Sospese le ricerche degli alpinisti scomparsi Le guide hanno esplorato invano il Monte Bianco

Sospese le ricerche degli alpinisti scomparsi Le guide hanno esplorato invano il Monte Bianco fi fi quasi ittici sviti matta tnaneana natizie dei tre milanesi Sospese le ricerche degli alpinisti scomparsi Le guide hanno esplorato invano il Monte Bianco Dalla vetta del Dolent (alto 3820 metri) hanno trasmesso per radio: « Purtroppo non abbiamo trovato nessuna traccia » - Forse la cordata è precipitata in un crepaccio e la neve fresca ha ricoperto i corpi - Sabato gli amici degli scalatori tenteranno ancora una perlustrazione sulla tragica montagna - Altre sciagure sono avvenute sulle Alpi attorno a Chamonix e Zermatt (Dal nostro inviato speciale) Courmayeur, 26 agosto. < Non abbiamo trovato nessuna traccia dei tre alpinisti milanesi scomparsi ». Co» questo annuncio, trasmesso con la radio portatile alle 11, di oggi dal bivacco Fiorio al comando della polizia di frontiera di Bntrèves da parte della guida Attilio Ollier e delle guardie Claudio Valenzano e Franco Blasi. si sono concluse le ricerche degli scalatori che non dònno notizie da sei giorni. La squadra di soccorso era salita stamane fino in cima al Mont Dolent, nel massiccio del Bianco, per la via normale e ne aveva esplorato ogni versante. Ormai pare chiaro che la cordata Ghiringhelli-BorioPontecorvo è precipitata in un crepaccio e che i loro corpi sono stati coperti dalla neve che ha fatto scomparire ogni eventuale traccia di caduta. apPpdddtggilsccmtsagtrcc La notizia, è stata portata all'accantonamento del Gruppo Amici della Montagna di Planpincie.ux — al quale appartenevano i tre scomparsi — dal maresciallo Molar, coman dante del posto di frontiera di Entrè.ves. Per tutta la mattinata egli era stato iti collegamento radia con la pattuglia che non solo ha esplorato il versatile sud. ma, raggiunta la cima del Mont Dolent (russili iter la parete ovest, ha compiuto una ricognizione anche sul versante nord. Il presidente del Gain, Ermes Tornasi, un rappresentante di commercio amico degli scomparsi, si è subito recato all'albergo dove è ospite la signora Pontecorvo e le. ha detto come ormai siano inutili le ricerche dopo quest'ultima ricognizione. La signora Pontecorvo non si è arresa e. si è fatta promettere che alcuni ga pdi p— n a teuo a ua nrnli o itle ie è ni appartenenti alla organizzazione milanese, che giungeranno a Planpincie.ux sabato, compiranno un'ultima esplorazione con la speranza di recuperare almeno i corpi dei tre alpinisti. « Sarà un ultimo tentativo — ha detto Ermes Tornasi — fatto espressamente per i parenti, che è logico che non si rassegnino alla dura realtà. Ma è come cercare un ago in un pagliaio. Penso anch'io che siano finiti in un crepaccio. Pontecorvo era iscritto al Cai da oltre 30 anni ed aveva grande esperienza della montagna; ma una placca di ghiaccio ricoperta dalla neve fresca può tradire chluque >. « Mi meraviglia una cosa sola — ha concluso il presidente del Gam —, che alla superficie del ghiacciaio non sia rimasto dì loro nessun segno. Non una piccozza, non un berretto, non un sacco. Anch'io soanl'sclitedVcotuCrierbagBpcitedstsuV sono stato lassù sabato non appena il Crippa e la signorina Tagliabile vennero a dare l'allarme, ma era un mare sconfinato di neve che aveva livellato tutto ». « Oggi le ricerche sono state favorite da un tempo splendido — ha dichiarato Claudio Valenzano, uno dei generosi componenti della odierna pattuglia di soccorso, sceso a Courmayeur nel tardo pomeriggio dal Dolent. — La neve era di molto calata e la visibilità perfetta. Tuttavia non abbiamo scorto il minimo segno dei tre ». Valenzano, il suo collega Blasi e la guida Ollier erano partiti ieri sera, da Planpincieitx. Giunti alle in della notte al bivacco Fiorio, avevano dormito poche ore. Alle % di stamane erano già in marcia sul ghiacciaio di Pré-de-Bar. Valenzano e Ollier sono saliti in cima al Dolent per la via normale del conalone e sono quindi discesi per la sud, mentre l'agente Blasi ha esplorato il ghiacciaio fin sotto la vetta. Alle 8,30 le ricerche potevano dirsi concluse, ma i tre non hanno desistito e sono rimasti in zona fin quasi alle 11. Al bivacco Fiorio erano intanto saliti due cognati del Ghiringhclli, che. hanno seguito coi binoccoli le operazioni delle guide. Quando sono entrate nel bivacco, hanno loro offerto del tè caldo contenuto in una borraccia e con le lacrime agli occhi hanno detto: t Vi ringraziamo. Sappiamo che avete fatto l'impossibile ». Anche il capo delle guide di Courmayeur. Jordaney, si fi congratulato coi suoi uomi»ii e con gli agenti che non solo da oggi /lamio partecipato alle ricerche. Per Claudio Valenzano ha avuto parole particolari di elogio. Non vi è infatti carovana di soccorso a Courmayeur che non veda questo giovane, nativo del\VAstigiano, offrirsi volontario tra i primi. A lui si devono, in pochi anni, numerosi salvataggi e recuperi. Da oggi, dunque, le ricerche iniziale sin da sabato dagli ornici degli scomparsi del Gam e poi proseguite domenica, lunedì ed oggi da parte delle guide del corpo soccorso alpino di Courmayeur, sono terminate. Domani sarà una settimana esatta da quando i tre alpinisti milanesi hanno lasciato l'accantonamento senza farvi più ritorno. Ferruccio Pontecorvo, di M anni, abitava a Milano in via Farneti in, con la moglie Elena. Era cugino dello scienziato atomico Bruno Pontecorvo, riparato in Russia. Costruttore di contatori tessili, l'alpinista scomparso era noto nel ramo anche per alcuni interessanti brevetti. Grande appassionato della montagna, era partito da Milano il 7 agosto scorso con la moglie, diretto a Planpincie.ux, dove aveva preso alloggio in un albergo nelle vicinanze dell'accantonamento Gam. Rino Ghiringhelli aveva SO anni. Abitava coi genitori e due sorelle in un appartamento di via Fornari 1/8 a Milano ed era un grande appassio\nato dell'alpinismo. Iscritto da \1re anni al Gam, aveva già j compiuto diverse ascensioni, |alcune dille, quali particolar - mente impegnative. Ragazzo serio e posato, lavorava come elettrotecnico e frequentava urlio stesso tempo i corsi se ,.„,, prr specializzarsi nel cam dell'elettronica ' „, "elettronica. ! Uberto Bono, anch'egli vene teline, era figlio unico e abita-j'" col genitori in un quartie |rino al pianterreno di via Mar¬ Italo Vaglienti iiiniiiiiiiiiiiiMiMiiiiiiiiiiiiiniiiiiiMiiiiiiiiiiiiiitiri Oscuri lì) a Milano. Impiegatosi giovanissimo, avrebbe dovuto presentarsi nei prossimi giorni al distretto militare per il servizio di leva, come il Ghiringhelli. Con questa sciagura, i morti e i dispersi sul Monte Bianco nella tragica estate del 1961/ ascendono a SI. Altre sciagure sono state se guatate sia a Chamonix che a Zermatt, sulle Alpi circostanti. Un padre di otto figli è morto per una banale caduta, alle Aiguilles Rouges di Chamonix, le montagne che si elevano di fronte al Morite Bianco e rinserrano la vallata dell'Arve Si tratta di un sarto residente a La Roche-sur-Foron, Gastone Brand di 57 anni. Scivolato su un pendio erboso al di sotto dello sperone sud, chiamato dell'Index, ha battuto violentemente il capo contro le pietre, fratturandosi il cranio, Inutili i soccorsi e le cure prodigategli anche da due suoi figli, testimoni della repentina sciagura. Lo sventurato è morto durante il trasporto all'ospedale di Chamonix, compiuto da un elicottero. Un impiegalo ginevrino, Oleg Michailoff di 1,9 anni, durante un'escursione solitaria nella regione del Gornergrat, nei pressi di Zermatt, è scivolato in un canalone lunedi pomeriggio, ferendosi gravemente alla testa. Soltanto martedì poteva essere dato l'allarme. Veniva cos'i organizzata una spedizione di soccorso, che lo recuperava nei pressi dello Stochorn, una montagna di fronte al versante svizzero del Monte Rosa. Trasportato in elicottero all'ospedale di Sion, moriva durante il viaggio.

Luoghi citati: Courmayeur, Milano, Russia