La congiuntura in luglio nella provincia di Torino

La congiuntura in luglio nella provincia di Torino Secondo la relazione mensile della Camera di Commercio La congiuntura in luglio nella provincia di Torino Stazionaria o in regresso la produzione industriale - Lieve flessione dei prezzi all'ingrosso - Invariato il costo della vita - Diminuite le vendite al minuto - In aumento i protesti cambiari L' andamento doli' economia torinese, secondo la consueta relazione mensile della Camera di Commercio, ha confermato in luglio le caratteristiche dei mesi precedenti: stazionaria o in regresso la produzione industriale, prezzi più stabili, scambi all'ingrosso abbastanza sostenuti, flessione nel commercio al minuto. Sui mercati all' ingrosso, mentre si intensificano le consegne degli ordini già perfezionati, si è pervenuti ad un volume di scambi che ha raggiunto un livello di qualche poco superiore a ciucilo del precedente giugno, ma inferiore ai limiti riscontratisi nel luglio dell'anno scorso. Nel corso del mese infatti, per l'intensificarsi delle consegne, la massa delle merci spedite tramite le ferrovie dello Stato dalla provincia di Torino è assommata a 136.747 tonnellate, contro 111.469 del giugno e 122.389 rie! luglio 1963. Per contro, in seguito al ripiegamento intervenuto rispetto ad un anno fa negli scambi, ne sono arrivate per 255.940 tonn., di fronte a 227.265 del giugno ed a 275.062 del luglio 1963. Per i prezzi all'ingrosso, il luglio ha recato un certo indebolimento per le derrate agricole, i prodotti siderurgici, gli oli combustibili, prodotti cartari, legnami e materiali ria costruzione, contro una maggior sostenutezza di taluni metalli non ferrosi. Il livello medio dei prezzi in parola registra complessivamente una lieve flessione Per ì prezzi al minuto si è riscontrata una relativa stazionarietà; così che l'indice del costo della vita non ha subito nel mese modificazioni di rilievo. A contenere questi prezzi, oltre all' abbondanza dei prodotti ortofrutticoli, ha concorso l'andamento delle vendite al minuto, che in luglio per il diradarsi della popolazione in seguito alle ferie, sono notevolmente diminuite, sia nel settore degli alimentari, sia per gli altri articoli. Meno appesantita è parsa l'impostazione del commercia di esportazione. Nonostante la stazionarietà perdurante nel campo dei tessili e di alcuni altri rami, la massa dei manufatti inviati all'estero dalle fabbriche di autoveicoli, macchine per ufficio, cuscinetti a rotolamento, e di taluni macchinari per l'industria e dei manufatti di gomma ha fatto sì che si siano serbati i progressi acquisiti negli scorsi mesi. Per quanto riguarda l'industria, la siderurgia ha visto indebolire ancora il flusso delle proprie ordinazioni; sicchéI il suo stato di attività non ha' raggiunto i livelli del prece-1 dente giugno. Simile si è rivelata la situazione nei riguardi della meccanica varia. Soltanto le fabbriche di apparecchi domestici hanno migliorato le loro posizioni. Fra le restanti, alcune si sono mantenute su un piano stazionario scarsamente soddisfacente, mentre le altre hanno subito regressi più o meno lievi; sicché il tono produttivo è apparso un po' debole. Nel settore automobilistico, invece, i potenziamenti conferiti alla catena produttiva della «S50> Fiat e un flusso di esportazioni sufficientemente animato, hanno consentitoI un'attività ancora sostenuta, i Nonostante ciò. la produzione! non ha raggiunto i livelli del; precedente giugno, risultando inferiore anche a quella del; luglio dell'anno scorso. L'esi-1 stenza di una certa tendenza regressiva è convalidata dai! dati relativi alla produzione nazionale: nel bimestre maggio-giugno, in Italia, si sono! prodotti 182.14R autoveicoli contro 212.591 dello stesso pe-! riodo dell'anno scorso. Assai più appesantite, co-; . munque, si sono mostrate, neli luglio le industrie tessili in genere e le concerie: le quali! hanno visto le proprie posi-j zioni flettersi ulteriormente. Di un leggero deterioramento hanno pure patito le cartiere, mentre per l'industria della | gomma e per quella chimica! la situazione si è mantenuta' stazionaria su un piano più' favorevole. Nei riguardi dell'edilizia, infine, l'inizio dell'estate non è' valso a ravvivare l'attività; cosicché le'industrie accesso-' rie, e segnatamente quelle dei laterizi e del legno, si sono} serbate su un piano appe-! santito. In complesso, nei confronti dell'industria, la congiuntura del r. ese di luglio ha confermato il persistere di una ten-| denza poco positiva. Nell'insieme, l'attività si è ancora mantenuta su una linea abbastan-! za animata: però l'affluenza delle ordinazioni si è ulteriormente indebolita. Cosi la massa della produzione assai difficilmente ha potuto raggiungere il livello che si ebbe a riscontrare nel luglio del 1963 Questo stato di cose co.m'è llnlartivcarlapri « dnladè noto, dipende soprattutto dalla strozzatura costituitasi nel risparmio e negli investimenti. Sotto questo profilo, tuttavia, neanche nel luglio il mercato finanziario ha presentato aspetti che possano far sperare in un miglioramento Dal lato delle imprese o difatti perdurata la tendenza a ridurre le scorte ed a dilazionare i pagamenti, mentre presso le « famiglie » l'aumentato grado di propensione ajla liquidità non si è attenuato. Frattanto la pressione esercitata dalle domande di finanziamento si è ancora accresciuta, mentre il flusso dei depositi subiva un lieve declino. 1 segni di tensione che ormai da tempo adombrano il mercato si sono quindi accentuati. 11 costo del danaro è difatti ancora salito e la massa dei protesti cambiari, secondo i dati di giugno, si è portata a 5041,7 milioni di lire, di fronte a 3968,7 del precedente maggio ed a 2106,8 del giugno 1963. Va rilevato, tuttavia, che a determinare l'aumento intervenuto tra il maggio ed il giugno hanno concorso prevalentemente le tratte non accettate.

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