Un giovane medico italiano a Mosca parla della neurochirurgia in Russia

Un giovane medico italiano a Mosca parla della neurochirurgia in Russia Un giovane medico italiano a Mosca parla della neurochirurgia in Russia Seguito alla polemica provocata dalla trasmissione televisiva sul chirurgo svedese Olivecrona - Il dott. Raoul Orlandoni di Aosta, che si sta specializzando in una clinica moscovita, condivide le opinioni del prof. Maspes - Nell'Unione Sovietica la scuola italiana è considerata con stima e rispetto e e e e (Dal nostro inviato speciale) Ao.sta, 7 agosto. !Nella vasta discussione ori-ginata da una protesta del primario prof. Paolo Maspes,direttore della clinica neuro-chirurgica dell'Università di Milano, per una trasmissione televisiva sul neurochirurgo svedese prof. Herbert Olive-crona, interviene ora, da Aosta,la voce d'un medico italiano11 r 11111 i 11111111111 ( 11111111 ■■ 11111 iiiiiiiiiiiiiiiiiii che vive nellUnione Sovietica. • e' il dott. Raoul Orlandoni, il quale segue dal 1961 un corso d: specializzazione in neuro- chirurgia presso l'istituto Bur- denko, di Mosca, il massimo ente ospedaliero in questo set tore nell'Unione Sovietica, « Sono iti Italia per le ferie — comincia il dott. Orlandoni — e ho assistito il 20 luglio olla trasmissione su Olivecro-\iiiiiiiii l un iiiiiiiiiiii unni • na. Confesso che le oonside-l /-«afoni che ne ho tratto sono state identiche a quelle rfenun- ziute dal prof. Maspes. E cer-| tinnente non sono diverse dai quelle di tanti miei oscuri coi-l\ViS\vo leghi che, giunti alla neuro¬ chirurgia a prezzo di grandi sacrifici, quotidianamente eseguono interventi come quello illustrato sullo schermo telee altri assai più. com plessi. Nella, sua qualità di .Vii mero Uno della neurochl- rurgia in Italia, al prof. Maspes spettava il dovere, e il diritto, di difendere tutti i suoi colleghi; e la televisione si convinca che la reazione suscitata è frutto dell'impostazione e del tono della trasmissione ». Il dott. Orlandoni e nato a Bondeno di Ferrara 32 anni fa, ma poco dopo la famiglia si è trasferita ad Aosta, dove il padre è occupato presso la Cogne. Ad Aosta, Raoul compì gli studi medi, per l'università però si trasferì a Bologna. I suol sentimenti politici sono per il comunismo, e in-ifatti egli n regolarmente iacrit- jto al partito. Queste sue sim-j patie lo indussero nel '57 a partecipare al Festival della [Gioventù, e con un gruppo dij € Frequentavo ancora l'uni- tersità — egli racconta — c\ìgià mi ero orientato verso lal|netirocJiirur<7Ìa. A Mosca in-I /affi non persi l'occasione per' visitare l'istituto Burdenko, che per modernità di attres-Ìlzature scientifiche e per vaio-. | re di medici può essere consi-i iterato alla testa degli ospedali . sovietici nel settore neurochi-\1rurgico». [ Se, a suo tempo, egli s'infor-'lmò, avesse voluto specializzar- si in neurochirurgia, avrebbe potuto farlo all'istituto Bur-.iiiiiiimininimiilillllliliiililiillilillliiiiiiiliiiiii ldenko? Gli fu assicurato che non aveva che da chiederlo, Nel '60 si laureò in medicina |a Bologna, l'anno dopo arrivò ia Mosca, e fu subito accolto lcome specializzando all'istitu to Burdenko. Il corso dura tre anni, ma egli vi si tratterrà lino all'anno venturo per perfezionare la sua preparazione, poi rientrerà in Italia. Riceve uno stipendio di 180 rubli il mese, pari a circa 130 mila lire. « Ma servono di più di un analogo stipendio in T'.utia, perché alcune spese come la pigione, non sono gravose. Abito con mia moglie in una sola camera in una specie di casa-albergo, con quello stipendio viviamo bene, non ci manca nulla, una volta l'anno veniamo in Italia per due mesi di ferie ». Il dott. Raoul Orlandoni si è sposato nel '62 con una graziosissima moscovita, Rimma Bulàtnikova, che aveva già conosciuto, studentessa, nel isno viaggio del '57. Egli parla bene il russo, lei perfettamen- jte l'italiano, che ha imparato da lui; per tenersi in esercizio discorrono con scioltezza ognujno nella lingua dell'altro. fclepntiMaSstNrafeIcsidctimmpcvOps dott. Orlandoni — è un istitu- j g\to di ricerca scientifica c di • ltcrapia totalmente dedicato al-\ + Ila neurochirurgia, con tutte lee'specialità affini. E' diretto dal» dott. Arutjunov, coadiuvato da •ÌSSO collaboratori addetti ai ra-j s .ri reparti. Ha 1,00 posti letto,»ie cinque sale chirurgiche, eia-' • .scuna dedicata a un certo a \gruppo d'interventi, che com-, • [prendono tutta la gamma del- •'li neurochirurgia. In ogni sa- la vendono eseguite due ope- e rasloni il giorno, ma raramen-i • .te il direttore prende il bi-j» i limili liliiiiiiiiiiiiiliniiiillliiillii • ' sturi in mano, preferisce che esse vengano eseguite dagli assistenti, sotto la sua guida, sia pure indiretta. Il mio lavoro, come quello dei colleghi, si aggira sulle sette ore il giorno ». ■r Com'è considerato Olivecrona nell'Unione Sovietica? ». « Con molto rispetto. Con altrettanta stima e rispetto è considerata tutta la scuola italiana di medicina e cJiirurgia generale, di cui vengono seguite assiduamente le pubblicazioni. Non posso dire lo stesso per la nostra neurochirurgia, proprio a causa d"lla scarsità di pubblicazioni. L'interesse dei mici colleghi al Burdenko per la nostra specialità è tale che. Oliando /rotano su tale argomento un articolo su una rivista scientifica italiana, vengono da me per farselo tradurre ». « Lei dottor Orlandoni afferma, c certamente sarà cosi, che tutta l'organizzazione medica e ospedaliera sovietica è efficientissima. Le dirò tuttavia die due nostri successivi corrispondenti da Mosca, in epoche diverse e. non molto lontane, per farsi curare i denti hanno dovuto recarsi a Stoccolma ». <Non è possibile — egli insorge ■—. Le cliniche odontoiatriche sono a Mosca ben attrezzate ed efficientissime. Lo stesso sindaco di Aosta, Giulio Dolchi, trovandosi tempo fa nella capitale sovietica, fu colpito da un ascesso a un molare, ed ebbe cure pronte ed efficaci. Non conosco i motivi per i quali i suoi colleghi rinunziarono all'assistenza, gratuita come per tutti gli aniinalati, presso un ospedale di Mosca, preferendo rivolgersi, a pagamento, a dentisti di Stoccolma. Immagino che si sia trattato di ragioni soggettive, assolutamente personali. Nella loro qualità, di stranieri, e cioè di ospiti, avrebbero anzi avuto un trattamento di favore, com'è accaduto a me, e non perché io sia medico. Infatti mi è capitato di farmi curare i denti, e sono rimasto soddisfattissimo sia degli impianti che dei metodi » Dispiace per il dottor Orlandoni, ma bisogna precisare che fra gli stranieri che si trovano nell'Unione Sovietica il sistema è molto diffuso: molti rinunciano deliberatamente ai trapani moscoviti per rivolgersi a quelli di Stoccolma, affrontando un lungo viaggio e spese sensibili. Qui Olivecrona non c'entra, deve proprio trattarsi d'una questione di trapani. Giuseppe Faraci 1 1 Raoul Orlandoni, il medico aostano che si sta specializzando a Mosca, accanto alla moglie Rimma Bulàtnikova(Dal nostro inviato speciale) che vive nell'Unione Sovietica na Confesso che le oonsideldenko? Gli fu assicurato ch