Processato l'ex capo della dogana italiana

Processato l'ex capo della dogana italiana Coinvolto nello scandalo Mastrella Processato l'ex capo della dogana italiana E' il dott. Franco Gioia, consigliere della Corte dei Conti Compare stamane in pretura a Terni per falsa testimonianza - Disse di aver ordinato il trasferimento dell'» ispettore miliardo» ma fu smentito da due testi Nostro servizio particolare Terni, lunedì mattina. L'ex direttore generale della Dogana e consigliere della Corte dei Conti dott. Franco Gioia affronta stamane il giudizio del pretore perché accusato di avere detto il falso quando, nel maggio dell'anno scorso, venne interrogato dal tribunale che processava l'ex direttore dell'ufficio doganale di Terni dott. Cesare Mastrella, responsabile di essersi appropriato di circa 1 miliardo di lire. 11 reato di falsa testimonianza, è punito con la reclusione da un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni. Questo processo prende origine da un episodio singolare relativo ai sistemi e al metodo seguiti per controllare le attività di Cesare Mastrella il quale per sei anni riuscì arubare allo Stato senza che nessuno se ne accorgesse. Nel giugno 1959. con una lettera, anonima il ministro delle Finanze venne avvertito che sarebbe stato opportuno soffermare, l'attenzione sul direttore dell'ufficio doganale di Terni il cui tenore di vita evidentemente non era proporzionato alla entità dei suol guadagni ufficiali. Fu incaricato di compiere una inchiesta l'ispettore generale dott. Mastrohuono il quale, recatosi a Terni, concluse il proprio lavoro affermando che nella lettera anonima erano contenute soltanto dell» insinuazioni prive, comunque, di fondamento. Cesare Mastrella, infatti, aveva di recente vinto al «Totocalcio» • in questo modo si potevano giustificare talune sue spese troppo elevate per lo stipendio di funzionario statale. Tuttavia il dott. Mastrobuono propose che i superiori disponessero un trasferimento di Cesare Mastrella da Terni. iEra stato accertato che non vi era alcuna irregolarità, ma all'ispettore sembrò poco opportuno che continuasse a rimanere a Terni un funzionario doganale la cui moglie aveva iniziato una attività commerciale. La proposta del dott Mastrobunno non fu mai presa in considerazione e Cesare Mastrella rimanendo a Terni continuò a rubare indisturbato i danari dello Stato. A chi attribuire la colpa di questo? Il dott. Mastrohuono ha sempre sostenuto di avere trasmesso la sua proposta al dottFranco Gioia perché a sua volta la comunicasse insieme ;ai risultati dell'inchiesta, al cabinetto del ministro delle Finanze. Il dott. Franco Gioia, interrogato dai giudici del'tribujnale di Terni, ha spiegato di javere avvertito in proposito o il capo del personale dott. Pijsano o il dott. Pace, capo deiila segreteria. Ma le sue dichiaI razioni non trovarono confer|ma nei due funzionari da lui I chiamati in causa. Anzi vennero categoricamente smentite con la conseguenza che il Pub- a à blico Ministero ritenne l'ex direttore generale delle Dogane i responsabile di falsa testimo! nianza, lo incriminò e per competenza trasmise la pratica al pretore dinanzi al quale, ap! punto, ora il dott. Franco j Gioia si presenta per difendersi sostenendo, naturalmente, di essere innocente. L'accusa che gli è contestata» è grave soprattutto perché «e Cesare Mastrella fosse stato trasferito da Terni in quel momento, diffìcilmente avrebbe potuto proseguire altrove una attività che gli ha procurato, è vero, una condanna a 25 anni di reclusione ma gli ha consentito anche di guadagnare tutto quello che ha guadagnato: nessuno, infatti, • mai riuscito ad accertare cosa abbia fatto di 400 milioni del miliardo di lire da lui sottratto allo Stato.

Luoghi citati: Terni