Principi e miliardari hanno lasciato la Costa Azzurra per salutare la nascita di Porto Cervo in Sardegna

Principi e miliardari hanno lasciato la Costa Azzurra per salutare la nascita di Porto Cervo in Sardegna Un nuovo mito turistico sulla Costa Smeralda dell 'Aga Khan Principi e miliardari hanno lasciato la Costa Azzurra per salutare la nascita di Porto Cervo in Sardegna Luoghi selvaggi per i dorati esilii di ricchi e potenti - Margaret d'Inghilterra non compare in mezzo al pubblico - Prosciutti di cinghiale portati da autentici pastori - Karim vi ha profuso 150 miliardi ma è probabile che la Costa abbia successo - Ricostruiti con fedeltà e buon gusto i vecchi borghi sardi i (Dal nostro inviato speciale) IC'osta Smeralda, 13 agosto. ìApre la fda, alla lui nettimi dì Porlo Cervo, il gronde ri\ bellissimo yacht a due alberi]MiuiiuiiiiiiiiiiiitiriiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiriiiMiitiiiiiiidei Rothschild; il nome, antico e solenne, e sigillo del trasferimento dell'alta società internazionale dalla Costa Azzurra e da St-Tropez alla Costa Smeralda, nuovo regno dell'Aga Khan. Nasce un mito turistico; le immaginazioni delle lontane genti comuni si scatenano, informiamole cominciando dal Quadro. Accanto allo yacht dei Rothschild altre trenta barche di principi e 'di miliardari hanno alzato il gran pavese, a salutare la nascita di Porto Cervo. La scena è allestita alla perfezione; le bandiere sventolano nelle raffiche di libeccio che macchiano di ombre verdi e violacee le acque calme del porto naturale, chiuso da rocce rosee su cui spuntano ciuffi di mirto e di olivastro. Il giovane Aga Khan ha evidentemente una nuova formula per i dorati esilii di ricchi e potenti: selvaggia primitività dei luoghi e regalità di protagonisti. Margaret d'Inghilterra non compare in mezzo al pubblico, pur scelto; si diceche, in un angolo appartato, assaggi lumache sassaresi, prosciutto di cinghiale e porchetta arrosti la da autentici pastori che l'Aga Khan ha fatto venire da Nuoro. I vini sono forti e aspri; molti personaggi mangiano e bevono seduti per terra, in calzoncini. Champagne, giacche e berretti da yacht- a men stanno tramontando; ne tengano conto gli imitatori'provinciali. \<C'è anche Elisabetta, la re-\ pina», grida una ragazza in maglia da marinaio, e indica una signora cut fazzoletto blu annodato sotto il mento. l\ giornalisti inglesi venuti dn iiiiiiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiuiiiiiiiii Londra per annotare gli eventi di Queste giornate sarde impallidiscono; ma si tratta di una vaga somiglianza, la signora dal fazzoletto blu non è che una parente del re della birra. La regina Elisabetta è lontano. Le distanze, però contano poco a Costa Smeralda, almeno per gli ospiti dell'Ago Khan; i suoi elicotteri ronzano su Porto Cervo, sbarcano principi, principesse, magnati della plastica e del petrolio, arrivati a Olbia o ad Alghero con aerei speciali dalla Francia, dall'Inghilterra, da Roma e da. Milano. Sono arrivati dal cielo giardinieri e tecnici francesi, per certi ritocchi dell'ultimo momento. Era attesa dalla Versilia Paola di Liegi col marito; ecco la sorella di Baldovino, col principe del Lussemburgo e la granduchessa Carlotta. Ecco Bettina, un tempo indossatrice, oggi sovrana di una piccola parte della costa sarda confinante col regno di Karim. Il giovane Aga Khan, non alto ma atletico, si affanna e gesticola; rincorre i tecnici, dà ordini ai cuochi. Lumache o porchetta arrosto con vino di Oliena, arrivano ai trenta yachts allineati contro la banchina principale a Porto Cervo; hanno nomi che agli intenditori e ai marinai di professione dicono storie di colossali fortune. < Questa è la " coca-cola " », e i> marinaio indica un'autentica nave a vela, tre alberi, smi- surata. Sul ponte due ragazze, coi cappellini di tela scoloriti dal sole e dall'acqua di mare, sonnecchiano ignorando la festa di Porto Cervo. Allo yacht che illustra antiche dinastie, come quello dei Rothschild, si affiancano 'segno dei tempi) quelli di produttori europei o americani di carne e di pesce in scatola, di salse, di bibite. Qualche barca ha nome famoso fra gli amatiti della vela; cos'i il « Mait II » del milanese Monzino. Altri trenta o quaranta yachts, che non ìianpartecipato alla regata dall'isola d'Elba, sono ormeggiati ad un molo più lontano. Fanno da quinta, o da coro, alla grande rappresentazione. Non ha importanza la classifica della regata che ha portato in Sardegna tanta parte dell'alta o ricca società. Le barche sono di diversa lunghezza e il gioco dei * compensi » fa difficile ai non iniziati la lettura della graduatoria. La regata era il saggio introduttivo allo spettacolo di oggi, che ha fini scopertamente, pubblicitari. Battezzata da principi e magnati, la C'osta Smeralda sarà presto di mo da per i comuni turisti, purché dotati di un censo adeguato. E i 150 miliardi investiti o programmati in Sardegna dal gruppo di finanzieri svizzeri, francesi, belgi, capitanati dall'Aga Khan, daranno i loro frutti. Sessant'anni fa, per lanciare un nuovo punto d'incontro dell'alta società si adottavano le formule del grande Ritz; alberghi-monumento, casinò, orchestre, solennità di livree e di arredi. Quel tempo, lontanissimo, ha i suoi ultimi segni sulla Costa Azzurra; esempio classico l'Eden Roc di Cap d'Antibes. Venne poi la formula dell'ultimo dopoguerra: stravaganze dei divi, naturismo malizioso delle dive, folli corse in automobile, con residui di un esistenzialismo da locali notturni. Fu la gloria di St-Tropez e di Brigitte Bardot. Sembrava che i ricchi, i potenti, i grandi aristocratici ancor provvisti di buone rendite fossero rassegnati a passare le vacanze imitando o seguendo le dive del cinema. Questa è la loro rivincita; un'impennata di orgoglio, quasi a dire: « Siamo ancor vivi, e capaci di recitare da soli ». Karim, erede dell'Aga Khan. ha preparato lo scenario per questa rivincita. Lo ha fatto con spesa di molti miliardi, costruendo sulla Costa Smeral da una serie di nuovi giocat toli da ricchi, costosi, funzionali, ed estremamente camuffata per apparire in tutto si mi/i alle abitazioni dei pastori e dei pescatori sardi. La per lezione di Porto Cervo è an che nell'arte imitativa dei suoi edifici; non c'era nulla, due anni fa, sulle colline aspre coperte di lentlsco e di ginepri che fanno cerchio al porto naturale, dal disegno delizioso. L'Aga Khan affidò a tre ar chitetti italiani, Vietti, Busini Vici, Simon Mossa e ad uno francese, Coltelle, il progetto di Porto Cervo, destinato ad essere il più importante centro di diporto nautico in Mediterraneo. Sulle attrezzature non si raccolgono elle elogi: ogni barca trova alla banchina prese per telefono, luce, acqua e completa assistenza. Il riparo c perfetto, lo scenario naturale è affascinante: nelle vicinanze di Porto Cervo si aprono altre 80 spiagge e insenature verso Caprera e verso Golfo Aranci. La fatica degli architetti lascia perplessi: non si tratta di soluzioni nuove, ma di imitazioni e di adattamenti dello stile sardo. Il villaggio centrale, su una gobba al centro del golfo, è quasi la copia di un villaggio della Gallura. Il cuore del centro nautico, costruito sull'acqua, è un insieme di arcate rosee, di terrazze, di bassi edifici calcinati, sotto cui si allunga una serie di boutiques e di negozi. Ponticelli in legno sui brevi canali, capanne; i colori sono sapientemente dosati, per dare l'illusione dell'antico. Probabilmente il turista gradirà Porto Cervo; il colpo di occhio delle nuove costruzioni non è sgradevole, non ha nulla dell'offensiva aggressività dei complessi edilizi che hanno degradato tante coste d'Italia. Si avverte il sapore un po' dolciastro del falso, del ripiegamento su dei modelli di età ormai passate e. l'impressione è addirittura violenta a Cala di Volpe; il lussuoso albergo ha pareti slabbrate, ha porte di vecchi casolari, ricercate con grande spesa e. fatica in tutta la regione. Naturalmente il tentativo appare una rinuncia: la polemica c aperta, ma va dato merito all'Aga Khan della rigida conservazione della cornice naturale. Riserva di bellezze per privilegiati: questa l'accusa più seria che si fa all'Aga Khan. Ed egli reagisce irritato: le 80 o 00 spiagge della Costa Smeralda non sono state richieste in concessione al Demanio, resteranno aperte al godimento di tutti. Le informatrici di Porto Cervo, belle ragazze dall'accento indefinibile di chi parla tante lingue, precisano ancora: a Porto Cervo sarà costruito un albergo per turisti medi, con tariffe accessibili. Seguiranno edifici economici, sempre nel rigoroso rispetto della cornice naturale. Per chi volesse prenotarsi: un alloggctto 8 milioni, uno un po' più grande 32 milioni. «Ci rendiamo confo che non potremo popolare la Costa Smeralda di miliardari*, mi l'ice la bella ragazza dall'accento internazionale. I principi e i magnati se ne andranno fra qualche giorno coi loro yachts, hanno dato lustro a Porto Cervo, hanno acquistato qualche appezzamento di terreno. Il nuovo mito turistico e vivo: cautamente si fanno intravvedere per il futuro dimensioni meno esclusive. \ Mario Fazio i \ ■■■iiiuiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiMiiiiiiiMMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiMMiir MMiuLa principessa Margaret d'Inghilterra rim Aga Khan sulla Costa Smeralda ospite di Karl Sardegna