Un alpinista si sfracella precipitando per 200 metri nel gruppo del Monviso

Un alpinista si sfracella precipitando per 200 metri nel gruppo del Monviso Ieri mattina durante la scalata della punta Gastaldi Un alpinista si sfracella precipitando per 200 metri nel gruppo del Monviso La vittima era un assistente edile di 23 anni di Carignano -1 suoi tre compagni di gita, due giovani e una ragazza, assistono impotenti alla sciagura - Le squadre di soccorso hanno dovuto rinviare il recupero della salma a causa del maltempo (Nostro servizio particolare) Crissolo, 21 agosto. Un giovane assistente edile di Carignano, Mario Brunatti di 23 anni, è tragicamente perito oggi sulla Punta Gastaldi del gruppo del Monviso, a quota 3200. La sciagura, la seconda nel volgere di pochi giorni che purtroppo la cronaca deve registrare nell'Alta Valle del Po, è stata fulminea. Il Brunatti era partito stamane da Crissolo in compagnia di tre amici: Roberto Perone, di 23 anni, residente a Torino in via Bardonccchin 11,, impiegato alla Fiat, Bernardino Perlo dì 19 anni, studente residente a Carmagnola, e Bianca Maria Maccagno, di 18 anni, studentessa di liceo artistico, residente a Torino in via Vela 1S. In auto i giovani, che amavano la. montagna e più volte avevano compiuto insieme difficili ascensioni, raggiungevano stamane alle 7 il Pian del Re e di il si avviavano verso la punta Gastaldi, attraverso il «f'n/nir del Parco». Il tempo non era buono. A Crissolo minacciava pioggia e via. via salendo le condizioni meteorologiche peggioravano. Ma il programma non fu variato. Alle 11 il gruppo aveva superato il primo dei € torrióni» che conducono alla Punta. Gastaldi. Al «Passo del Colon nello » i giovani non erano an cora legati in cordata. Si sa rebbero legati solo per supe rare il secondo « torrione » e quelli successivi che presentano maggiori difficoltà di scalata. Il Perone, la Maccagno e il Perlo erano già scesi dal primo «torrione >. Il Brunatti, che seguiva gli altri, non aveva ancora raggiunto nell'avvallamento sottostante i siinì amici. A un certo punto si era fermato per ammirare il panorama. Sul versante francese splendeva il sole: «E' magnifico * disse ai suoi compagni che si trovavano pochi metri più sotto. Pochi istanti dopo, il giovane riprendeva la lunga, marcia di discesa dal *'orrione*. Improvvisamente, lanciava un grido. Il Perone, la Maccagno e il Perlo non vedevano altro che un sacco da montagna rotolare e il loro compagno precipitare a braccia aperte. Poi, il corpo del poveretto rotolala per circa duecento metri in un canalone, sfracellandosi orrendamente. Senza esitazione, i superstiti si incamminavano verso il fondo del canalone, nell'assurda speranza di trovare ancora, vivo il compagno. Poi raggiungevano il Pian, del Re e di qui Crissolo, per chiedere l'intervento della squadra del soccorso alpino, che avrebbe! dovuto recuperare il cadai:e-\ re del giovane alpinista. Come sia avvenuta la di-, sgrazia non è possibile saperci con esattezza. Si presume die] il Brunatti abbia messo un piede in fallo, oppure che gli' sia venuto a mancare l'appiglio della roccia alla quale si teneva aggrappato con la ma-, no sinistra. La notizia della sciagura si diffondeva a Cris-j sadlccsaGrApprlegvcsagctiMALgntp solo in un baleno. Fra i primi ad apprenderla, era la sorella del. Brunatti, Odilia, che, con la. madre Lucia, villeggiava da circa venti giorni nel piccolo centro della valle Po. Telefonicamente veniva messo al corrente della sciagura anche il padre del giovane, Giuseppe, che si trovava a Carignano con la figlia Graziella. A Crissolo, dove i quattro alpinisti erano conosciutissimi perché le loro famiglie da parecchi anni erano solite villeggiarvi, la notizia delta sciagura ha. destato impressione vivissima. Le squadre di soccorso alpino di Saluzzo, Crissolo e Verzuolo sono tuttora alla ricerca della salma del giovane, ostacolate velia difficile opera dalla nebbia, dalla tempesta e dalla tormenta che imperversano sul gruppo del Monviso. Vincenzo Isasca , e Mario Brunatti, 23 anni, precipitato dalla Cima Gastaldi niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiii