Infezioni batteriche un tempo sconosciute

Infezioni batteriche un tempo sconosciute Infezioni batteriche un tempo sconosciute Molti germi, una volta creduti non patògeni e sprovvisti di « potere invasivo», possono invece provocare, in determinate circostanze, malattie anche gravissime - Aggrediti gli individui più deboli ed i «prematuri» E' convinzione abbastanza diffusa oggi, non soltanto tra i medici, ma anche tra i profani, che le malattie infettive siano ormai in netta regressione, sia sul piano individuale, per una più rapida e facile guaribilità, dovuta all'impiego degli antibiotici, sia sul piano collettivo, per effetto di un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie generali e per l'attuazione di misure di profilassi vaccinale. In realtà sono soprattutto le malattie batteriche ad essersi avvantaggiate dall' antibioticoterapia, che gli antibiotici, anche quelli cosiddetti « a largo spettro », del tipo tetracicline, non possiedono alcuna azione sui virus (pur se nella letteratura medica troviamo a volte delle affermazioni di tal genere) ; e non tutte le malattie batteriche, e non sempre: grossi problemi continuano a sussistere per quelle forme batteriche sostenute da germi quali lo stafilococco o l'Escherichia coli, germi abitualmente commensali, ma spesso patogeni, ed estremamente mutevoli, adattabili e capaci di acquisire delle resistenze notevoli all'azione di tutti quegli antibiotici che l'uomo di volta in volta va scoprendo per colpirli. Di fronte alla reale diminuzione dell'incidenza e della gravità delle malattie batteriche «tradizionali» (di cui tipici esempi sono rappresentati dalla scarlattina, dalla febbre tifoide, dall'infezione pneumococcica, ecc.) sta tuttavia la comparsa sulla scena clinica di infezioni batteriche « nuove », dovute a germi che noi non conoscevamo o che non interessavano i microbiologi medici perché considerati « non patogeni » e sprovvisti di « potere invasivo », in altre parole non preparati ad aggredire l'uomo (per dirla con un termine bellicista, in verità non adatto alla comprensione serena dei fenomeni biologici). Alcune di queste specie batteriche non sono « nuove » del tutto, ma solo dotate di una apparentemente nuova patogenicità, o meglio, come io ho sostenuto, di un'«azione patogena condizionata» : condizionata all'età neonatale o a situazioni biologiche particolari del soggetto colpito. Così il bacillo piocianeo (Pseudomonas aèruginosa), ben noto per il caratteristico colore verde bluastro che fa assumere al terreno di cultura e talvolta anche alle ferite contaminate, noto per la « febbre di Shangai », similtifosa, descritta ancora nel 1918 da Dold, ma che in seguito era stato quasi dimenticato ed aveva fatto poco parlare di sé, essendo conosciuto soprattutto come ospite inoffensivo abituale sulla cute delle ascelle o del perineo, si è invece recentemente dimostrato capace di provocare affezioni gravi e spesso mortali (otiti, setticemie, meningiti, ascessi polmonari e cerebrali) in soggetti prematuri, a volte con andamento epidemico, oppure in soggetti adulti sottoposti a trattamenti « antiblastici » per affezioni tumorali (nelle sepsi dell'immaturo esso si lascia spesso « rimorchiare » dal suo coinquilino enterico, l'Escherichia coli, come da noi dimostrato). Così l'Alcaligenes fecalis, altro ospite commensale, di frequente reperto intestinale, ha determinato a volte nell' immaturo delle sepsi mortali (33 casi raccolti ad Atene da Doxiadis) contrassegnate spesso (non peraltro nel caso da noi osservato e venuto a guarigione) da un caratteristico diffuso eritema cutaneo simile a quello della erisipela. Altre infezioni peraltro sono veramente nuove per la patologia umana: sono le infezioni da Achromobacter e da Flavobacterium, germi sinora conosciuti solo come batteri delle acque e del suolo, adattati ad una vita priva di esigenze nutritive (capaci di moltiplicarsi per qualche giorno anche in acqua distillata!), totalmente sprovvisti di potere invasivo, e riconosciuti even¬ tualmente patogeni solo per i pesci, germi che pur tuttavia si sono rivelati capaci di causare, in determinate circostanze, delle gravissime sepsi e meningiti. Diverse epidemie, dovute alla contaminazione da questi batteri provenienti dall'acqua di lavandini, sono state descritte in Nordamerica in questi ultimi anni, nei Centri di raccolta e di allevamento di prematuri, con una letalità persino del 100 %. Un caso di endocardite letale in un bambino di 12 anni, con impianto dell'Achromobacter su Una pregressa cardiopatia congenita, è stato da noi osservato a Genova, e l'identificazione del germe con quelli americani è stata compiuta in base a criteri biochimici e sierologici. Finalmente nuova appare anche la comparsa in patologia dei cosiddetti « sporigeni » dell'aria e dell'acqua: accanto agli sporigeni notoriamente ed altamente patogeni quali il bacillo del tetano, quello del carbonchio, quelli della gangrena gassosa, che tante vittime hanno mietuto in passato, vi sono i cosiddetti bacilli sporigeni non patogeni (tra cui il subtilis, il mesentericus, il circulans, ecc.) o che almeno tali erano ritenuti: ebbene nel 1963 il Farrar riporta 12 casi di infezioni gravi e disseminate dovute a questi germi (di cui uno di propria osservazione), otto dei quali con localizzazione meningea: un tredicesimo caso, di nostra osservazione, è stato recentemente reso noto da miei allievi, in cui la meningite (da Bacillus circulans) si è avuta dopo un intervento chirurgico per tumore cerebrale, ed in cui una terapia con autovaccino ha fortunatamente portato il paziente alla guarigione, dopo un corso ricorrente poco influenzabile dalla terapia antibiotica. La ricca, documentazione acquisita su queste nuove infezioni ci impone di diffonderne la notizia, affinché non avvenga più che il trovare questi germi « banali » e « non patogeni » sia rifiutato dal laboratorista che ha praticato l'emocoltura o la liquorcoltura come un reperto accidentale, dovuto ad inquinamento da parte di germi presenti sulla cute o nell'aria. Essa ci pone anche dei grossi problemi sulle cause di questa mutata patologia: appare tuttavia facilmente all'osservazione il fatto che tutti questi casi di infezione da germi nuovi, non invasivi, « non patogeni », si verificano in soggetti che per la loro età (prematuri) o per le loro condizioni (malattie tumorali debilitanti, cardiopatie) si trovano ad essere sprovvisti di quelle fisiologiche « barriere » di difesa che l'organismo normale oppone ai germi che lo circondano e che solo i germi « invasivi » riescono a superare; o si verificano con la introduzione accidentale diretta del germe nel.sangue (cateterismo cardiaco) o nel liquor, saltando quindi le « barriere » ; in questo modo anche dei germi banali possono continuare a moltiplicarsi nell'organismo defedato, non altrimenti che in una provetta di cultura, e la distinzione tra germi invasivi e non invasivi perde il suo significato. E' stato quindi lo stesso progresso della scienza e della tecnica di oggi che ci ha permesso da un lato di debellare più facilmente e di ridurre numericamente (con gli antibiotici, ecc.) alcune malattie, ma ha permesso anche, con la sopravvivenza di soggetti temporaneamente o definitivamente meno idonei a difendersi, che si attuino delle infezioni determinate da germi abitualmente non patogeni. Sono tutte conseguenze di quella « evoluzione colturale » (Dobzanski) che si viene oggi a sovrapporre alla « evoluzione biologica naturale », permettendo, attraverso dei fenomeni di « antiselezione » (Di Macco) il sopravvivere di soggetti che un tempo sarebbero stati decisamente e più rapidamente condannati. prof. Paolo Tolentino Ordinario di malattie inlettive nell'Università di Genova — Senti che curiosi, questi annunci matrimoniali!

Persone citate: Di Macco, Dold, Doxiadis, Paolo Tolentino

Luoghi citati: Atene, Genova, Nordamerica, Shangai