La Federazione tedesca di pugilato protesta per il caso Mazzinghi-Hasas

La Federazione tedesca di pugilato protesta per il caso Mazzinghi-Hasas La Federazione tedesca di pugilato protesta per il caso Mazzinghi-Hasas I due dovevano incontrarsi a Terracina, ma a Roma è stato posto il veto perché il germanico è ritenuto troppo debole - I tedeschi rispondono che il loro atleta è forte - Se non potrà combattere in Italia nessun boxeur italiano avrà il permesso di gareggiare in Germania (Nostro servizio particolare) Milano, 4 agosto. v Sandro Mazzinghi, campione, mondiale dei medi junior, il 11, agosto a Terracina dovrà incontrare, il ledesco Manfred Hass in un combattimento sulla distanza di dieci riprese. Cos'i è. stato concordato fra gli organizzatori locali ed i procuratori dei due pugili. A Mazzinglii spetterà una borsa di un milione e mezzo mentre Hass riceverà un compenso di 700 mila lire; il tedesco tuttavia verrà a costare praticamente un milione, aggiungendo alla borsa, le spese di viaggio oltre a vitto e alloggio per due persone. Ci si potrebbe chiedere come gli organizzatori potranno fioreggiare il loro bilancio se, per non chiudere in deficit, dovranno incassare più di cinque milioni. In/atti, ai due milioni e mezzo prr Mazzinghi e Hass, vanno aggiunte le. borse, per gli altri pugili inclusi nel programma, le sitesc di allestimento, quelle generali e soprattutto quelle inerenti alle tasse. E Terracina conia trentamila abitanti... La notìzia della scella di Manfred Hass quale avversario di Mazzinghi Ita suscitato non poche polemiche. Invano il manager del tingile toscano, Adriano Sconcerti, ha cercato di spiegare die è sua intenzione di far sostenere al suo amministrato un incontro di rodaggio in vista del combattimento che lo inedia impegnato a Genova, fra il 15 e il 25 settembre, titolo mondiale in palio, contro un rivale americano. Gli oppositori hanno sostenuto a spada tratta che Hass non è degno di incrociare i guan¬ toni con un campione del mondo. Quando sembrava che la polemica fosse sopita, ceco giungere da Roma la notizia che la giunta della commissione professionisti della Federboxe, composta da Jovinelli, Tommasi e Proietti, avrebbe deciso di porre, il veto al match, di Terracina, ritenendo che fra i due antagonisti vi sia trop- pa disparità di forze. Dalla Germania è giunta la replica immediata che ha sorpreso ed ha messo a rumore l'ambiente. La federazione tedesca ha concesso ad Hass l'autorizzazione di incontrare Mazzinghi precisando che qualora il suo tesserato non dovesse poter combattere a causa del veto, d'ora in poi nessun pugile italiano potrà salire su di un ring tedesco. Mentre divampa la polemica, il dottor Strumolo, presidente della Sis, la società organizzatrice milanese alla quale Mazzinghi è legato in esclusiva (per boxare a Terracina ha chiesto ed ottenuto la debita autorizzazione), ha dichiarato che venerdì o sabato terrà a Genova una conferenza stampa nel corso della quale annuncerà il nome del pugile americano designato dalla W.B.A. finale sfidante ufficiale ili Mazzinghi per il titolo mondiale. Ormai la «rosa» dei candidati è ristretta a tre nomi: Montano, che il nostro campione ha già sconfìtto ai punti a Roma, De Soma e Moger. Quest'ultimo è ciucilo dei tre che gode delle maggiori probabilità. Giorgio Bellani ig. p.) 11 veto della Commissione professionisti per 11 match tra Mazzinghi ed Haas sembra, in verità, una misura eccessiva. Non c'è dubbio sul fatto che il tetloMco non possa rappresentare un ostacolo troppo valida per il campione ilei mollilo : Hass. che abbiamo visto due anni la a Torino terminare a stento in piedi contro un Benvenuti poco impegnato, ha combattuto altre due volte in Italia, nel 1963. In entrambe le occasioni, a Milano di fronte a Santini, a Roma di fronte a Wright è finito k.o. La generale mediocrità dei pesi medi tedeschi gli ha consentito tuttavia di essere designato come finalista per il titolo germanico della categoria, risultando battuto ai punti da Jupp Flze. Hass ha ventinove anni, una lunga carriera alle spalle, è tìsicamente logoro; ha, insomma, ben poche probabilità di evitare una dura sconfitta con Mazzinghi. D'altra parte costituisce motivo di sorpresa il fatto che la Commissione Professionisti agisca con questa rigida severità soltanto nel caso di Mazzinghi, dopo aver permesso ad esempio che Benvenuti si misurasse due mesi e mezzo fa — e addirittura davanti ai teleschermi — con un certo Jimmy Beecham, un negro americano predestinato al k.o. La disparità di giudizio appare per lo meno strana e tale da giustificare le risentite proteste degli organizzatori e la violenta reazione della Federazione tedesca. Va osservato però che la minaccia di non ammettere più in Germania i pugili italiani, se Hass non avrà il permesso di combattere a Terracina sembra troppo difficile da realizzare ed t un'arma a doppio taglio: gli organizzatori italiani pagano le borse più alte e se, in conseguenza di questo dissidio, lo scambio di pugili Ira Italia e Germania dovesse cessare, non sarebbero i nostri boxeurs a rimetterci. Un curioso atteggiamento del tedesco Hass durante la riunione svoltasi sul ring di Torino due anni orsono