Drammatiche ore al Quirinale

Drammatiche ore al Quirinale Drammatiche ore al Quirinale (Dal nostro inviato speciale) Roma, 7 agosto. Il presidente della Repubblica, Antonio Segni, è stato colto da malore « dipendente da disturbi cardiocircolatori cerebrali » (così precisa un comunicato emesso alle 20,25 dal Quirinale), nel tardo pomeriggio di quest'oggi (sembra alle 17,30), mentre tratteneva a colloquio il presidente del Consiglio, on. Aldo Moro e il ministro degli Esteri, on. Giuseppe Saragat. Il colloquio si svolgeva nello studio del presidente Segni, al pianterreno della « palazzina » del Quirinale, prospiciente il parco. Sono stati i due uomini di governo, Moro e Saragat, a portare i primi soccorsi al presidente Segni colpito dall'improvviso malore. Il Capo dello Stato aveva ricevuto dal ministro degli Esteri la comunicazione d'un vasto movimento diplomatico che il Consiglio dei ministri si apprestava a deliberare. Si era informato, dal presidente Moro, dell'andamento della discussione terminata ieri alla Camera con il voto di fiducia al governo: il colloquio già era per terminare. Il presidente Segni all'improvviso ha mostrato qualche difficoltà nel parlare. « Parlava come se avesse una caramella in bocca », ha detto l'on. Saragat più tardi rievocando quel momento drammatico. Il Presidente si curvò verso il bordo della scrivania per premere sul bottone che squilla la chiamata ai valletti di servizio nell'anticamera. Fu un attimo: il Presidente rimase bocconi sulla sua scrivania, svenuto. Gli onorevoli Moro e Saragat si sforzarono di rialzarlo. Intanto, accorrevano valletti e inservienti del Quirinale. Il Capo dello Stato, trasportato a braccia, veniva fatto salire, con l'ascensore interno, al secondo piano del Palazzo, nel suo appartamento privato, e adagiato sul letto. Qui un secondo collasso colpiva l'on. Segni, che rimaneva assopito, privo di conoscenza. Il palazzo del Quirinale, in quel momento, era già in allarme. Al telefono si cercava di prendere contatto con il medico personale del Presidente, il prof. Giuseppe Giunchi, direttore della clinica delle malattie infettive di Perugia, da quattordici anni curante dell'on. Segni. Questi era in viaggio verso la capitale, perché proprio quest'oggi il Presidente lo aveva mandato a chiamare: intendeva sottoporsi ad una visita medica, prima di partire per il desiderato periodo di riposo nella quiete di Abano, presso Padova. Venivano anche avvertiti i professori Mario Fontana, primario degli Ospedali Riuniti di Roma, e Vittorio Challiol, neuropsichiatra. I tre professori, verso le ore 19, si trovarono riuniti al capezzale dell'illustre infermo. La diagnosi è riassunta nelle parole del comu nicato, emesso dal Quirinale all'ora che abbiamo det to, le 20,25: « 11 Presidente della Repubblica, nel pomeriggio di oggi, mentre era intento al suo lavoro, è stato colto da malore dipendente da disturbi circolatori cerebrali. « / professori Challiol, Fontana e Giunchi che hanno visitato immediatamente l'illustre infermo hanno constatato che le condizioni generali sono soddisfacenti e seguono attentamente il decorso della malattia ». Come si vede, le poche righe del comunicato, nonostante il tono pacato, sono abbastanza allarmanti. In un secondo tempo, da successive comunicazioni, l'impressione di estrema gravità che era stata data nel primo annuncio è stata, in parte, attenuata. Il Presidente è stato sottoposto a terapia vasodilatatoria; le sue condizioni generali sono apparse migliorate; regolari il polso, il cuore, la pressione. Il Presidente (si aggiunge nei comunicati ) ha gradualmente ripreso la conoscenza e giace assistito dalla moglie, signora Laura, e da un'infermiera dell'ambulatorio del Quirinale. Il suo medico, il prof. Giunchi, pernotta in palazzo, onde poter seguire da vicino l'andamento della malattia. T due professori, Fontana e Challiol, si consulteranno nuovamente con il prof. Giunchi domattina. A quanto sembra, l'uso della parola non sarebbe stato ripreso: il paziente giace completamente immobile, nel suo letto; questa era l'ultima notizia della serata. Immediatamente dopo il collasso, il Quirinale provvedeva a diffondere la notizia alle più alte autorità dello Stato, anche in vista degli eventuali sviluppi sul piano costituzionale. Il presidente del Senato, Merzagora, veniva raggiunto con il telefono a Barcellona, in Spagna: si provvedeva a inviargli un aereo militare, per facilitargli il ritorno nella capitale. Anche l'on. Bucciarelli Ducei, presidente della Camera, veniva subito avvertito per telefono: egli aveva appena chiuso, da pochi minuti, i lavori della seduta a Montecitorio. Il segretario della democrazia cristiana, on. Mariano Rumor, ha appreso la notizia mentre si trovava in viaggio verso Vicenza (anche l'on. Rumor era apparso stremato dalle fatiche di questo colmo d'estate, nella seduta di ieri per la fidu eia al governo), ed ha subito dato incarico all'on. Piccoli di recarsi al Quirinale per informarsi dell'andamento della malattia e per porgere all'illustre infermo gli auguri fervidi del partito e del suo segretario generale. Drammatica è stata la seduta del Consiglio dei ministri. Convocata per le ore 18, alle 19 il governo non s'era ancora potuto riunire. Poco dopo, giunsero a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio, on. Moro, e il ministro degli Esteri, on. Saragat. latori dell'annuncio. Il vicepresidente del Consiglio, on. Nenni, si avvicinava a Saragat per conoscere i particolari: l'on. Saragat gli parlò con grande concitazione, tanto che — lì per lì — era parso che i due «leaders» socialisti fossero venuti a litigio. Ma non era così: l'on. Saragat era in preda a uno stato di grande eccitazione, e dovette interrompere il colloquio con l'on. Nenni, abbandonandosi su una poltrona sfinito, in preda ad un lieve collasso. Poco più tardi, il « lea¬ der » socialdemocratico si Criprendeva e la seduta po- ateva incominciare. Ma i mi- nistri apparivano scossi e finquieti. A metà seduta, il pministri Colombo e Russo Pinterrompevano i lavori e si crecavano al Quirinale per!1: Ginformarsi sul decorso della malattia del presidente Segni. Ritornavano poi a Palazzo Chigi, dove nel frattempo i loro colleghi s'erano occupati di ordinaria amministrazione. Soltanto alle 20,45 la seduta del Consiglio dei ministri è stata chiusa. All'uscita, i giornalisti po- nnzimubnddnevano alcune domande ai|iministri. Il ministro Pierac . nCini ha dichiarato che i;dprovvedimenti anticongiun- j Nturali, che erano sul tavo-i lo già pronti per 1 approva- Lzione, sono stati rinviati. Sulla malattia del presi- |adente Segni, si tendeva a Cdare un interpretazione me-|bno drammatica. « E' neces- BE^^SSl ^^fWapvml'ulteriore decorso della cri si », ha detto l'on. Ferrari Aggradi, cui si chiedeva se il governo si fosse occupato degli adempimenti previsti i dalla Costituzione in casojddi impedimento del Capo|RNon ne abbia- dello Stato mo parlato l'on. Reale tuazione non poneva e non pone simili quesiti ». Nel lasciare Palazzo Chigi i ministri apparivano turbati e commossi, in particolare i ministri Colombo e Russo, i quali — come è noto — sono particolarmente cari al presidente Segni : il ministro Co'ombo ha detto che lo stato del Presidente è un po' migliorato ma che i medici si sono riservati la prognosi. Sospesa la riunione consiliare, il presidente Moro ha lasciato subito Palazzo sha soggiunto dperche la si-|eiFacic Chigi per recarsi di nuovo al Quirinale, Tra i primi ad essere in formati della malattia del l presidente Segni è stato il Pontefice, che subito ha in caricato il Nunzio Aposto- !1'00 in "alia- mons- Carl° : Grano, di recarsi in Quin- nale per porgere il suo benedicente augurio. La direzione del partito socialista italiano ha appreso della malattia di Segni durante una riunione in cui era dibattuta la posizione del psi nei confronti del problema dell'Asia Sud-Orientale. I dirigenti socialisti hanno |interroUo la seduta e han un messaggio Segni tramite . no inviato ;d'augurio i j Nermi i Messaggi augurali sono Ltati pure inviati dal grup. parlamentare democri |atiano dal presidente della Corte Costituzionale, Am|brosini (che si trova a Bressanone per un periodo W rip°s0) e da tutte le pìu alte cariche dello Stato e le personalità politiche dei diversi settori del Parlamento. I quattro figli del pre.ii i jdente- Segni sono Centrati a |Roma nella nottata e subito si sono recati al capezzale del padre paolo, Giuseppe |e Mario, che si trovavano in vacanza nell'Ampezzano, Fono giunti a bordo di un aereo speciale; Celestino, che si trovava in vacanza in Toscana ha raggiunto la capitale in automobile. Gigi Ghirotii Una delle più recenti immagini di Antonio Segni. Ha compiuto da poco i 73 anni