Il ciclista azzucco Gianni Motta vince per distacco anche a Corsico

Il ciclista azzucco Gianni Motta vince per distacco anche a Corsico Sei giorni fa era stato primo nella Coppa Bernocchi a Legnano Il ciclista azzucco Gianni Motta vince per distacco anche a Corsico De Pra al secondo posto a 50", il gruppo a l'IO" - Tra i corridori selezionati per i campionati del mondo in evidenza pure il torinese Zilioli - Elogi per i due atleti da parte del C. T. Magni - Oggi, sul circuito di Arcore, nuova tappa della preparazione per Sallanches (Dal nostro inviato speciale) Corsico, 29 agosto. A sei giorni dalla Coppa Bernocchi, il giovano Motta ha riportato un'altra vittoria — come la prima col piglio franco e autoritario dell'atleta di sicura classe e in forma perfetta. L'occasione gli è stata oggi offerta dalla gara di Corsico Milanese che aveva una duplice importanza: quella di dare a Dancelli la posssibilità di rafforzare la sua qualifica di leader del Trofeo Cougnet (e il compagno di squadra del vincitore vi è perfettamente riuscito, anche arrivando sesto, ma guadagnando un mucchio di punti sul suo diretto rivale Mealli); l'altro responso che alla corsa si chiedeva era di vedere alla prova gli « azzurri * che da una settimana si stanno preparando al campionato mondiale su strada nel quale rappresenteranno il ciclismo italiano. Le vicende della corsa, riuscite abbastanza movimentate malgrado la natura del percorso interamente piatto, e la canicola che ha imperversato per tutta la giornata, hanno singolarmente agevolato la franca messa in evidenza di un paio degli « azzurri »: il vincitore innanzitutto, e Zilioli. Degli altri, intendo De Rosso, Adorni, Taccone, Cribiori, Durante e le duo riserve Mugnaini e Poggiali, si deve dire che non hanno brillato al pari dei due nominati: vogliamo spe rare perché consigliati dal commissario tecnico Fiorenzo Magni a una condotta di gara prudente e senza eccessivo im pegno. Altrimenti, si dovrebbe dire che il ritmo violentissimo impresso alla corsa in due distinte fasi (al mattino, la prima, e nell'indiavolato finale poi) no ha fatto le sue vitti me obbligandoli ad occupare certi posti nell'ordine d'arrivo del tutto sproporzionati alla loro classe ed alla loro condì zione di candidati al titolo mondiale. Ha fatto eccezione Mealli. che aveva particolari motivi per montare la guardia a Dancelli e sperare di precederlo nella volata, ma non ci è riuscito; alla fine era parecchio stanco, si è classificato fra i pari merito parecchie posizioni dietro il bresciano, e confuso nel gruppo che seguiva a 1' e rotti il vincitore Motta, e a 300 metri dal secondo arrivato, il bravo e tenace torinese De Pra. Due fasi movimentate ha avuto la corsa — ho detto Una al mattino, ed 6 durata fino al centesimo chilometro, dove la situazione era questa: una quarantina di corridori, con ben quattro minuti di vantaggio sui rimanenti fra i quali niente meno che tutti gli azzurri (titolari e riserve) •— meno i tre nominati: Mot ta, Zilioli e Mealli. A questa netta frattura, destinata ad approfondirsi nella seconda metà della corsa, si era addivenuti dopo che una serie piuttosto inconcludente di tentativi operati da protagonisti di Fecondo rango, ai quali avevano prontamente risposto De Rosso, Durante, Dancelli. Carlesi, Bitossi ed altri — aveva pure dato occasione a Zilioli — rimasto evidentemente sor preso da uno di questi improvvisi allunghi — di prodursi in un breve ma efficacissimo inseguimento sull'avanguardia In tal modo riformatosi il grosso dei cento partenti dopo la prima ora e mezzo di corsa filata a più dì 47 all'ora, una nuova ondata d'attacco portò in prima posizione una ventina di uomini (nessuno famoso fra essi, eccettuati Vigna e Battistini), che al primo passaggio da Corsico (77° chilometro) avevano un minuto giusto di vantaggio su una parte degli avversari che, di rei travolti dalla rapidità dell'andatura, già apparivano frazionati (e fra essi c'erano Zilioli, Motta e Mealli) ed un vantaggio ancora supcriore su altri (fra i quali vidi De Rosso, Durante. Cribiori, Taccone, Adorni). Sotto il sole rovente, sulle strade piatte e incredibilmente affollate di spettatori, l'inseguimento compiuto dalla pattuglia in cui c'erano Motta e Zilioli fu rimarchevole per velocità ed impegno. Tanto che al centesimo chilometro la situazione era questa: in testa, una quarantina di corridori (i nominati, più Vigna, Battistini, Dancelli, Bitossi, Beraldo, Di Maria, Casati, Massignan, Bongioni, De Pra ed altri), a 4' primi e rotti i rimanenti azzurri, che man mano perderanno altro terreno, e scompariranno dalla cronaca della corsa. Rimanevano 125 chilometri da percorrere per terminare la gara, e almeno per cento di essi non accadde niente che valga la pena d'essere raccontato. Ci fu soltanto, a 30 chilometri dall'arrivo, il tentativo di Dancelli di andarsene v;a, ma U euo direttore spor¬ tivo Albani presto gli corre dietro a ordinargli di smetterla. Per addomesticare il c pericolo Mealli >, c'è altro in preparazione. L'occasione la offrì il veneto Macchi, che mancando una ventina di chilometri al traguardo, tenta di squagliarsela. De Pra e Sartore sono i più svelti a raggiungerlo, e via tutt'e tre, quattrocento metri davanti al gruppo. Per qualche minuto questo pare non reagisca, ma presto Motta si metto al lavoro, scatta con tanta forza che soltanto Bruni, Peretti e Pifferi riescono a stargli a ruota. Dai e dai, i quattro acchiappano i pri¬ mi, particolarmente per merito del futuro vincitore: e così, sono in sette ad aprire la corsa avvicinandosi al traguardo. Ma non è ancora finita. Attraversando Gaggiano, Motta rompe gli indugi al comando di Magni che gli ha lanciato 10 strillo: «Va via!». Mancano otto chilometri all'arrivo. 11 solo De Pra può seguirlo, ma resiste poco — tanto forte è la velocità del giovane campione brianzolo —. Motta guadagna sempre più terreno, e arriva facile, a braccia alzate, mentre, dopo l'arrivo isolato del secondo. Bruni vince la volata per il terzo posto sul gruppo d'una ventina di uomini che particolarmente Zilioli aveva riportato sotto. Nella calca che tutto e tutti ha travolto dopo l'arrivo dei primi, incrocio Magni per un attimo. Previene la mia domanda, dicendomi : « Fenomenale il Motta. Ha fatto una corsa magnifica. Ed anche Zilioli. Nel programma che ci eravamo fatti stamattina dovevano venir via insieme. Che bel doppietto, sarebbe stato ». Domani, sul circuito di Arcore da percorrere 13 volte per un totale di 236 chilometri e 600 metri, altra corsa, altra occasione per gli azzurri di mettere a punto la loro pre¬ parazione per il grande confronto mondiale che li aspetta. Partenti un centinaio di corridori, tutti i battuti di oggi. Sarà, per qualcuno di essi, la giornata della rivincita su Motta? Vittorio Varale Ordine di arrivo: 1. Gianni Motta (Molteni) che copre i 225 chilometri del percorso in 5 ore 14' (media oraria 43 e 24 metri); 2. De Pra a 50"; 3. Bruni a l'IO"; 4. Pifferi; 5. Macchi; 6. Dancelli; 7. Zilioli; 8. a pari merito Zoppas, Fabbri, Bitossi. Mealli, Daglia, Liviero e Carminati con lo stesso tempo di Bruni; 15. Bat tistini; 16. Lotti; 17. Casati; 18. Peretti; 19. Ottavlani; 20. Vicentini; 21. Sartore, anch'essi con lo stesso tempo di Bruni; 22. a 2'20" un gruppo com prendente Cornale, Neri, Bon gioni, Officio, Talamona, Berardo, Vigna, Gentina, Ferra ri e (32.) Carlesi; Adorni, Taccone, De Rosso, Durante e Cribiori sono arrivati con maggiori ritardi. // ciclista Manza 1° a Lancy

Luoghi citati: Arcore, Cornale, Corsico, Gaggiano, Legnano