Anche Baldini a Limonta con il gruppo degli azzurri

Anche Baldini a Limonta con il gruppo degli azzurri Anche Baldini a Limonta con il gruppo degli azzurri Il ciclista romagnolo correrà soltanto i mondiali di inseguimento - Per la prova su strada De Rosso appare in buona forma - Zilioli è meno preoccupato per la responsabilità - A Milano attesa entro stasera una decisione per il caso Balmamion (Dal nostro inviale speciale) Limoli) 11, 25 agosto. «Che cosa faremo, quest'anno, ai campionati del mondo* ». l.a domanda piove ini- pmvvisa su una tavolata di ragazzi in tuta azzurra, ed iragazzi smettono un attimo di mangiare; Hanno un gesto di stupore, come se l'argomento fosse lontano nel tempo. Siamo a Limonio, al «ritiro» dei ciclisti che il ti di settembre [disputeranno a Sallanches la \gara per la maglia iridata e ìl'albergo che ospita i nostri atleti s'affaccia tranquillo sul lago di Como, i rumori della strada vicina giungono ovattati, (masi li filtrasse il verde cupo del parco. 1 clienti non sono molti, ad un muro della piccola, sala da pranzo si staglia nitida mia o k a a o o grande fotografia di Coppi. « Che cosa faremo, quest'anno, ai campionati del mondai ». I ragazzi cercano una. risposta, d'istinto si volgono verso Baldini. Il romagnolo, che conquistò a Reims la maglia iridata, quest'anno tenta la sorte nell'inseguimento, e insieme con Faggin, è aggregato alla compagnia degli stradisti. Ercole dà uno sguardo all'intorno. « Badi — dice — che questi giovanotti potrebbero anche offrire la grossa sorpresa. Tra. di loro, ci sono atleti che sanno lottare, che non si rassegnano troppo presto, che tentano non una ma cento volte, cos'i come bisogna fare ai ìnondiali». I ragazzi si agitano sulle sedie, si •ede che l'elogio fa piacere. Il ghiaccio è rotto, adesso parlano e parlano tutti insieme, parla persino De Rosso che, natura, è piuttosto taciurno. C'è un'atmosfera allegra e serena, Villa, il massaggiatore che fu accanto a. tutti i fuoriclasse del ciclismo talìano, ci tira da parte per ussurrarci in un orecchio che De Rosso, almeno per il momento, gli pare il più forte ed il più in forma, il tipo capace di .qualsiasi impresa. Con il campione d'Italia ci sono Mealli, Motta, Cribiori, e le due riserve Poggiali e Mugnaini, che hanno compiuto stamane una sgroppata di circa ottanta chilometri, poi, dopo un attimo, si avverte il suono felice di una risata ed entrano Zilioli, Durante e Taccone, con Galbo, mandato qui dalla Carpano come premio per la bella prova effettuata domenica nella Coppa Bernncchi. Avevano in programma centoventi chilometri, ad un bivio hanno incontrato una salita, e, d'accordo, hanno allungato l'allenamento di una mezz'ora. Zilioli sembra un altro, non è più il corridore mesto ed imbronciato, ad Italo sono passati i complessi, adesso che e certo del posto in naionale. Si sfogliano i giornali ed intanto Villa racconta episodi dei tempi di Coppi, di Bartali e di Magni, li racconta con gusto, ricorda quella volta che due ciclisti, un belga ed un italiano, finirono nello stesso bagno dopo una gara. Erano stanchi, i due. E Villa si accorse che il belga s'era messo a lavare i piedi dell'italiano e né l'uno né l'altro riuscivano a capire che c'era qualcosa che non funzionava a dovere. Scoppiano a ridere in gruppo, Taccone è il più vispo e iene banco nelle chiacchiere. Il discorso torna sulla prova di Sallanches. Vengono a galla nomi dei favoriti. « Stablinski Poulidor» dichiara Zilioli. « Altig » sentenzia Durante. « Mettici anche Janssen » ammonisce Taccone, che quindi aggiunge con tono convinto anche Van Looy e, in particolare, Sels. Qualcuno s'alza e va a dormire, qualche altro esce per una passeggiata, nel pomeriggio il riposo è di prammatica. Verso le quattro, compare Magni, il commissario tecnico che abita in una villa poco distante. Gli chiediamo il programma completo. «Domani e dopodomani ancora in bicicletta — informa Magni —. Venerdì niente, sabato e domenica si corre. Distensione il lunedì ed il martedì, mercoledì l'ultima gara e, il giorno dopo, partenza per la Francia ». Il commissario, all'ombra della terrazza, ha l'aspetto dell'uomo ricco di fiducia. «Hai già previsto una tattica di corsat». «E' naturale, la decisione però verrà presa dopo che tutti i ragazzi avranno visto il percorso». «Pensi di ottenere qualcosa di buonof ». «Credo proprio di sì, sei degli otto azzurri l'anno scorso hanno già partecipato ai mondiali e l'esperienza conta molto in competizioni del genere. Non abbiamo un fuoriclasse, quindi ci batteremo all'attacco. Non un attacco sfrenato, intendiamoci Ma sappiamo che, se sì arriva agli ultimi ottanta chilometri, i favoriti mettono le briglie e regolano l'andamento della gara a loro piacimento. Bisogna agire prima, ogni fuga può essere la fuga buona e magari saremo in grado di approfittare delle rivalità tra i favoriti. Sono, tanti, questi favoriti, eppure la lista ancora si allunga, c'è per esempio Anquetil che non nasconde le sue aspirazioni. Dico Anquetil perché nessuno sembra ricordarsi di lui ed invece pure, lui tenta !a conquista del titolo». Scendono le prime ombre della sera, la padrona dell'albergo si informa del «menu», la parola «filetto» domina la conversazione. Trilla il telefono, vogliono da Milano il signor Bollini che è uno dei componenti il Consiglio Direttivo della Lega professionisti. E la polemica, di colpo, torna d'attualità, il «no» di Balmamion dipinge un'ombra sul viso di Magni. Domani nel tardo pomeriggio si raduna la Commissione Tecnica, quindi si riunisce il Consiglio Direttivo per esaminare la delicata vicenda. Verrà punito, il corridore della Cynart Per le accuse al commissario tecnico. Franco ha spiegato a Legnano di non aver avuto intenzione di offendere Magni, per il «no» al ruolo di riserva, si può pensare che, alla resa dei conti, la presenza dì un uomo scontento, forse avrebbe turbato l'ambiente Questa, la teoria della difesa. Ma che sosterrà l'accusa? Magni non interviene, preferisce, chiacchierar fitto con Zilioli. Ha ragione il commissario, erano mesi che non si vedeva Italo così ottimista e così pacifico. Magni commenta che, a Sallanches, il 6 di settembre, partiamo sconfitti, ma non è gran male. Abbiamo alto ragazzi che conoscono il mestiere e che sentono il pungolo dell'orgoglio. Perché bisogna sbatter la porta in faccia alla sperr.iizat . , Gigi Boccacini Durante (a destra) e Mealli in testa al gruppo'degli azzurri in allenamento per i mondiali: li seguono Zilioli, Galbo (che è aggregato alla comitiva) e Taccone

Luoghi citati: Como, Francia, Italia, Legnano, Milano