Provocò il suicidio d'un impiegato il contrabbando di caffè a Genova?
Provocò il suicidio d'un impiegato il contrabbando di caffè a Genova? UoptO ì'St.S*S*GStO CfeJI*£m&0M*Ì£kt0X*e €rÈ£iCOXS*0 TuAÌHO Provocò il suicidio d'un impiegato il contrabbando di caffè a Genova? l'uomo che si tolse la vita lavorava presso uno spedizioniere del porto • l'inchiesta estesa a Torino (Dal nostro corrispondente) Genova, 4 agosto. Le indagini sul contrabbando di caffè nel porto di Genova — che hanno portato all'arrestò dell'importatore Giacomo Tubino e al mandato di cattura contro cinque persone attualmente irreperibili — si sono estese anche a Torino. In Piemonte i carabinieri stanno ricercando lo spedizioniere Giuseppe Polleri che ha un'abitazione a Torino in via Goito 5. A Genova l'inchiesta ha segnato apparentemente il passo per i molteplici impegni del magistrato inquirente, dottor Marvulli, il quale ha dovuto rinviare a domani il nuovo interrogatorio in carcere di Tubino, ritenuto uno dei principali responsabili del traffico clandestino del caffè. Il primo incontro dell'arrestato con i suoi patroni, gli avvocati Ciurlo e Greco, non potrà avveni¬ re che sul finire della settimana. L'inchiesta è tornata ad accentrarsi su un tragico retroscena dello scandalo, il suicl dio dell'impiegato Sergio Consigliere di 32 anni. « Signor Cafferata, sono un ladro ma non un contrabbandiere. I contrabbandieri sono quelli che hanno acquistato in porto i novecento sacchi di caffè che] io le ho rubato », avrebbe scritto l'impiegato al suo principale, spedizioniere di caffè, poche ore prima di farsi sfracellare da un treno nella stazione di Pegli. Il suicidio del Consigliere risale al 18 luglio scorso, in un'epoca cioè in cui i carabinieri del Nucleo investigativo stavano avviando i primi accertamenti in seguito a segnalazioni confidenziali di rilevanti € fughe > notturne di caffè dal porto. Sergio Consigliere abitava in via della Spiga 29 con la moglie, Angela, ed un figlio. Forse irretito da persone di pochi scrupoli si sarebbe lasciato convincere a sottrarre dal deposito portuale dello spedizioniere Cafferata due-tre sacchi di caffè per volta fino ad un totale di novecento sacchi, pari a circa cinquecento quintali, per un valore di 25 milioni. Era uno stillicidio che continuava da parecchio tempo, confidando sul fatto che lo spedizioniere, non effettuava inventari di magazzino da almeno tre anni. Cile cosa può avere indotto, improvvisamente, l'impiegato a darsi la morte confessando i furti al principale ed ai carabinieri? Si sa che Sergio Consigliere ha scritto tre lettere prima di uccidersi: si ignora ancora a chi sia stata indirizzata la terza missiva. Perche l'impiegato ha tenuto così tenacemente a protestarsi ladro piuttosto che contrabbandiere? Sono interrogativi che i carabinieri intendono risolvere. Si ha ragione di ritenere che l'impiegato si sia tolta la vita in preda ad un particolare orgasmo, pressato forse da qualcuno che lo ricattava. Sembra infatti che Sergio Consigliere abbia ricevuto una misteriosa visita notturna, che l'ha sconvolto, inducendolo a scrivere le tre drammatiche lettere e ad uccidersi. n. b. Una donna delle tribù tuareg nel suo caratteristico abbigliamento (Foto Quilici,
Persone citate: Cafferata, Giuseppe Polleri, Greco, Marvulli, Sergio Consigliere, Tubino
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