Ciclisti nel Giro del Lazio per otto maglie azzurre di Vittorio Varale

Ciclisti nel Giro del Lazio per otto maglie azzurre Dopo la corsa si conoscerà la squadra per i «mondiali*» Ciclisti nel Giro del Lazio per otto maglie azzurre Il c. t. Magni ha atteso la gara di oggi per cancellare gli ultimi dubbi sulla scelta dei corridori - Zilioli rischia l'esclusione e dovrà impegnarsi a fondo sul duro percorso di 289 chilometri - Cento partenti (Dal nostro inviato succiale) Latina, 14 aposto Domani nel tardo pomeriggio, mezz'ora più mezz'ora meno dopo l'arrivo del Giro del Lazio, si conosceranno i nomi dei componenti la squadra azzurra che il 6 settembre prossimo, sul circuito detto del Monte Bianco presso Sallanches, in Savoia, disputeranno il campionato mondiale su strada, per professionisti. Quella di domani è l'ultima delle varie corse che, in un modo o nell'altro dopo la fine dei Giri d'Italia e di Svizzera hanno consentito al commissario tecnico della Lesa di farsi un'idea delle condizioni in cui si trovano gli atleti da mandare in rappresentanza del ciclismo italiano, alla diffìcile competizione mondiale. Attraverso quali e quante vicende si sia svolto il lavoro di Fiorenzo Magni è già stato largamente riferito. Il commissario tecnico oggi non c'era; ha telegrafato che arriverà in nottata a Roma, proveniente da Monza dove risiede; ma le sue orecchie ormai sono abituate a fischiare per le molte volte che il suo nome è stato pronunciato; stanotte sarà l'ultima volta — e domani ci dirà finalmente nomi, due dei quali, però, comunque vada la corsa, lui stesso ha già dato per sicurissimi: De Rosso e Cribiori. Dodici sono i nomi che, ufficialmente, la federazione del ciclismo trasmetterà agli organizzatori: otto titolari, e quattro riserve — due delle quali, per ogni evenienza, andranno anch'esse sul posto. Insomma, sono otto i nomi che contano — e soltanto un caso straordinario che dovesse verificarsi in una delle tre corse che si effettueranno prima della partenza per Sallanches (il 23, il 29 e il 30 corrente) potrà giustificare la sostituzione d'uno di essi a giudizio di Magni. Per il caldo, e l'importanza rielle decisioni, e il giustificato senso d'incertezza che grava nell'ambiente — non vi dico quanto accese e, in fondo, accademiche siano state le discussioni attorno ai tavoli della giuria e nei crocchi nelle quattro ore ch'è durata la cosiddetta «punzonatura». Ognuno diceva la sua, ma la «voce» più fondata, diciamo pure autorizzata nei giorni scorsi dal maggior responsabile, è quella che dopo i due « sicurissimi » già nominati, almeno quattro siano quasi altrettanto considerati dal selezionatore — e sono Durante, Motta, Adorni e Balmamion. Si ha un bel prestare a Magni l'opinione che in caso di deludente cor sa domani egli sia disposto a cancellare uno di questi nomi. Non ci credo. E non per la tuttora giovane età del Motta (l'anno scorso, Fiorenzo si vantò di aver portato a Renaix una squadra tutta di esordienti professionisti), e neppure per il fatto che Ador ni non abbia partecipato a nessuna delle prove indicative. Dal giorno che il Tour uni {per lui e gli altri italiani nel disastroso modo che si sa) Adorni è rimasto in Francia per quelle brevi e apparente mente facili riunioni in cir cuito che, se rendono pareo chio come pecunia, non è detto che siano sconsigliabili per un candidato al titolo mon diale su un difficile percorso di ben 280 chilometri. Tanto per citare i tre ultimi vinci tori della prova iridata (Sta blinski, Van Looy, Beheyt senza disturbarne altri — la loro attività proprio su questa linea si svolgeva. E dopo un paio di vere corse su strada ld. loro « forma * si completa va, splendeva, si affermava. Si difv dunque ci edito ad Adorn per la classe di cui dispone e che la crisi del Galibier non può aver intaccata. Egli è arrivato l'altra sera a Latina, e stamattina con suoi compagni di squadra andato a far conoscenza col circuito. Lo abbiamo rivisto più tardi; il colorito, lo sguar do normali; niente affatto af faticato — dice — dalla ven tina di kermesses affrontate td: cui due vinte) e dai lun ghi tragitti in automobile pe portarsi da una località al l'altra. Con quella di domani quattro saranno le corse che consentiranno al parmigiano d rimettersi nelle condizioni de perfetto stradista. I due nomi che mancano ali» lista ufficiosa e che do mani Magni dovrà per forza darci, sono compresi in una « rosa » che ne contiene alme no sette od otto. In ordine al fabetico: Bitossi. Dancelli, De fìlippis, Mealli, Mugnaini, Pog giali, Taccone, Zilioli. La scel ta sarà difficile; unicamente agl'interessati spetterà di fare una corsa che convinca Magni a concedergli quella fiducia che finora si è bei. guardato di esprimere. «E' l'ultimi, treno buono » il c. t. ha dichiarato ieri l'altro riferendosi direttamente a Zilioli. Strano è, però, che il fattore «classe» che egli applica ad Adorni, non valga per il torinese. Certo, la situazione di Zi- l(ctcmntscèca liol' è particolarmente difficile!c(un po' meno, tuttavia, di Tac-1 rcone e di Bitossi). Sono quat-la tro, e consecutive, le corse [ache egli ha sbagliato. Dovesse. mancare anche questa, farsi nuovamente sorprendere in partenza ed esaurirsi per riportarsi nel primo gruppo, non varrebbero ragioni sentimentali per compiangere la sua sorte d'escluso. Chi gli è vicino, assicura che il « ragazzo* è tranquillo, è disteso, è fiducioso. Mercoledì ha fatto un allenamento lungo: trecento » alav(placpte chilometri. Ieri cento. Oggi ha riposato, ma quando è venuto a ritirare il numero appariva assorto, preoccupato, La distanza (la stessa del » mondiale ». 280 chilometri, anzi qualcosetta in più: 289), la salita del circuito di Prlverno da scalare venti volte (1300 metri, pendenza 7 Te, un press'a poco di quella di Sallanches che si ripeterà venticinque volte), e il caldo fanno prevedere per i cento partenti una gara faticosa. Vittorio Varale

Luoghi citati: Francia, Italia, Latina, Lazio, Monza, Roma, Savoia