. Qui è stata scoperta una lapide dedicata alla memoria dell'industriale Giuseppe Osella, capo dell'amministrazione civica, fucilato dai nazifascisti a Borgosesia nel tragico Natale del 1943 assieme ad altri nove martiri valsesiani. L'eroica figura di Giuseppe Osella è stata infine rievocata dal ministro Pastore. Garessio, lunedì mattina, (r. r.) Le cinque giornate di sangue (dal 25 al 29 luglio 1944) durante le quali le truppe tedesche del generale Lieb sconvolsero l'Alta Valle del Tanaro con ine:edibile ferocia, sono state rievocate ieri a Pievetta di Priola ed a Garessio, nel quadro delle celebrazioni indette dal comitato provinciale per il ventennale della guerra di Liberazione. A Pievetta, il piccolo villaggio il cui martirio valse al Comune di Priola la medaglia di bronzo al valor militare, un migliaio di persone hanno preso parte alla cerimonia raccogliendosi intorno alla croce di pietra che i superstiti hanno eretto a ricordo delle loro case bruciate e delle cinquantasei vittime (quasi tutti civili) di una rappresaglia spietata. L'eccidio è stato rievocato dal prof. Amedeo, prima dell'orazione ufficiale pronunciata dall'on. Sarti. Cinquantasei vittime a Priola. trenta a Bagnasco, nove a Nucetto, settantasette a Garessio. Giovani, donne e vecchi spietatamente fucilati sul posto o inviati a morire nei «lager» tedeschi; bimbi fatti bersaglio in macabre gare di tiro o arsi vivi con le loro madri. Questo il doloroso bilancio. Nel pomerig gio è stato scoperto a Garessio un cippo che ricorda la Resistenza con un discorso del comandante partigiano avv. Giacosa di Cuneo. Ceresole Reale, lunedì matt. (c.) Centinaia di persone sono salite ieri a Ceresole per una celebrazione partigiana a ricordo degli aspri combatti menti del luglio 1944, quando soverchianti forze nazi-fasciste, venute a rastrellare queste valli canavesane, furono duramente impegnate dai partigiani, che fra l'altro ferirono in combattimento anche il ministro repubblichino Pavolini. La manifestazione di ieri si è tenuta davanti alla grande diga di Ceresole, dove è stata murata una lapide a ricordo dei partigiani caduti. Hanno tenuto i discorsi commemorativi, dopo il saluto del sindaco del paese, l'avv. Vittorio Negro di Torino e il senatore Terenzio Magliano, presidente dell'Azienda elettrica municipale di Torino.