Un bravo ironista
Un bravo ironista Un bravo ironista Giorgio Peiretti era uno dei reporters più noti della città - All'esperienza professionale univa profonde qualità umane e morali - Un episodio dei molti che lumeggiano la sua figura Giorgio Peiretti era uno dei migliori reporter* tir! nostro giornale. Erti venuto a « La Stampa » nell'ottobre del '1,5, a !1 anni, appena, dopo aver combattuto come partigiano nelle formazioni G.L.dcl Monferrato, Erigata Nanni Comporrne Nel lù',7 era passato nella redazione di « Stampa Sera ». .Von ero, il suo, un nome fitttìiliarc ai lettori, perche egli svolgeva in prevalenza l'arduo e oscuro e anali:'!," lavóro ihllu cronaca cittadina. Ma a Torino era ben noto, perché si pud dire che. de gitasi vent'anni non c'è stato avvenimento di cronaca nera del quale egli non si sia occupato. Era uomo di interessi molteplici. Diplomato all'Istituto tecnico, aveva poi frequentato l'Accademia di Belle Arti. Nelle ori libere si occupava di medicine., arguiva corsi di psicologia, comprava libri e. i genere, di tutto libri di leggendo, che il fot, l'esistenze breve. « Ci apprender) •i-i presentisse concessogli dalebbe stato cosi a tante cose da diceva con rimpiànto — e ci vorrebbero anni ad approfondirne una sola». Nel suo taccuino di appunti, accanto ai dati di una sciagura o di un delitto, capitava di leggere una cauzione di Montaigne, o un verso di Apollinare, o una toni, ida matematica. Nell'auto sulla quale è morto abbiamo tra tifo, insieme al taccuino de « La Stampa», un bloci" di fogli da disegno, due inalile <; car¬ boncino. Erano cose dalle quali non si separava mai. Dovunque ondasse, se qualcosa ili bello lo colpiva, ne fermava l'immagine con uno schizzo veloce, da artista. Non gli piaceva la macchina ttit"grafica, non credeva che .. n obbiettivo potesse interpretare giustamente la realtà. Nel suo lavoro era umano e generoso: sapeva sedersi accaniti alla madre di una vittima o di un assassino c la consolava cuti In partecipazione di un amico: e poi tornava per giorni c mesi per darle un po' di conforto. Col suo viso /ranco c aperto, dai grandi occhi azzurri, andava sicuro sui « fatti » più difficili, dove altri avrebbe enfiato. Qualche anno fu ci avvisarono clic in via Lagrange un pazzo era salito sui letti armato di pistola, e minacciava di lanciarsi nel vuoto e di sparare su chi tentasse di salvarlo Peiretti, eludendo la polizia, un abbaino adiacente, si av- dissuase. Il puzzo gii consegnò l'urina e scesa per mano con lui fino all'ambulanza Di tutto quésto egli von fece cenno nel suo articolo, perché non era ne vanitoso né ambizioso, c il suo gesto gli t ra parso assolutamente normale. Noi lo apprender .no la sera da! commissario di polizia che cercava Peiretti per elogiarla lava di un pazzo, ma ili un povcr'uomo vìnte* dalla solitudine e senza amici ».
Persone citate: Giorgio Peiretti, Peiretti
Luoghi citati: Torino
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